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Spal-Napoli 1-2, pagelle / Alla corte di Re Carlo i migliori sono il fido Allan e il cavalier Meret

Voti altissimi sia per il portiere friulano che per il centrocampista la cui partita, come quella del Napoli, è tutta in crescita

Spal-Napoli 1-2, pagelle / Alla corte di Re Carlo i migliori sono il fido Allan e il cavalier Meret

MERET. La sua partita in terra estense, a lui sempre cara, principia al 75’ nel modo peggiore: serve una pelota alla pene di cane al grigio Fabian e che si trasforma automaticamente in un dono alla Spal. Indi il riscatto con due paratoni, non contando quella su Antenucci in offside. E sul rigore di Comò Petagna la tocca pure – 7

Per più di un’ora spettatore non pagante sotto il diluvio di Ferrara, poi diventa l’uomo partita. Hai detto tutto tu, per il resto. Mi chiedo solo cosa avranno pensato i ferraresi di tutti quei gol che ha negato alla sua ex! Francesca avrebbe voluto che gli mettessi 16, Fabrizio. Mi limito a un 12, come il giorno della festa della mamma. Non transigo: non merita di meno – 12

MALCUIT. Ancora una volta nel Napule prevale la destra e Riccioli d’Oro costruisce intensi dialoghi con Callejon. Al 71’ va finanche al tiro, su angolo, ma Viviano respinge. Dietro, controlla Fares – 6,5

Un primo tempo piuttosto opaco, senza rischi né particolari spunti che lo mettano in evidenza. Poi si sveglia. Sul finire sbaglia parecchio, favorendo la Spal – 6

LUPERTO. Gli compete la zona di Floccari e per parecchio tempo non si nota nessuno dei due. Accade tutto all’improvviso all’83’: la palla è di Floccari e lui lo butta giù in maniera amatoriale. Rigore e pareggio. Nel finale però al medesimo Floccari toglie il pallone dalla cabeza, in senso letterale. Ma è la somma che fa il totale, Ilaria, e il voto è mediocre – 5

Non sono d’accordo. Riesce ad arginare la Spal con intelligenza e ordine, aiutando anche i compagni ad avanzare. È sereno, sicuro, poi, mentre gioca dignitosamente, commette fallo su Floccari e ci inguaia, è vero. Però poi si riprende con il piede che nega a Floccari il pareggio. L’errore è stato grosso, Fabrizio, ma la bilancia pende verso l’alto – 6

KOULIBALY. Il Maciste Nero deve badare a quell’incrocio tra un comò e un attaccante che si chiama Petagna. E ci riesce quasi sempre, tranne quando anche lui stava per provocare un rigore, al 12’ – 6,5

Credo francamente che siamo stati graziati, su quel fallo, Fabrizio. Per il resto, a parte un po’ di affanno sul finale, segnalo che al 70’, da terra, cerca di arpionare il pallone e di metterlo in rete, ma niente da fare – 6,5  

MARIO RUI. Il Nanetto lusitano spinge in modo pulito, senza sporcarsi una volta tanto con gli errori abituali. Lui e Younes si ritrovano spesso insieme in quello spicchio a sinistra. Poi il tedesco esce e Mariotto osa di più: al punto da segnare il gol della vittoria. Bravo. Per le statistiche sul fallimento di Re Carlo: in campionato Mario Rui è il quattordicesimo azzurro a segnare – 6,5

Inizia con Lazzari che non si presenta proprio come un cliente accomodante e semplice. Si fa ammonire e va a contestare l’arbitro, facendoci temere per il peggio. Ancelotti lo sposta più avanti e Mario trova una triangolazione fantastica con Callejon e un gol vittoria da ricordare – 6,5

CALLEJON. Con la rivoluzione ancelottiana il suo modo di giocare è cambiato completamente. Non è più l’automa dei tagli perfetti e del tic toc senza pensiero. Il nuovo Callejon, capitano al posto di Insigne, offre due varianti notevoli: partecipa alla manovra anche da centrale (è successo tante volte stasera) e cerca spesso la porta da fuori area. L’azione che combina queste due novità è al 41’: si accentra, parte e tira. Oddio l’esecuzione è irritante, tenuto conto che poteva darla a uno dei compagni liberi ma sono peccati veniali cara Ilaria. In compenso è lui che serve Mario Rui per l’uno a due – 6,5

Prezioso. Però quel palo sfiorato, Fabrizio… le occasioni non vanno sprecate. Spero che Carlo ne faccia il leit motiv della prossima stagione, visto quante ne creiamo – 6

