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Le pagelle / Saracinesca Reina, ottima difesa. Strootman, nun sputa’ ’n cielo…

Le pagelle di Napoli-Roma 1-0, a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia REINA 8 – Sotto l’incalzare della Roma, è il portierone spagnolo a tenere a galla la squadra evitando il tracollo. Ringrazia Gervinho, solo in area, per un colpo di testa in appoggio (3’). Una parata facile su Nainggolan (22’). Poi un miracolo dietro l’altro. Annulla la conclusione ravvicinata di Gervinho (38’). Sventa in corner la “botta” di Bastos sotto la traversa (42’). Sventa anche la deviazione assassina di Inler sul tiro di Nainggolan ricacciando in corner la palla bassa diretta nell’angolino alla sua sinistra. San Gennaro ci mette la mano, la Madonna ci accompagna e santo Reina ci protegge dal primo all’ultimo minuto. Poi, che oltre ai tiri della Roma, debba difendere anche dai suoi (Inler), è un mistero della fede – 10 MAGGIO 5,5 – Garcia gli dedica Florenzi per frenarne le discese. Sulla corsia c’è anche Romagnoli a intimare l’alt. Poi anche Bastos. Man mano deve solo arretrare e difendere sotto l’aggressività continua della Roma. Lo vedi là in mezzo, così, e pensi che lo vorresti strattonare, scuotere, prendere a paccheri. Che vorresti solo intommarlo di mazzate. Ti chiedi: è possibile mai che non abbiamo un sostituto degno di questo ectoplasma che teniamo ancora in campo? Possibile non avere alternativa alcuna? – 3,5 FERNANDEZ 7 – Chiude più volte Gervinho. Insuperabile. Impegnatissimo a difendere, non calibra i lanci per le ripartenze e, sotto la pressione offensiva della Roma, deve spesso buttar lontano la palla riconsegnandola ai romanisti. Blocca anche Florenzi in area. Trapani ieri ha pubblicamente riconosciuto che l’ha sempre ritenuto un fuoriclasse. Missione compiuta ? – 8 ALBIOL 7 – Sempre presente dove nasce il pericolo. Spazia sul fronte difensivo per tappare i buchi che si aprivano dovunque. La difesa azzurra ha giocato spesso senza la protezione dei centrocampisti. I due centrali sono stati protagonisti eccellenti. Considerando che ieri abbiamo giocato solo con difesa e attacco, e un’immensa prateria vuota al centro, la nostra difesa merita almeno mezzo voto in più – 7,5 GHOULAM 6,5 – In difficoltà più contro Bastos che contro Florenzi. E poi c’è Maicon che avanza sulla sua corsia con la scarsa opposizione di Mertens. Se la cava battendosi sempre con lucidità. E alla fine va avanti per il cross che frutta il gol-vittoria. Un po’ peggio degli altri, ma una buona battaglia – 6,5 DZEMAILI 4,5 – Disorientato, sempre fuori posizione sotto l’incalzare dalla Roma. Ma è tutto il centrocampo azzurro che va in tilt. Non pressa, non si oppone, ripiega disordinatamente. Zero spunti in avanti (6’ un tiraccio fuori). Una sola palla utile giocata in avanti: l’allungo a Callejon stoppato da De Sanctis (53’). Esce frastornato dopo un’ora di gioco. Posizione non proprio sua, ma forse è proprio il centrocampo non suo. Forse è proprio il gioco del calcio, non suo. Di certo, il fatto che si è incazzato con il procuratore di Inler acquista una luce surreale: t’ea stà – 3 HENRIQUE 6 – Entra per Dzemaili (61’). Il brasiliano è un difensore che gioca bene anche a centrocampo. Dà un contributo concreto. Un buon cross (71’), un tiro alto (76’). Nell’ultima mezz’ora, la zona centrale ha finalmente un elemento vivo, pugnace, disinvolto. L’unico degno di essere chiamato centrocampista, e considerando che non mi pare sia il suo ruolo naturale, ho detto tutto – 6,5 INLER 4 – Perde i duelli contro Pjanic e contro Nainggolan nella disorganizzazione completa del centrocampo azzurro. Tarda i tempi delle giocate. Perde palla e recupera male. Debole nei contrasti. Non si contano i palloni giocati male. Mentre il centrocampo non c’è e la Svizzera semina là in mezzo buchi colossali, arriva lui, butta la palla a come viene e via. Il nostro regista. Eh – 3 CALLEJON 7 – Il voto è per il gol. Decimo centro in campionato (15 gol con le coppe). Soffre per tutta la partita. Si batte disordinatamente, ma è tutto il Napoli che è disorientato contro una Roma superiore. Deve giocare soprattutto in appoggio al centrocampo e alla difesa. Prima del gol, ha una grossa opportunità smarcato da Dzemaili davanti a De Sanctis, ma tira addosso al portiere (53’). Non si arrende mai, ma le corsie sono chiuse dai raddoppi della Roma. Esce dopo il gol. Stanco, fuori fase, ma quella porta la devi solo sfondare. Il gol però gli fa perdonare tutto. Grazie – 7 PANDEV s.v. – Entra per