Aurelione nostro ha un grave difettuccio: non è stato indagato per 416 bis; di lui non parla neppure il più fesso dei pentiti; non compare nelle intercettazioni che contano.
La tua sperticata difesa di De Laurentiis
Caro direttore, credo che tu abbia proprio torto marcio. Hai scritto un pezzo assolutamente non condivisibile. Cominciamo da de Magistris. Ma che male c’è che il sindaco non si accontenti di un terzo o quarto posto? Ogni anno Giggino nostro prende le scoppole dal Sole 24 Ore. Perde su tutto, la città: sulla qualità della vita, sulle pensioni, sulle infrastrutture; come vuoi, caro direttore, che non aneli almeno al secondo – ma almeno – per quanto riguarda il calcio? De Magistris vuole sognare e tu, con il tuo pezzo, non lo aiuti. Anzi: aizzi l’amministrazione comunale a fare meglio, che è come chiedere a Berlusconi di rinunciare alla gnocca.
Ma dove dai il peggio di te, caro Gallo, è nella tua sperticata difesa di De Laurentiis. Ne giustifichi l’ordine nei conti, la gestione ispirata al rigore, decanti l’azienda sana, ti fai mentore del profitto più bieco.
Non era forse meglio Giorgio Corbelli, esempio di un modello virtuoso di impresa? Non era forse meglio Salvatore Naldi, la grinta e la lungimiranza al timone?
Visione distorta del capitalismo partenopeo
Come se non bastasse, nel tuo pezzo, caro direttore, c’è una visione distorta del capitalismo partenopeo. Tu ometti di citare la camorra, la elimini dal circuito imprenditoriale, la cancelli dall’aria che respiriamo. Aurelione nostro ha un grave, grave difettuccio: non è stato indagato per 416 bis; di lui non parla neppure il più fesso dei pentiti; non compare nelle intercettazioni che contano.
L’unica colpa che si perdona a Napoli è andare a braccetto con la camorra, strizzarle l’occhio; sopportarla; meglio ancora farci affari insieme. Ecco, se De Laurentiis si beccasse un bell’avviso di garanzia per affiliazione a qualche clan allora sì che comprenderei il braccino corto. Ma così, dopo un fallimento, dopo una serie C, dopo una serie B, uno che va in Europa e non spende un euro è un imprenditore da mettere alla porta.
Giampaolo Longo