FALLI DA DIETRO – Battere l’Atletico Madrid e perdere dal Genoa è come vincere l’oro nel salto in lungo e poi inciampare sulle scale
FALLI DA DIETRO – 28A GIORNATA
Calcio pazzo che ci piace.
Echeggiano i fragori dalla memorabile sfida allo Stadium.
La guerra delle uova.
Ne esibisce con molta eleganza addirittura tre il Toy Boy. Comprato per quello.
Poliorchismo che lo accomuna al mitico Bartolomeo, tripallico condottiero immortalato da Verrocchio nella celebre statua equestre che tutti abbiamo ammirato a Venezia.
Col campionato in bacheca e i muscoli scoppiati per la spremuta contro l’Atletico, a Marassi l’adrenalina cala.
Mani alle orecchie per non sentire i commenti al goal di Sturaro.
Proprio lui, la plusvalenza più chiacchierata.
L’acquisto più costoso della storia grifagna.
Fatalmente tornano alla mente le giustificazioni di allora da parte di Perinetti : ”Che operazione è stata? Non possiamo dire tutto. Un’operazione felice sotto tutti i punti di vista”.
Cosa prevedeva l’accordo Sturaro-Romero-Favilli di non dicibile?
Quattro punti utili per la salvezza. Dicono i malpensanti.
Perchè, diciamolo, Vincere per 3-0 contro l’Atletico e poi essere sconfitti per 2-0 dal Genoa, è come vincere l’oro nel salto in lungo e poi inciampare sulle scale.
Ha perso anche l’Atletico, a onor del vero.
E anche l’Ajax perde nella trasferta di Alkmaar.
Dopo il turno Champions, è un po’ così dappertutto.
Messi
Non per la Pulce che ne fa tre a Siviglia.
Tutti in piedi per lui allo stadio nemico Benito Villamarín. In una lezione di sportività senza pari.
La Pulce Gigante aggancia Iniesta per numero di presenze totali in azulgrana e supera Xavi per numero complessivo di successi.
E’ una domenica pazza.
“È tutta colpa della Luna. Quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti”. Ricordava il Bardo.
E’ un derby pazzo a San Siro in un’atmosfera pazzesca.
Che guerra sto derby.
Vittoria di carattere Suninter e capolavoro tattico del Parapet.
Vecino schierato alla Ninja trequartista a dare una mano davanti.
E’ lui l’uomo partita, l’uomo dei goal pesanti.
La sora Wanda, annusa l’aria che tira, e con l’eleganza rubata alla Tina Cipollari più grossolana si affretta a rassicurare che la pace ci sarà presto.
Assordante il coro dei “chissenefrega” alla luce di un Lautaro stratosferico e sempre più determinante, con i suoi rientri, per l’efficacia degli esterni Politano e Perisic.
Parapiglia in panchina rossonera.
Biglia rimprovera Kessie che esce molto arrabbiato.
L’ivoriano è talmente furibondo che per un attimo sembra diventare tutto verde, i muscoli del petto ingigantiti, le vesti strappate e la improvvisa trasformazione in quello storico fumetto pubblicato dalla Marvel Comics.
“Una doppia sconfitta per me” commenta ai microfoni Ringhio “ Se li avessi visti mi sarei buttato anch’io nella mischia”. Mitico.
La luna al San Paolo
Lo scivolone ergastolano echeggia al San Paolo.
Che forse si riapre il campionato? La luna, amici, la luna.
Partita pazza anche qui.
Dominano gli azzurri e ne fanno subito due.
Ma intanto hanno dimenticato fra i pali il Portierino timido.
A inizio gara si era scontrato con l’arrembante Pussetto e aveva avuto la peggio.
Lo avevano rimesso in piedi alla bell’e meglio.
Gli avevano infilato una buffa calottina da pallanuoto. Gli avevano chiesto se se la sentisse.
Lui, tenero, spaesato, evidentemente traballante, aveva fatto cenno di si.
Incasserà due goal prima di accasciarsi esanime.
Finalmente lo prendono su, lo caricano su una barella in ambulanza.
E qui la vicenda assume toni da macabra pochade perché lo porteranno in un ospedale sbagliato, prima di sistemarlo in quello giusto e apprendere che, per fortuna, il ragazzo sta bene.
E’ la serata della liberazione del Fiammante Fiammingo.
Prima i due assist al talentuoso Amin, che finalmente conosciamo, e a Lazarillo. Poi ruba il naso ad Arcadio l’armadio di cristallo, e infine sigilla un gran goal con un fantastico sinistro a giro.
Come si fa, in una serata pazza come questa, a non essere pazzi per lui.
Come si fa a non essere pazzi per Greta e per le migliaia di ragazzi che, come lei, scioperano contro il riscaldamento globale.
A volte per cambiare il clima basta aprire la finestra della libertà e della partecipazione.