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Mazzarri aveva impostato la partita sull’asse Cannavaro-Cavani

Dimenticate i Tenori, o quel che ne rimane. Dimenticate il Tridente, o la sua versione mignon. Non era intorno a loro che Mazzarri aveva costruito la sua idea di partita. A innescare Cavani, nel San Siro milanista, doveva essere Paolo Cannavaro. Con i suoi lanci lunghi. Per scavalcare il centrocampo di Allegri e mettere Edi davanti alla porta. Il giochino stava per riuscire verso la fine del primo tempo. La app Four Four Two / Stats Zone lo dice chiaro. Cannavaro è il calciatore che più spesso domenica sera ha passato la palla a Cavani (4 volte). Non sono tante, eppure sono il doppio dei passaggi che a Cavani sono giunti da Hamsik. Per Marek, Mazzarri aveva altri piani. Doveva cercare soprattutto con Zuniga, e da lui farsi trovare: 28 passaggi vicendevoli per tutta la partita. L’asse più solido del Napoli a San Siro. Dalla parte di Abate. Per provare a tenerlo inchiodato lì dietro e non soffrire sulle fasce. Giusto per fare un confronto: contro il Genoa era stato Pandev a cercare più spesso Cavani, contro l’Atalanta era stato Hamsik. Cinque passaggi in entrambi i casi.

Il Ciuccio

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