All’interno: “la cessione di Hamsik si spiega anche con l’appiattimento degli obiettivi”. Ma c’è anche una pagina celebrativa del capitano
Un titolo non proprio felice
Un titolo non proprio felice della Gazzetta dello Sport in prima pagina. «Napoli quaglia: – 9 ma Hamsik se la squaglia». Titolo che non poggia su alcun articolo. Nel senso che all’interno questo concetto non è espresso. Se non nell’editoriale a firma Sebastiano Vernazza. In cui scrive:
Il Napoli è precipitato in una sorta di purgatorio. È fuori dalla Coppa Italia e non vincerà lo scudetto a meno che la Juve non scelga l’autodistruzione, ma la squadra di Ancelotti non dovrebbe avere il minimo problema di qualificazione alla prossima Champions: gli azzurri hanno passato la notte a più 17 punti sul quinto posto. La cessione di Hamsik in Cina – un’epoca che si chiude, 11 anni e mezzo sono un tempo lungo – si spiega anche con l’appiattimento degli obiettivi.
La pagina dedicata a Hamsik, a firma Mimmo Malfitano, è quasi commovente, giustamente celebrativa della bandiera del Napoli di De Laurentiis, del calciatore che ha segnato più di tutti con la maglia azzurra.
Andrà via, Hamsik, portandosi dietro i tre trofei vinti col Napoli (2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana) e la delusione di non aver potuto conquistare il terzo scudetto azzurro. Ma i suoi 12 anni di Napoli resteranno nella storia, in questo periodo ha stabilito un paio di record: quello delle presenze con la maglia azzurra, 520, e quello di miglior marcatore nella storia del club, 123 gol.