ilNapolista

Là nel Brabante, in casa del Psv che non sa pareggiare

Là nel Brabante, nel sud dell’Olanda, ad Eindhoven, città dell’elettronica Philips e delle autovetture Daf, il Napoli-bis riprende la corsa in Europa League, secondo match del girone di qualificazione ai sedicesimi dopo la scorpacciata di gol contro gli svedesi dell’Aik (4-0, tripletta di Vargas al San Paolo). Avversario il Psv che, tradotto letteralmente, significa Unione Sportiva Philips, un club nato proprio in seno all’industria olandese cento anni fa, formazione di prestigio del calcio dei tulipani che ha vinto molto in patria (21 campionati, l’ultimo nel 2008; Coppa e Supercoppa d’Olanda quest’anno) e conquistato due antichi trofei europei, la Coppa dei campioni 1988, ai tempi di Gerets, Kieft e Ronald Koeman, il biondone specializzato sui calci piazzati, e la Coppa Uefa 1978.

A guardare le cifre recenti è una squadra o la va o la spacca, non pareggia, vince o perde, e quando vince si scatena (6-0 domenica sul campo del Venlo, formazione-materasso, 5-0 al Roda, 5-1 all’Alkmaar in campionato). In Europa non perde in casa da venti partite (14 vittorie, 6 pareggi). Alla guida del Psv Eindhoven è il “piccolo generale“ Dick Advocaat (il “grande generale” era Rinus Michels), 65 anni, giramondo già da calciatore e allenatore non solo dell’Olanda, con scarsi risultati, ma ovunque, alla guida di altre quattro nazionali, il Belgio, gli Emirati Arabi, la Corea del sud e la Russia, una vecchia volpe (l’Advocaat del diavolo!) che sta in panchina da trentadue anni e al Psv è legato da ripetute apparizioni e un campionato vinto nel 1997.

Aspettiamoci una squadra di corsari, come sono stati gli olandesi nel calcio e nella storia. Il 4-3-3 offensivo potrebbe offrire spazi invitanti per il contropiede azzurro affidato in Olanda a Dzemaili in avvio, vice Hamsik (squalificato), minibomber terminali Vargas e Insigne. Sulle corsie Mesto e Dossena. E’ il Napoli-bis che a Eindhoven cerca gloria e risultato. In difesa c’è Cannavaro (non giocherà domenica sera contro l’Udinese, squalificato) a pilotare lo schieramento con Fernandez e Aronica, in porta Rosati. La tenuta difensiva del Napoli, con l’aiuto dei due centrocampisti più frenati nella metà campo azzurra (Behrami, Donadel), sarà essenziale per impostare le ripartenze, ma soprattutto per bloccare gli attaccanti del Psv, il vivacissimo minibomber belga Mertens e Jeremain Lens, uno degli olandesoni del Suriname, soprattutto lo svedese Toivonen (1,90), ma anche il 19enne Jurgen Locadia, gioiello nascente, e lo sloveno Tim Matavz (1,88), vecchio desiderio azzurro, se saranno impiegati.

Il calcio olandese è sempre totale nel senso della qualità degli interpreti, della corsa e delle capacità offensive. Interpretato da elementi giovani, non ha lo snobismo degli assi che spesso rimangono fuori dal collettivo per eccessivo individualismo. Il Psv è una formazione giovane con pochi anziani, Van Bommel, il difensore centrale Bouma, il centrocampista Engelaar, e metterà in campo il massimo ardore e la voglia di stupire.

Sarà una serata difficile per il Napoli nel piccolo stadio di Eindhoven (35mila posti), vecchio di cent’anni ma rammodernato. Il Psv partirà al galoppo. Deve recuperare il deludente debutto in Ucraina contro il Dnipro (0-2), formazione che minaccia di essere il top del girone, e deve assolutamente vincere se vuole restare in corsa per il passaggio del turno. Però se non avrà la necessaria “prudenza tattica” potrebbe andargli male.

Il Napoli di Mazzarri ha già “assaggiato” il calcio olandese in Europa League nel doppio confronto con l’Utrecht salvandosi in trasferta con la tripletta di Cavani (3-3) che stasera attenderà in panchina lo svolgersi degli eventi. Viene alla mente l’altra esperienza olandese del Napoli, quarantadue anni fa, sul campo del nascente Ajax vittorioso (4-0) dopo il successo azzurro dell’andata (1-0, gol di Manservisi). Era il Napoli di Chiappella che tenne in bilico la qualificazione franando solo nei tempi supplementari. Nell’Ajax giocarono Suurbier, Krol e Cruyff, i primi lancieri di Amsterdam. Negli anni Settanta l’Ajax sarebbe diventato la stella del calcio mondiale.

MIMMO CARRATELLI

ilnapolista © riproduzione riservata