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E ora vediamo il Napoli adulto (e riposato)

Ed eccolo qua il Napoli “fresco fresco”, risparmiato in Europa League per sfondare in campionato, eccoli i titolari riposati e pimpanti che devono abbattere l’Udinese al San Paolo e non mollare la presa sulla Juventus. Ecco la “prova del nove” che si pensa solo al campionato e che il turn-over per un’Europa minore è cosa giusta (ma c’è un ripensamento). L’Udinese, povera stella, ha fatto grandi cose a Liverpool, soffrendo e vincendo senza turn-over. Peggio per lei.Come sarà stanca contro il Napoli maggiore che ha lasciato alle “seconde linee” la fatica europea per giocarsi tutto nel torneo nazionale? Oppure l’impresa di Anfield cancella ogni stanchezza (come sosteneva Helenio ai tempi della grande Inter) e vedremo un’Udinese con nove eroi di Liverpool che daranno filo da torcere al Napoli. In questo caso avremmo una risposta illuminante a quanti sostengono che bisogna giocare per essere sempre al meglio, con le pause giuste e non preordinate.

L’Udinese non ha grandi ambizioni (ceduti i campioni migliori) e può appagarsi di una strepitosa serata inglese e rifiatare in campionato. Il Napoli, invece, ha detto chiaro e tondo che pensa al campionato sopra ogni cosa e che di trionfi in Europa, nell’Europa minore, se ne infischia se costa spremere gli assi anche a metà settimana e rischiarne gli infortuni. Però, si potrebbe obiettare, l’Europa minore fa esperienza, se vai avanti conquisti prestigio e conosci meglio il calcio europeo e, domani, tornando nella Champions avrai un “bagaglio” utile, sarai un club esperto e affermato. Quisquilie, direbbe Totò. S’è scelto il campionato (allora, scudetto?) e basta. L’Europa può attendere.

E poiché il campionato non può attendere ci aspettiamo un Napoli di grande determinazione e rendimento. L’Udinese col 3-5-2 bloccherà le corsie. Gli esterni Faraoni e Pasquale arretreranno per un difesa a cinque, i difensori sono in gamba (Benatia, Danilo, l’ex Domizzi) e in porta il serbo Brkic (1,94) è all’altezza dello sloveno Handanovic passato all’Inter. In attacco lo svedesone Mathias Ranegie (1,96) è un perticone mobile di supporto fisico e aereo a Totò Di Natale, 35 anni, 1,70, goleador intramontabile (un gol e un assist decisivo a Liverpool), assente nelle due ultime partite a Napoli. Centrocampo con Pinzi il cervello e Lazzari strepitoso in Inghilterra. Se hanno gamba, come si suol dire, le minacce friulane sono molteplici (in contropiede).

L’Udinese si è riassestata dopo le prime due sconfitte consecutive, a Firenze e contro la Juve. Non perde da quattro turni e va avanti nel segno del pareggio (tre). Ha ripreso fiducia. Una “rosa” di noti e meno noti, lo scrigno eterno dell’Udinese a caccia di nuovi fenomeni, consente a Guidolin cambi ed energie fresche, dai difensori di fascia, il colombiano Armero e l’argentino Roberto Pereyra, ai centrocampisti Willians brasiliano di talento, Maicosuel brasiliano per metà attaccante e Badu ghanese di 22 anni (infortunato), più gli italiani Coda difensore e Fabbrini attaccante di qualità. E’ l’Udinese multinazionale che trova sempre nuove risorse.

Il Napoli dei titolarissimi (o di chi sta meglio gioca), imbattuto come la Juve, a punteggio pieno in casa, con la sola assenza di Cannavaro squalificato, può continuare nella “striscia” di risultati positivi fra le migliori di inizio campionato nella storia azzurra (5 vittorie e un pareggio, a metà dal record della squadra di Maradona che filò imbattuta per dodici giornate nell’87-88). Si potrà andare al galoppo perché poi sopraggiungerà la sosta. E’ una serata di guerrieri autentici. La Juve gioca nel pomeriggio a Siena e la semi-grazia a Conte aumenta la sua “carica”. Bisogna difendere la testa della classifica tenendo il passo dei bianconeri per affrontarli dopo la sosta a Torino, sabato 20 ottobre. L’attesa è già grande, ma prima bisogna far fuori l’Udinese. Beviamoci un Tocai. Cin-cin, azzurri.

MIMMO CARRATELLI

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