Arriva la rassicurazione del commissario ai cittadini: incapsulamento a tutela dell’ambiente. Oggi l’interrogatorio dell’ex ministro Lupi
La struttura commissariale diretta da Marco Bucci rassicura i cittadini sulla sostanza blu cosparsa sul terreno sottostante il ponte Morandi: è a tutela della salute e dell’ambiente.
L’allarme lanciato ieri
A dare l’allerta era stata, ieri, la pagina Facebook “Oltre il ponte c’è” con un post: “A pochi passi dalle nostre case stanno cospargendo il terreno di sostanze blu…. è una sostanza inertizzante? Servono per trattenere polveri sottili e fibre di amianto delle macerie del ponte? Non siamo chimici, non siamo tecnici delle bonifiche, siamo cittadini che vogliono delle risposte. Ci parlano di rigenerazione urbana quando ci sarà il nuovo ponte con colline, parchi una grande piazza “il nostro ground zero…” queste sono armi di distrazione di massa… noi non vogliamo sapere cosa succederà un domani… Noi vogliamo sapere cosa succede oggi!”, scrivevano i cittadini preoccupati.
La rassicurazione del commissario
Oggi Il Secolo XIX riporta la risposta del commissario. Si tratta di colla vinilica ricoperta di un colorante blu e rosso che serve per riconoscere dov’è già stata sparsa.
Fa parte delle operazioni di “incapsulamento” delle aree Est del ponte Morandi e in particolare della massicciata ferroviaria. Il fine è rendere inerti le polveri e le eventuali sostanze nocive presenti tra i binari, che potrebbero liberarsi nell’aria. Tra queste, l’amianto che potrebbe essersi depositato negli anni perché utilizzato nei vecchi impianti di frenatura dei treni.
Una misura preventiva per consentire che gli interventi sul Ponte si svolgano in totale sicurezza, insomma, sia per gli abitanti che per gli operai.
Al di sopra dello strato colorato sarà steso un telo e un sottofondo di pietrisco, per consentire a mezzi e uomini di muoversi in sicurezza.
In realtà, chiarisce il quotidiano, è stata esclusa la presenza di amianto nella struttura del ponte. Il minerale è invece stato riscontrato in abbondanza nella gran parte dei condomìni ai piedi delle torri strallate e sarà rimosso dopo aver assicurato le strutture di sostegno del ponte con enormi cavalletti d’acciaio e prima che gli edifici vengano abbattuti.
L’intervento sarà a cura di Ireos, una delle aziende incaricate per la demolizione.
La parte colorata di blu è di competenza di Rfi, la società delle infrastrutture delle Ferrovie, quella colorata di rosso, invece, fa riferimento alle lavorazioni per demolire i monconi del viadotto ed è sotto la responsabilità della cordata composta oltreché da Ireos da Omini, Fagioli e Ipe Progetti.
Le opere propedeutiche alla demolizione
Le opere preparatorie alla demolizione sono proseguite anche ieri. È terminato, andando a buon fine, il collaudo della pila 8: la struttura è stata giudicata in grado di reggere il peso necessario ad effettuare lo smontaggio.
Tra oggi e domani saranno effettuate le prove di carico sulle pile 5, 6 e 7 con gli stessi carrelli radiocomandati già utilizzati nelle scorse settimane. Poi, si partirà con la scarifica dell’asfalto e infine si potrà cominciare a smontare l’impalcato: i “pezzi” saranno segati e calati a terra sulla propria verticale usando cavi d’acciaio e gli strand jack, degli enormi martinetti idraulici.
Tutto fermo, invece, sul moncone di Levante.
Oggi l’interrogatorio di Lupi
È previsto per oggi alle 10, in Procura, l’interrogatorio dell’ex ministro per i Trasporti Maurizio Lupi.
Lupi, che guidò il Mit dal 2013 al 2015, è stato tirato in ballo durante l’interrogatorio di Antonio Di Pietro come firmatario della concessione di Autostrade.
Lupi dovrà anche chiarire come fu pianificata l’attività di controllo e di vigilanza nei confronti di Autostrade nella concessione da lui firmata.