Il giovane attaccante sta mostrando cose che i tifosi interisti non hanno mai visto: 29 gol in 39 partite
Sul Giornale l’evoluzione di Gabigol. Ovvero Gabriel Barbosa Almeida, ex meteora nerazzurra che è diventata una stella del suo Brasile.
Con la maglia del Flamengo il giovane attaccante sta facendo cose così belle e importanti che i tifosi nerazzurri si chiedono se sia lo stesso dell’Inter, scrive il quotidiano.
Non più inconcludente e impaurito, ha iniziato con un ritmo incredibile, segnando tantissimo: 29 gol in 39 partite.
“Insomma sta mostrando a Rio De Janeiro quelle cose i tifosi interisti si aspettavano di vedere a Milano e che, invece, non hanno mai visto”.
Eppure, scrive il quotidiano, il suo acquisto fu celebrato come l’inizio di una nuova era nerazzurra. Aveva fatto intravedere sprazzi del suo talento al Santos e all’Olimpiade, convincendo la nuova Inter di Suning ad investire su lui oltre 30 milioni.
La presentazione fu sontuosa, nel giorno del compleanno di Ronaldo, in un Auditorium Pirelli strapieno. All’Inter “erano sicuri di aver fatto bingo e non si fecero troppi scrupoli”.
Ma quel giorno fu l’inizio della fine.
“Il brasiliano, infatti, non dimostrò il suo vero talento, senza mai riuscire ad entrare realmente nel progetto nerazzurro, né con De Boer né con Pioli. Nell’anno interista si ricordano solamente un’inutile rabona nell’esordio a San Siro e il suo primo (e unico) gol a Bologna, lo stesso stadio in cui anche Ronaldo il Fenomeno segnò per la prima volta con la maglia dell’Inter. Sembrava poter essere la svolta, invece fu solo un lampo di luce che non si ripeté più”.
Dopo sei mesi fu ceduto in prestito al Benfica e, nel gennaio 2018, tornò in Brasile, prima al Santos, poi al Flamengo.
Ora la squadra vuole riscattarlo definitivamente dall’Inter. Si parla di circa una ventina di milioni e di Marotta che vorrebbe inserire una prelazione per la stellina Lincoln.
“E Gabigol ha già fatto sapere di voler restare, perché in Brasile si sente davvero se stesso. Non come in Italia: lì la saudade era troppo forte e lui aveva semplicemente voglia di tornare a casa”.