Quante chiacchiere per quattro fischi. Eppure da che mondo èmondo lo spettatore pagante ha il diritto di fischiare. Per manifestare la sua insoddisfazione. All’opera, ad uno spettacolo di prosa, allo stadio. Se il tenore stecca l’appassionato fischia. Se un calciatore gioca male pure. Insultare non è lecito. Fischiare si. Al San Carlo fu fischiato Enrico Caruso. Vuoi vedere che non si può fischiare un Insigne qualunque? In particolare dopo che ha giocato una pessima partita.
Eppure chi mercoledì sera ha emesso il sibilo più antico del mondo sembra sia al minimo da trattare come un blasfemo traditore. Un distruttore di giovani virgulti locali.
La crisi di Lorenzo Insigne è evidente e non nasce oggi. Si manifesta bensì da molte domeniche.
Il giocatore ha avuto da Benitez fiducia ed occasioni. Fino ad ora non le ha sfruttate a dovere. E per favore non inventiamo scuse improponibili. Quale quella del clan Pipita-Callejjon-Mertens che farebbe la guerra alla povera animella nostrana. Non si capisce in nome di che cosa ed a qual fine.
Insigne ha visto in questi ultimi tempi accresciuti i suoi difetti. Rallenta spesso il gioco. Non verticalizza. L’idiosincrasia acclarata per il goal, poi, basterebbe da sola a mettere in dubbio il suo tanto sbandierato talento. Nel quale io per primo ho a lungo fortemente creduto. Ma rispetto al quale comincio a nutrire forti dubbi. Mi ripeto. I giocatori come Lorenzinho o sono fuoriclasse o non sono nulla. Privi di forza fisica hanno a disposizione soltanto il talento. Che però non è sempre in quantità sufficiente. Ricordate Sandro Abbondanza? Ricordate Enzo Mocellin? Ricordate Gaetano Musella? … Tutti giocatori dotatissimi tecnicamente. Tutte giovanissime promesse cui i più pronosticavano un avvenire radioso. Tutti rimasti (chi un po’ più chi un po’ meno) grandi mezzi-giocatori. Ebbene questo è il mio dubbio. Che insigne non sia destinato ad essere una eterna promessa? Un mezzo-grande giocatore?
L’anno passato Mazzarri lo vedeva poco. Cavani non gliela dava mai. Quest’anno Pipita-Callejjon-Mertens gli fanno la guerra…. Ma via siamo seri. Lorenzo Insigne fino ad ora ha deluso. Non ha mantenuto le promesse. Avvitato com’è nel suo fallimentare tiro a giro …che non gira mai.
È giovane? Non credo che per stabilire se è un fuoriclasse si debba aspettare che compia venticinque o ventisei anni. Questo può essere vero per i Maggio o per gli Zuniga. Che con il lavoro e l’applicazione diventano in alcuni anni ottimi professionisti. Partendo da doti tecniche modeste e da un grande potenziale atletico. Ma per i calciatori del tipo di Insigne vale una regola fissa: sono campioni a vent’anni o sono il nulla.
Resto attaccato alla speranza che la sua crisi involutiva sia tutta di testa. Psicologica. E non legata a limiti intrinseci invalicabili. Perciò dico sosteniamolo ancora con decisione. Ma si cresce mentalmente anche accettando i fischi. Insigne almeno non disperda la riserva di simpatia che lo ha accompagnato fino ad ora. Accetti con buona educazione i fischi specialmente se meritati come quelli che il parte del pubblico gli ha riservato mercoledì sera.
Guido Trombetti