Callejon (84’), ma dà un contributo impalpabile contro la Roma che tenta di pareggiare. Ci sarebbe voluta una grinta che non ha in soccorso al centrocampo. Ma resta avanti, invisibile. Ecco, impalpabile. E considerato che erano i dieci minuti più difficili della partita, ho avuto la tachicardia da quando l’ho visto entrare – s.v. HAMSIK 4 – Spaesato, inconcludente, incapace di tenere palla. Taddei lo marca implacabilmente e poi costruisce. In serata nerissima il principe azzurro. Un tiro alto ed è tutto. Errori negli appoggi, controlli approssimativi del pallone. Naufraga nel centrocampo della Roma che è veloce e aggressivo. Non trova mai la posizione utile. Evanescente nei ripiegamenti. Esce al 73’. L’uomo in meno per noi. L’uomo in più per la Roma. Spiegateglielo a Garcia, che nonostante questo ha perso – 3 INSIGNE 5 – Entra per Hamsik. Può fare poco. Cerca di contrastare Maicon, perde una palla in attacco. Si fa anticipare da De Sanctis sull’invito di Higuain (92’). Per entrare a poco più di dieci minuti dalla fine in una squadra così brutta o devi avere un gran carattere o una gran botta di culo. Per fortuna ci è andata di lusso – 5 MERTENS 5,5 – Sembra in soggezione contro Maicon. Non riesce a contrastarne le avanzate. In attacco non è mai pericoloso commettendo troppi errori nei passaggi. Ripiega senza efficacia. Batte contro la barriera una punizione dal limite. Da un suo errore a centrocampo, scatta l’attacco della Roma con Pjanic (e Reina deve salvare su Gervinho). Un tiro a giro respinto da De Sanctis (44’). Una conclusione alta (50’). Un assist a Higuain che spreca (54’). Poi, finalmente, la ripartenza che innesca l’azione del gol. Brutto ma veramente brutto, ieri. Ma ha sempre qualcosa in più. Sul tiro a giro, per esempio, la malattia, inspiegabile, l’ha fatta De Sanctis – 5,5 HIGUAIN 5 – In balia dei centrali Benatia e Castan. Ma raramente ha una palla giocabile. Resta quasi sempre avanti e non arretra per proporsi. Gira a vuoto. Ma è una serata in cui il Napoli raramente riparte, perdendo palla e subendo il predominio della Roma. Batte alta la palla-gol del 54’. Non ha avuto una palla decente, non una. Anzi, una sì e l’ha sbagliata. Giocatore immenso, ma devi finalizzare di più, porca miseria – 5 BENITEZ 6 – La Roma fa un partitone e Garcia (senza Totti e De Rossi) mischia le carte passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Doppie marcature sulle corsie, Taddei libero davanti alla difesa, un centravanti finto (Gervinho) che è un pericolo continuo. Frana tutto il centrocampo, sottomesso dal gran palleggio e dalla velocità della Roma. Gli esterni Callejon e Mertens devono ripiegare spesso e vengono spenti in attacco. Higuain gira a vuoto. Reina salva la baracca e i centrali azzurri reggono. Fa i cambi più opportuni (bene Henrique). La superiorità della Roma gli cancella il Napoli offensivo. Può fare poco. La squadra resiste a fatica, poi Callejon buca la notte disastrosa ed è un miracolo. Sin prisa e con muy suerte. Come giocare una partita 11 contro 7. Anzi, 15, loro, e 7 noi, considerando che Hamsik, Inler, Dzemaili e Maggio vestivano azzurro per pura formalità. E, nonostante questo, vincere. Proteggere il risultato fino alla fine, per dieci lunghissimi minuti in cui tutti abbiamo pensato: se si fanno recuperare li andiamo a prendere per i capelli uno per uno senza pietà. E invece no. Come la vedo io? La Roma, quella di ieri Roma, è, in campo, inferiore al Napoli. Ma del Napoli che abbiamo sulla carta, quando e se giocassero tutti davvero come sono capaci di fare. Ieri, obiettivamente, no. Ultimamente, proprio no. Una brutta partita, ma con spunti positivi: viene meno il centrocampo? Si riprende la difesa. La Roma ci domina? Reggiamo e vinciamo noi. Abbiamo sempre detto che le buone squadre si riconoscono da questo, no? L’interrogativo sostanziale è: come abbiamo fatto a giocare finora con Dzemaili e Maggio e ad essere terzi in classifica e in lotta per le coppe? Vott’a rientrare gli infortunati prima di morire tutti di infarto, noi. La formazione schierata da Garcia è un mistero. La presunzione tutta romana un assioma. La superficialità nel far giocare Strootman stupefacente. L’infortunio una punizione divina (metaforicamente parlando): non sputare in cielo che in faccia ti torna, nello stesso campo. Sin prisa però sin pausa. Pure male ma vinciamo. Jamm annanz. Inn maglietta azzurra e calzoncini bianchi: una bontà – 8 MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

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