Salvo rarissime eccezioni, i tecnici sono conservatori. Fino all’autolesionismo. Lippi si è impiccato ai suoi senatori nel mondiale 2010. Come già prima Valcareggi. E ancora Bearzot nel 1986. Ma i tre c.t. avevano un grande debito di riconoscenza verso un gruppo di giocatori che li avevano portati a grandi successi. Per converso chi, della mia generazione, può dimenticare il coraggio di Bearzot, fresco c.t. e libero da debiti di alcun tipo, ai mondiali di Argentina? Dove mise in campo una squadra giovane e piena di talenti emergenti. Una compagine talentuosa, elegante, veloce. Scelse ad esempio di promuovere titolari Cabrini (21 anni) al posto di Maldera e Rossi (22 anni) al posto di Graziani (mi affido alla memoria a meno che… memoria fefellit). Corse il rischio di pagare dazio all’inesperienza e forse lo pagó pure. Ma la squadra produsse, a giudizio unanime degli osservatori, il più bel calcio del torneo. Non vinse il mondiale ma quell’esperienza fu la base per la vittoria nel 1982. In Brasile ci siamo andati con Prandelli. Il quale non avendo ancora vinto nulla, nulla deve a nessuno. Cosicché, potrebbe tranquillamente fare scelte innovative. Dettate soltanto dall’analisi della freschezza fisica e mentale dei giocatori. Devo dire che le decisioni assunte nel compilare la lista dei 23 sembrano ispirate dal convincimento che sia necessario disporre di alternative. Di tenere in debito conto i giovani talenti emergenti. Che certo gettati senza discernimento nell’agone possono bruciarsi. E bruciare il tecnico. Ma che, con un pizzico di indispensabile fortuna, possono rappresentare anche un’arma totale.Prandelli fino ad oggi il coraggio ce lo ha avuto. Ha portato ad esempio in Brasile Ciro Immobile che fino a dodici mesi fa era niente di più che una acerba promessa. Così può dirsi, per alcuni aspetti, anche per Insigne. E non dimentichiamo che il c.t. ha scommesso da tempo e con coraggio su Balotelli. Il cui potenziale non si discute. Ma che fino ad oggi ha visto i macroscopici difetti caratteriali prevalere sul talento naturale di cui è copiosamente dotato.Secondo Mimmo Carratelli «benché si tratti di un campionato “chiuso” per gli azzurri, Prandelli non rischia tutto con i più giovani a discapito di alcuni “senatori”. Può darsi che vedremo una squadra più “verde” al prossimo Europeo.»Io voglio illudermi che non sia così. Che Prandelli non si consegni ai senatori in modo acritico. L’uomo non è un pavido. Ha coraggio e lo usa quando serve. Virtù tipica degli uomini intelligenti.Guido Trombetti
Prandelli non si consegnerà ai senatori, ha dimostrato di avere coraggio
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