«La squadra non insegue la bellezza. Tutti contano, nessuno è indispensabile. C’era una volta il falso nueve Mertens, oggi c’è il vero nove Milik»
Non insegue più la bellezza
Sulla Gazzetta il punto sul campionato lo fa Sebastiano Vernazza. Che tocca vari temi.
«Il Napoli vince a Cagliari nel recupero e tiene viva la «speranziella» di rientrare in gara. Gli otto punti di distacco sono tanti, ma non sono ancora troppi. Il Napoli si è un po’ juventinizzato, non insegue più la bellezza del gioco come nelle tre stagioni di Sarri. Gli importa vincere e le turnazioni «ancelottiane» ne sono la dimostrazione. Dall’undici iniziale di Cagliari sono rimasti fuori Hamsik e Insigne, oltre ad Albiol, Mertens e Callejon. Parliamo di cinque apostoli del sarrismo: la controrivoluzione si è completata».
Tutti contano, nessuno è indispensabile
Vernazza prosegue e scrive: «Ancelotti ha spalancato le finestre, instaurato una specie di «democrazia napoletana». Tutti contano qualcosa, chi più chi meno, e nessuno è indispensabile. Milik risale la classifica cannonieri, oggi è a otto gol, un gradino sotto Icardi. La riemersione dagli inferi, la conferma di quel che si era intuito prima dei suoi infortuni: Milik è un centravanti vecchio stampo per fisico e stazza, ma con sensibilità di piede e giusta personalità, come conferma la rete di Cagliari. Ha scacciato chi voleva tirare la punizione e alla battuta è andato lui, con fermezza. Ha marcato il territorio, ha lanciato un’opa sull’attacco azzurro. C’era una volta il falso nove Mertens. C’è oggi un centravanti tale e quale lo disegna la maggioranza dei bimbi».