Domani inizia la settimana che ci condurrà a Juventus-Napoli. Incasso volentieri la reprimenda del professor Trombetti su Prandelli e i nazionali juventini. Resto convinto che la telefonata di Conte sia stata fuori luogo (e l’articolo de La Stampa ne è la conferma), ma – e su questo non ci piove – la protesta alimenta il presunto essere piagnone del napoletano. Motivazione che sta alla base della nascita del Napolista.
E a questo proposito vorrei scrivere qui quel che ho già scritto qualche giorno fa sulla mia pagina Facebook. Per me sabato sera può arbitrare persino Mazzoleni, l’arbitro che più mi ha fatto “intossicare” negli ultimi dieci anni. Non ho mai capito quelli che aspettavano e aspettano la designazione arbitrale come se fosse decisiva per le sorti dell’incontro. E quindi non lo capirò oggi.
Sull’incontro vorrei dire due cose. 1) Non è decisivo. Siamo all’ottava giornata di campionato e quindi non decide nulla. Quella che alcuni definirebbero la “madre di tutte le partite” tutt’al più può essere considerata “la cugina di tutte le partite”, con tutto il rispetto per le cugine. 2) Non partiamo sfavoriti, anzi. Il Napoli ha tutte le carte in regola per ben figurare. Loro ci temono e non sarà affatto come lo scorso anno, quando perdemmo 3-0 senza mai essere in partita.
Proseguo con quello che Antonio Patierno ha definito l’ottimismo della fede, quindi continuo a pensare che il Napoli possa ambire al successo finale. Quello mi interessa. Molto più di una rivincita che lascia il tempo che trova con la Juventus. La Supercoppa è passata, questo è il campionato. E io voglio vincerlo.
Andiamo a Torino a testa alta, loro hanno più paura di noi. E non guardiamo chi sarà l’arbitro. Ha poca importanza.
Massimiliano Gallo