È diventata la Formula Uno dai regolamenti cavillosi. Ma se in Canada fu penalizzato il ferrarista tedesco, oggi dovrebbe vincere il monegasco

Le notizie in Formula Uno sono più d’una. Dopo tanta noia, il campionato del mondo ha finalmente vissuto un Gran Premio emozionante. Probabilmente sarà stato per il doveroso omaggio a Niki Lauda campione di casa il cui ricordo è vivo nel cuore e nella testa degli appassionati, e le cui auto “mondiali” erano posizionate al traguardo: la 12 della Ferrari con cui vinse due Mondiali e la 8 con cui – al volante della McLaren – strappò a Prost un Mondiale per mezzo punto.
Il ferrarista Leclerc è scattato in testa dalla pole position e ha condotto fino a tre giri dalla fine quando è stato superato – con una manovra oggi considerata al limite del regolamento – da Verstappen che è partito male e ha perso posizioni rispetto alla prima fila che occupava al fianco della pole position della Ferrari. La rimonta dell’olandese è stata avvincente, così come è stato avvincente il duello con il ferrarista. Un duello che ha fatto tornare alla memoria la Formula Uno di una volta, quella che appassionava. Non quella i cui regolamenti cavillosi hanno negato due settimane fa in Canada la vittoria a Vettel su Hamilton. Vettel è arrivato quarto, mentre Hamilton quinto.
Non c’è alcuna differenza tra quanto accaduto in Canada rispetto a quel che è successo oggi in Austria. Se lì, Vettel è stato retrocesso. Oggi, dovrebbe essere retrocesso Verstappen. È una Formula Uno che non ci piace, ma la legge – visto che esiste – dovrebbe essere uguale per tutti. Ancora una volta un Gran Premio di Formula Uno avrà la sua coda.