Il trend negativo va avanti dal 23 agosto. Due i motivi: il mancato acquisto di pezzi da novanta a parte De Ligt e il fatto che i grandi nomi posti sul mercato siano rimasti alla fine tutti in squadra
Le mancate cessioni degli esuberi sul mercato estivo da parte della Juventus hanno avuto ripercussioni in Borsa.
Milano Finanza scrive che ieri il titolo ha chiuso con un saldo negativo del 2,8%, uno dei peggiori del Ftse Mib, a quota 1,44 euro.
Dopo l’impennata di giugno (1,62 il 16 giugno) per le voci che davano possibile l’arrivo di Pep Guardiola in panchina, le azioni del titolo Juve hanno subito un calo costante che è peggiorato a partire dal 23 agosto, con l’avvicinarsi della chiusura del calciomercato.
A incidere sul risultato due fattori. Innanzitutto una campagna acquisti che, a parte quello di De Ligt, non ha registrato l’arrivo di altri pezzi da novanta. In secondo luogo, scrive il quotidiano finanziario, il fatto che il club non sia riuscito a cedere alcuno dei suoi nomi illustri.
Sul mercato erano finiti Higuain, Dybala, Mandzukic, Rugani, Emre Can e Matuidi ma sono rimasti tuti in squadra.
“Secondo le stime pubblicate nel mese di agosto dal portale Calcio e Finanza, dopo lo scambio Cancelo-Danilo col Manchester City la Juventus avrebbe avuto un impatto del costo della rosa sui ricavi attesi del 75%, al di sopra del limite di sostenibilità stimato al 70%. Per rientrare nei parametri, la società avrebbe dovuto liberarsi di ingaggi pesanti, come quello di Dybala”.