Presidente, che begli uffici
Scuderie del Quirinale, mi tratto bene, con la bellezza. I napoletani pensano di avercela solo loro la bellezza, come vecchie attrici non più di moda
Una città Gloria Swanson in viale del Tramonto, quindi?
A volte ho questa sensazione. Sono autoreferenziali, pensano di avere un belvedere sul mondo, e invece spiano dal buco della serratura
Dunque, il Napoli…
Fermo, Zambardì, parlo io. Questa intervista non esiste. Io le confido concetti innovativi perché entrino in circolo in quello spazio confinato che è il dibattito pubblico napoletano, in quella camera a gas di avvelenati, ma non voglio apparire in alcun modo. Mi attribuisca una sola parola, e la porto in tribunale
Sono amico di un grande avvocato come Botti, mi difenderebbe lui e sarei assolto. E poi scrivo per il Napolista, gliel’ho detto al telefono
Un sito di rompicoglioni d’alto bordo, nostalgici di un passato che non fu. Quasi peggio dei cazzoni ultrà che li contestano nei commenti e che dicono “preside’ caccia e’ sorde” e li odiano come se loro fossero i lazzari e quelli i giacobini. Una città fissata ai suoi traumi storici, la vostra Napoli
Vedo che si documenta
E mica c’ho l’anello ar naso io, a’ bello
E i soldi non li caccia
Avevamo detto discorsi alti, di prospettiva
Dica la verità, lei se ne infischia di tutti nella gestione societaria perché a Napoli nessun imprenditore è disposto a fare calcio
Io me ne infischio perché sono il padrone. Se a qualcuno non va bene, può farmi una proposta e comprarsi la società. Ma anche su questo oggi le dirò qualcosa di importante.
Ma continua a proporre un calcio-panettone a un pubblico che vorrebbe Opera Lirica
E allora perché siamo qui? Per parlare di futuro.
Struttura aziendale fragile
Ho intenzione di cambiare tutto. Mando via Bigon e metto Mazzarri a dirigere un settore tecnico con uno staff di decine di scout distribuiti in tutto il mondo. La struttura aziendale si curerà di ogni aspetto: mai più un Vargas che arriva a Napoli e rimane come l’asino in mezzo ai suoni perché nemmeno capisce quando lo chiamano stronzo. Ci saranno coach aziendali che seguiranno il nuovo acquisto o il giocatore fuori forma, calmeranno il litigio di spogliatoio o suggeriranno le parole giuste per le interviste. Gestione gestione gestione…
Lei aveva parlato di scugnizzeria, di giovani, ma il Napoli non ha un campo, non ha niente.
Resta la struttura leggera degli investimenti fissi, ma ci sarà un settore medico scientifico, uno per la preparazione atletica, uno per il coaching psicologico. Bisogna far impallidire la struttura sanitaria del Milan
Il dottor Tavana, bravissimo, un team che lavora insieme dai tempi di Sacchi
Sto pensando di fargli un’offerta
Stadio
Cosa legge sulla mia fronte: Giocondo? Io non mi metto a pagare i debiti elettorali di qualcuno
Ma è pur vero che il modello economico “Juventus Stadium” ha trionfato
A Torino quelli che hanno fatto lo stadio sono i padroni della società e sono gli stessi che stanno conducendo le operazioni immobiliari nella zona con un comune serio, che assiste. Le pare che a Napoli ci siano le stesse condizioni? No, io dovrei fare il portatore di acqua al business degli altri. Troveremo la nostra soluzione col San Paolo. Oppure, se lo stadio vogliono farlo, è alle condizioni del Napoli che si fa, non a quelle degli amici dell’Amico
Andrea Agnelli dice delle cose sulla giustizia sportiva…
Ufficialmente non lo seguo, ma ha ragione quando dice che nel calcio il “governo” e la “magistratura” sono la stessa cosa e questo è uno schifo. Saremo alleati, con Agnelli.
