Il Daily Mail scrive che i tifosi sono passati dal coro “fuck sarriball” ai fatti, Stamford Bridge ha cominciato a svuotarsi già contro il Wolverhampton
La notizia del Daily Mail
A Napoli c’è chi sostiene di non andare più allo stadio perché sente la mancanza del gioco di Maurizio Sarri. Facessero attenzione a non dirlo ai tifosi del Chelsea che invece non ne possono più del Sarriball, del gioco “passa a me” “passa a te” che in città (Napoli) qualcuno ha definito identitario.
La notizia è stata lanciata ieri dal Daily Mail che ha scritto di un vero e proprio boicottaggio da parte dei tifosi del Chelsea. Secondo il quotidiano britannico, i sostenitori dei Blues non ne possono più del gioco mostrato dalla loro squadra da quando c’è in panchina Maurizio Sarri. Fino al coro di qualche settimana fa, con l’intero Stamford Bridge a intonare “fuck sarriball” (non c’è bisogno di traduzione).
Sediolini vuoti a Stamford Bridge
Ora i tifosi sono passati dai cori ai fatti. Sul sito del Chelsea c’è una bacheca dedicata a quei tifosi che per un motivo o un altro mettono in vendita i propri biglietti e/o abbonamenti. La bacheca non è mai stata così zeppa di fan che hanno messo in vendita i propri tagliandi.
Scrive il Daily Mail che già nell’ultimo match casalingo contro i Wolves c’erano parecchi sediolini vuoti a Stamford Brigde. Ce ne saranno ancora di più nei prossimi match casalinghi. Sono già 400 i titolari di abbonamenti che hanno messo in vendita il proprio per il derby dell’8 aprile contro il West Ham. E addirittura 700 in occasione del match contro il Brighton.
Non è un periodo facile per l’ex tecnico del Napoli. Ieri Giroud si è lamentato della fine della concorrenza in attacco con l’arrivo di Higuain. Il Telegraph ha pubblicato un articolo piuttosto duro sull’operato di Sarri. Con passaggi piuttosto duri. In uno di questi, il Telegraph sottolinea come troppo spesso, dopo una sconfitta, Sarri dica di non sapere cosa possa essere accaduto facendo riferimento a problemi di approccio mentale. Ma, prosegue, “comprendere i propri giocatori e la loro mentalità è una parte significativa del lavoro di un allenatore”.