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Col Dnipro prova d’appello per il Napoli bis

Dnipropetrovs’k è lontana, anche l’Europa League è lontana. Il disagio dei collegamenti frena la partecipazione dei tifosi alla trasferta in Ucraina e si aggiunge alla rinuncia del Napoli a considerare il torneo europeo tra gli obiettivi della stagione. L’Europa League non interessa. Tutte le energie sono riservate al campionato. Tutte le ambizioni, appena appannate dal risultato di Torino, riguardano la corsa di testa (scudetto o qualificazione diretta alla prossima Champions). Un Napoli “secondario” come a Eindhoven affronterò il Dnipro e il tifo si raffredda temendo in Ucraina il bis del “disastro” olandese (0-3).

Si può discutere sul Napoli che rinuncia in partenza a tutelare il suo prestigio nascente (le brutte figure in Europa lasciano il segno, sporcano il palmares), ma questa è la scelta della società. Toccherà alle “seconde linee” sovvertire pronostici contrari e dare un insperato sapore alla partecipazione europea. Dopo il big-match di sabato, la Juve ha cambiato quattro giocatori in Champions (ma è la Champions, certo!), il Napoli ne cambia nove (ma è l’Europa League, pfuff!). Trasferta già segnata in Ucraina ed eliminazione all’orizzonte?

Il Dnipro è una delle squadre più rappresentative dell’arrembante calcio ucraino (Shakhtar in testa nel suo girone di Champions, Dinamo Kiev a galla nel suo gruppo), giocherà al meglio della “rosa”, ha centrato due vittorie su due partite, se va al terzo successo guadagnerà l’ammissione ai sedicesimi. Ci punta con tutte le forze. In patria, imbattuto in casa, è secondo in classifica dietro lo Shakhtar. E’ un club emergente che vuole costruire la sua storia. Quale sarà l’opposizione del Napoli-bis? La formazione ucraina è giovane e veloce. Si raccoglie bene a centrocampo (4-5-1) e ha eccellenti chance offensive. Nel cuore del gioco ha fantasia brasiliana (il giovane Giuliano e Matheus suggeritore e goleador, due brevilinei) e l’esperienza del capitano Rotan (31 anni). Sulle fasce difende e attacca in tandem: Mandzyuk e Konoplyanka a destra, Strinic e Aliyev a sinistra. La squadra si difende in nove, casomai ci sarà una pressione offensiva del Napoli (?), e attacca in cinque con manovre aggiranti, il croato Kalinic punta terminale, uno degli alti della formazione (1,87) dopo il portiere ceco Lastuvka (1,91) e il difensore nigeriano Odibe (1,89).

Quanto è spacciato il Napoli con Hamsik squalificato, Campagnaro e Maggio a riposo, cinque titolarissimi in panchina? Rispetto allo 0-3 in Olanda, avrà un centrocampo più robusto (bocciato El Kaddouri) con Behrami, Donadel e Dzemaili nel ruolo di vice-Hamsik, due esterni freschi (Mesto e Dossena) e la coppia dei minibomber che dovrà imbroccare la serata magica (l’orgoglio di Insigne come massimo propellente). Chiuso dal pronostico, il Napoli potrà fare la sorpresa se la formazione di Europa League avrà acquistato compattezza e affiatamento. Otto giocatori sempre presenti nel torneo devono dare il massimo perché “esclusi” dalle fatiche del campionato, si giocano tutto in Europa. Ai titolarissimi, poi, toccherà battere il Chievo domenica sera “senza se e senza ma” per giustificare la scelta societaria dell’obbiettivo “unico” di questa stagione. Può darsi che la Juve arranchi, disabituata al doppio impegno, campionato e Champions, e allora la scelta avrà un senso. Ma stanno rimontando Inter e Lazio e occhio sempre alla Roma.

Si spera che il Napoli-bis non si conceda un giovedì sabbatico in Ucraina e ci dia dentro per portare a casa un risultato positivo. Può succedere se non consegna la partita al Dnipro come fece sul campo del Psv, errori individuali compresi. E’ ridotta al minimo la presenza di giocatori che si sono spremuti contro la Juve. Energie pimpanti, ma ci vorranno coraggio, predisposizione alla lotta e velocità nella manovra d’attacco. Si guarda soprattutto a Insigne. Ci vorrà però tutta una squadra solida per far volare Lorenzinho e un Vargas più sveglio sotto rete.

MIMMO CARRATELLI

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