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Dedicato a quelli che il Napoli gioca male, non ha un’identità

Fino a Napoli-Juventus, aveva sbagliato tre partite su ventisei (ci può stare) ed era accompagnato da un coro di elogi. Poi, è calato il buio.

Dedicato a quelli che il Napoli gioca male, non ha un’identità
Hermann / KontroLab

“È inguardabile”

Dedicato a quanti, in queste ultime settimane, stanno dicendo/scrivendo che il Napoli gioca male, che non ha un’identità, che è inguardabile, etc.

“Il Napoli? Gioca un bellissimo calcio, forse non sempre lo concretizza: il problema è che chi è davanti ne ha vinte 21 su 24. Non è facile psicologicamente stare sempre a inseguire, sapendo che un pari ti fa piombare a -13… (Marcello Lippi a “La Gazzetta dello Sport” il 19 febbraio).

“Il Napoli è una squadra fortissima, sono rimasto impressionato (…) Il Napoli non ti fai mai giocare” (Walter Mazzarri a SkySport, al termine di Napoli-Torino).

“Il Napoli è la squadra più forte che abbiamo mai incontrato!” (Stefano Pioli dopo Fiorentina-Napoli). Telecronisti e commentatori di Sky e Dazn che durante le partite del Napoli, fino alla fine di febbraio, non facevano altro che lodare la squadra di Ancelotti, elogiare il suo gioco ed elargire complimenti a destra e a manca…

Dopo la sconfitta con la Juve

Poi, da dopo la sconfitta (immeritata) rimediata in casa contro la Juve (giocata per oltre un’ora in 10 uomini, disputando un secondo tempo a dir poco sontuoso e vanificato solo dall’errore dal dischetto di Insigne), si è spenta la luce ed è calato il buio.

Eppure, fino a quella sfortunatissima partita, il Napoli, su 26 gare di campionato, 6 di Champions e 2 di Coppa Italia, aveva sbagliato solo la partita di Genova con la Sampdoria, quella col Bologna in casa, il primo tempo di Torino con la stessa Juve e la gara di Coppa Italia col Milan a San Siro; in tutte le altre, pur pareggiando o perdendo, il Napoli, come dimostrato anche dalle dichiarazioni dei vari Lippi, Mazzarri, Pioli, Compagnoni, Adani, Marchegiani, Gentili, Capello, etc, aveva sempre giocato a calcio, dimostrando di avere una sua identità o, come specificato dallo stesso Ancelotti, più identità di gioco diverse tra loro, e proprio questa sua “diversità” rendeva il Napoli, per stessa ammissione dei suoi avversari, la squadra più difficile da affrontare (Pioli disse testualmente “non sai mai come giocherà”).

Poi, come visto, dopo la gara con la Juve, la squadra è andata in black-out (più o meno come avvenne lo scorso anno dopo la “famigerata” Inter-Juve), come se quella sconfitta, oltre a resettare ogni residua speranza di rimonta in campionato, avesse staccato la spina alla squadra che da allora, eccetto nella gara di Roma contro una Roma in piena crisi di identità, non si è più ritrovata.

Post Scriptum

per chi ha la memoria corta (o… “selettiva”) e sostiene che il Napoli sta giocando male da un bel po’, si ricorda che contro la Juve al San Paolo il Napoli, pur perdendo, ha disputato una grandissima gara (lo dimostrano i numeri della partita), a Parma idem (così come nelle due gare con lo Zurigo e, fino al 75°imo, col RB Salisburgo in casa), con Torino e Fiorentina il Napoli ha impattato ma ha dominato (lo sostengono i loro allenatori, non io), con Sampdoria e Lazio il Napoli ha vinto e convinto. Repetita iuvant: prima della partita casalinga con la Juve il Napoli ha giocato male solo col Bologna, a Torino con la Juve e a Genova con la Sampdoria; tre gare sbagliate su 26 di campionato. Ci può stare (cit.)

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