I falli da dietro di Nello Mascia: il problema Bonucci, gli sprechi di Zielinski, le grane della Roma e il carattere dell’Inter, che però ha anche qualità..
Falli da dietro – Commento alla nona giornata del campionato di calcio 2018/2019
Giochi di mano.
Su quelli perseguiti nelle stanze del Palazzo sorvolo.
E volo a Yokohama.
Qui c’è gente che fa lavori che noi italiani non vogliamo fare.
Tipo portarci a una finale mondiale.
Bisogna imparare in fretta cos’è la “pipe”, cos’è il “bagher”.
Poi ci vuol poco a innamorarsi di queste ragazze. Sorelle d’Italia.
Dei loro sorrisi, della loro semplicità, di tanta insolita freschezza genuina.
E ci vuole poco a singhiozzare con loro dopo l’ultimo tie-breck perso.
Con Sylla e Egonu, con Malinov e Cristina Chirichella, che è la capitana ed è bellissima.
Ed è – con il suo metro e novantacinque – una napoletana dei Colli Aminei.
Tanti colori che fanno azzurro.
Così poco avvezzi a tanta leggerezza e a tanta armonia si fa fatica a rientrare nei ranghi.
Juventus-Genoa
Si ritorna al campionato. Ed è subito sorpresa.
Colpo di mano di Juric, alla terza sostituzione in panchina, che rispolvera l’orgoglio grifone.
Bonucci, alla sesta distrazione imperdonabile, si conferma il problema più urgente per la difesa più forte del mondo.
E’ pareggio allo Stadium.
Udinese-Napoli
Ai beneamati non resta che approfittarne.
Partenza frenetica al Dacia e immediato gol super del subentrante Fenicottero Andaluso.
Poi la solita sequela di spreco.
Specialità di cui è maestro il Signorinello Pallido.
Quando imparerà a fare goal facili, allora sarà un mostro e forse anche un campione.
Il gioiellino polacco era stato inserito al fianco dell’indispensabile Allanaladin al centro.
E manco lì aveva convinto granchè, tanto da costringere presto l’immaginifico Agnolotto a spostarlo sull’out e a preferirgli in zona l’Andaluso che garantiva più muscoli e peso.
La partita del Dacia si distingue per la ammirevole fiscalissima devozione al Var da parte della squadra arbitrale.
Lunghe consultazioni per decidere il colore del cartellino su un fallo dell’Armadio di Cristallo.
Lunghissime consultazioni per decidere se è proprio il caso di dare il rigore a questi qua su un gioco di mano di Opoku.
Che pure a occhio nudo è evidentissimo.
La Roma e Ventura
Tanti goal in questa nona giornata.
Colpo di mano dei Salesiani di Semplici all’Olimpico.
Tre ne beccano i Sangue-oro, in caduta libera.
Seri problemi di spogliatoio da quelle parti.
Il Ciclope di Sarajevo vuole il rinnovo come dice lui, e finché non lo accontentano, se ne frega.
Gli olandesi sono per natura anarchici. La società è assente.
E se non è in campo il Vecchio Ardito d’Assalto, ognuno fa quel che gli pare.
Tanti goal.
Ventura è ritornato.
Chi glielo abbia fatto fare è un mistero.
Poteva starsene tranquillo in Riviera a godersi la vecchiaia.
Col tempo gli italiani avrebbero anche dimenticato.
Invece no. Rientra e si beccherà insulti e irrisioni su tutti gli stadi della penisola.
Ricorda un un po’ la Fornero, costui.
Quella che proprio non ce la fa a starsene in casa a limitare i danni davanti ai fornelli.
Quella che vuole esserci sempre.
Quella col grugno da Kapò, che va tutte le sere in televisione.
E il giorno dopo colleziona caterve di contumelie sui social.
Contenti loro.
Intanto lo sciagurato ne becca cinque. Una manina anche per lui.
Inter-Milan
Non è bello il Derby.
Partita fallosissima da ambo le parti. Da ambo le parti pochissime idee.
Poi – proprio all’ultimo istante – la papera gigantesca del Topo Gigante, in preoccupante involuzione da un bel po’.
E forse troppo precipitosamente sopravvalutato.
E’ il settimo goal dei Suninter negli ultimi quindici minuti. A dimostrazione che il carattere c’è.
C’è anche l’organico, che è di prim’ordine, e che prima o poi dovrebbe uscir fuori.
E’ una vittoria che può significare una svolta.
E che può far male anche ad Acciughina e al mite Agnolotto.
A proposito, a che ora c’è Report stasera?