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Passiamo dal “ci può stare” al “si può fare”

Non perdiamo l’occasione, approfittiamo della partita Europea per dimostrare che, lontani dalla Serie A, la rimonta si può fare

Passiamo dal “ci può stare” al “si può fare”

Correva l’anno 2015, era il mese di gennaio e la Juventus conquistava il San Paolo vincendo, dopo quattordici anni, per tre a uno una partita molto discussa che portò all’ormai famosissimo “ci può stare” dell’allora allenatore azzurro Rafa Benitez.

Quel “ci può stare”, da allora ci ha accompagnato ad ogni torto arbitrale o presunto tale, subìto a favore dei bianconeri e non solo. Forse, però, in vista della partita di giovedì, bisogna pensare che è ormai finito il tempo di nascondersi dietro a qualunque alibi, sebbene sia spesso giustificato.

Se si vuole provare a crescere davvero bisogna superare quel concetto, smetterla di concentrarsi sui torti  subiti e reagire dimostrando, sul campo e con le proprie forze, di meritare i risultati che tutti i tifosi auspicano e di essere più forti degli eventi e degli errori che in campo “ci possono stare”.

E quale occasione migliore per iniziare a seguire il nuovo corso, sfruttando l’esperienza di Carletto nelle coppe e il risultato negativo della partita d’andata dei quarti di Europa League, se non la partita di ritorno? Facciamo tutti uno sforzo, squadra in primis e tifosi poi, per restare spalla a spalla e provare a ribaltare il risultato di coppa.

Solo così potremo sperare di ritornare alle stesse semifinali che già raggiunse Benitez. Approfittiamo della partita europea per dimostrare che, lontani dalla Serie A, la rimonta si può fare.

Abbandoniamo quindi il “ci può stare”, abbandoniamo il “nuje simmo ‘o Napule e avimma vencere”, che in campo tornino i nostri undici leoni e ci mettano l’impegno necessario per dimostrare che “Si Può Fare”.

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