GAETANO dal 90’. Seconda presenza per l’attesa promessa della Primavera. I minuti in più verranno prima o poi – senza voto

È sempre bello assistere anche solo a un minuto di un giovane – sv

ALLAN. Il migliore, finalmente. È l’inizio e la fine del Napule di stasera. Nel senso che fa il regista basso quando comincia l’azione e poi la segue fino all’area avversaria. Sontuoso quando passeggia sugli estensi strappando la palla a tutti, senza eccezione alcuna. Il gol con tiroagggirro (do you remember dear Hillary?), subito dopo un altro tiro suo, è sigillo meritatissimo di una partita superba – 7,5

Una partita in crescita, comprese un paio di palle per Milik niente male. Poi si trova l’occasione d’oro tra i piedi. Prova a tirare, la palla non entra, lui non demorde. Ci arriva Younes. Allan gli dice dove mettergliela, glielo indica, “qui davanti, tra i piedi”, gli mima con le mani. Amin non se lo fa ripetere un secondo: gliela mette esattamente lì dove indica Allan e lui inventa il primo gol in campionato con un tiro a giro. Da quel momento non si ferma più – 7

FABIAN RUIZ. Grigio e triste come la pioggia di maggio che cade su Ferrara. Colleziona cappellate esiziali là in mezzo, tale e quale al predecessore Marechiaro, e gioca solo in ampiezza. Di positivo ci sono solo un paio di spizzate su angolo e con una stava pure per segnare – 5

Perde diverse palle, in posizioni pericolose. Errori che non ti spieghi da Fabian, che comunque tocca una marea di palle. Non brilla, sembra senza idee, senza fantasia – 5

YOUNES. Almeno due azioni sono spettacolari e quella al 32’ poteva avere il lieto fine del gol. Salta l’uomo come pochi anche se incede spesso in maniera solitaria, come se esistesse solo lui. Epperò è suo l’assist per Allan – 6,5

Si conferma un gran bel pezzo su cui puntare anche nella prossima stagione. Hai ragione sull’abilità straordinaria che gli attribuisci. A volte esagera e diventa egoista, altre invece regala dei tocchi così perfetti che non si può non approfittarne (come ha fatto stasera Allan). Non si può tacere dell’azione pazzesca al 32’: si scarta tutti sotto porta e poi, incredibilmente, gli manca la lucidità e sbaglia – 6

VERDI dal 65’. Un’annata storta capita e lui ne dà conferma anche stavolta – 5,5

Dispiace solo che se andrà, come penso che sarà, nessuno si strapperà i capelli – 5

ZIELINSKI. Re Carlo posiziona San Piotr appena dietro Sant’Arcadio per un inedito attacco polacco. E lui scompare, completamente – 5

Pare non aver capito il modulo scelto da Ancelotti, fino a quando il mister, dopo la sostituzione, glielo spiega. Inizia sottotono, finisce peggio – 5

GHOULAM dall’84’. Senza voto

Idem

MILIK. Due tentativi al 5’ ed subito palo, al solito. Poi qualche tiro e un colpo di testa pensato con troppa fretta – 6

Diverse le possibilità che gli si parano davanti: non approfitta di nessuna. Anzi, prende palo e divora gol. Serve i compagni con grande stile, ma stasera è inefficace – 5,5  

ANCELOTTI. Può fare gli stessi punti del primo anno del populismo estetico, ma ovviamente è un chiaro fallimento suo e del Pappone che l’ha preso. In questa città sta accadendo qualcosa di grottesco e surreale. Per vocazione, Napoli è città monogamica che non ammette divisioni di cuore e non a caso da noi i derby non hanno attecchito. Epperò adesso i tifosi della squadra del quartiere più ricco di Londra, quella andata in finale con puro calcio trapattoniano, hanno l’arroganza di parlare e di criticare la stagione del Napule. Cose da pazzi. Chi tifa Napoli non ha il cuore altrove – 8

Quando non hai più nessun obiettivo da raggiungere, perché il secondo posto è già in saccoccia, ti puoi anche concedere qualche prova tecnica di trasmissione. Ne ha fatte diverse, stasera, cambiato a molti il ruolo per valutare gli esperimenti. Nella seconda parte la partita ne ha sicuramente giovato. L’evoluzione mi intriga sempre più, andare avanti per me ha sempre avuto un richiamo irresistibile – 7

ABBATTISTA. Forse ci grazia su quel quasi rigore di Kalidou e va premiato – 7

Togli il forse, Fabrizio – 6

 

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