Il Napoli si muove in una città difficile
Ma è blindato contro ogni infiltrazione
Ne è certo? A bordo campo c’era folla
Errori minori, non succederà più-
Ok per il futuro ma per il passato?
Difficile metterci una mano sul fuoco
Le rapine ai calciatori?
Tutto il mondo è paese, e comunque nella nuova struttura ci sarà un ex ufficiale Digos, ci saranno security specialist. Vogliamo vederci chiaro
Nessun contatto con gli ultrà, quindi?
Scherza… poi senta noi questi li dobbiamo fottere: allo stadio bisogna portare la gente con i soldi. Il nuovo calcio conosce consumatori, non fedeli. E non ammette hooliganismo. Ma io questa guerra non la posso dichiarare, altrimenti mi fanno secco. Devo farla, è una guerra di posizione, se lo ricorda Gramsci?
Insomma i Napolisti sì, gli ultrà no?
I Napolisti si fottano, voglio gente che paga e non rompe l’anima
La sua salute è a posto, presidente?
Mi tocco le palle e dico di sì
Ma in tutto questo restiamo Udinese del sud
Lei è distratto, le ho appena fatto un altro disegno…
Quale?
Se dico Barcellona, cosa pensa?
A Lionel Messi
E sbaglia. Deve pensare all’azionariato popolare. A una forma di partecipazione della città sana al progetto Napoli, attraverso contributi economici che diano diritti privilegiati agli spettatori azionisti. Palchi dello stadio di proprietà di grandi contributori
E quindi altri mezzi economici
Certo, quello che nelle imprese si chiama salto dimensionale. Dall’impresa famigliare a quella a proprietà distribuita. Una società che lavori con metodo e competenza nel tempo, a prescindere da allenatori e risultati, mettendo perfino a punto una filosofia tecnica, Solo allora, caccio i sordi. Che poi è la risposta a Sconcerti quando dice in tv che nel Napoli in questo momento c’è poco, oltre Mazzarri. Ha ragione
Quindi lei cede, non fa più il padre padrone?
Io resto azionista di maggioranza relativa, si lavora secondo uno statuto democratico, e io non sono più un proprietario ma un presidente di consiglio di amministrazione
Sono sollevato
In che senso?
Diciamola così: nella sua famiglia lei ha concentrato su di sé tutti i talenti manageriali
Offensivo, parliamo dei media a Napoli e del giornalismo sportivo italiano
Abbia pietà
E allora,se devo avere pietà, dico che dovete lasciarci lavorare
Ma è quello che fanno, anche troppo. Lei poi ha un certo codazzo di media tifosi…
Sa cosa rispondeva Enrico Mattei quando lo accusavano di dar soldi ai fascisti? Diceva “Quelli per me sono come un taxi: io salgo, faccio la corsa, pago”
Pensa mai al ritorno di Diego Armando Maradona a Napoli?
Preferirei prima l’esplosione catastrofica del Vesuvio con un milioni di morti
Tendo ad essere d’accordo con lei. Però, presidente, un’ultima cosa sulla nostalgia. Quel grande passato ci fu e lei non l’ha uguagliato
Avevo un vecchio zio che raccontava la sua partecipazione alla grande guerra del ’15-’18. A sentir lui aveva fatto tutte le battaglie e su tutti i fronti. Che poi sotto il mito ci sono tante cose che vengono rimosse ma sono importanti. Lei se la ricorda la biglia di Pisa e la monetina di Bergamo?
“Buttati a terra!”
Buttatevi a terra, e lasciatemi lavorare
Avvertenza
L’intervista pubblicata in questa pagina appartiene al filone letterario delle interviste impossibili e quindi immaginarie. Persone, circostanze, azioni rappresentate sono frutto di finzione e non si riferiscono in alcun modo alle persone – fisiche o giuridiche – citate. Esse appartengono alla fantasia dell’autore che le ha utilizzate per questo scritto che ha natura e finalità di satira politico-calcistica e di costume
Vittorio Zambardino