Una rete bellissima, e anche decisiva. Nell’intervista postpartita, Arek sorrideva: sarebbe bello che la sua rinascita potesse iniziare così, da questa sera.
Milik è uno che sorride
La prima volta che ho scritto di Arek Milik, per Rivista Undici, ho iniziato così il mio pezzo: «Arkadiusz Milik è uno che sorride». Da allora sono cambiate un po’ di cose, il centravanti polacco ha vissuto due o tre situazioni spiacevoli che gli hanno impedito di sorridere, quindi di essere sé stesso. Quantomeno gli hanno reso difficile la cosa.
Stasera #HovistoMilik sorridere, di nuovo. Durante l’intervista a Sky nel postpartita di Atalanta-Napoli, Arek era felice. Felicissimo. Ha giocato poco, ultimamente. E ha giocato pure male, da tempo non incideva realmente su una partita del Napoli. Oggi è entrato e ha segnato. Ha deciso una partita calda, ha dato due punti importanti alla sua squadra. E l’ha fatto con il suo gol più bello da quando indossa la maglia azzurra.
Bergamo
Non è una novità, per Milik. Nella sua prima partita a Bergamo, tra l’altro l’ultima prima dell’infortunio numero uno al crociato, nell’ottobre del 2016, Berisha parò una splendida conclusione di Arek. Un tiro fantastico, di sinistro appena da fuori area, un intervento bellissimo del portiere albanese. Sarebbe stato il gol più bello della sua carriera a Napoli. È arrivato stasera, con due anni e due mesi di ritardo.
La rete realizzata stasera è la più bella in maglia azzurra, perché dentro c’è tutto. C’è la lettura dello spazio, c’è un controllo perfetto, meraviglioso, un tocco che smorza il pallone e lo alza, tutto prodromico alla conclusione. E poi c’è il tiro, magari Berisha poteva essere più reattivo, poteva cercare di anticipare l’uscita. Solo che nel frattempo ha dovuto far fronte, forse ha anche voluto ammirare un gesto tecnico di qualità assoluta. Di pura bellezza.
Il tiro è la prosecuzione coerente dell’intera giocata: perfetto, preciso, la potenza e la precisione che serviva per far gol. #HovistoMilik fare un gol perfetto, semplicemente.
Un ingresso decisivo
Milik ha segnato cinque gol in questo campionato, e ha anche servito un assist decisivo. Il suo gioco ha fruttato più di quanto si pensi, per il Napoli: il centravanti polacco ha avviato la rimonta contro la Lazio, ha servito a Insigne il pallone dell’unico gol contro la Fiorentina, ha segnato una doppietta contro il Parma. E poi stasera. Niente male per un calciatore fermo da due anni e che sta facendo fatica a scalzare Mertens uno che ha dimostrato di saper essere attaccante – e che attaccante – anche in un altro sistema di gioco.
Ecco, #HovistoMilik attraversare un periodo negativo eppure essere determinante. Meno di quanto volessi o magari mi aspettassi, ma sempre abbastanza per essere considerato un giocatore importante per questo Napoli. Per il progetto di Ancelotti, perché Mertens è Mertens ma un attaccante come Arkadiusz serve sempre, comunque, dappertutto. Ora c’è Napoli-Frosinone prima di Anfield, un’altra occasione che il destino – presumibilmente – offrirà ad Arek perché possa riprendersi un altro pezzetto del suo avvenire di grande centravanti. Il gol di stasera potrebbe essere il segnale giusto per ricominciare a correre. Per ricominciare a sorridere forte, come sa fare lui. Sarebbe una bella suggestione, anche per un innamorato perso come me.