I miracoli di Meret, l’intesa tra Di Lorenzo e Callejon, Lozano che addomestica la palla e la prova di personalità di Elmas. Mertens travolgente e il delizioso Llorente
Finalmente libero dalla mattonella di Insigne, Re Carlo schiera la sua formazione ideale e chiude immediatamente la partita
MERET. Il giovane Meret strabilia nei primi venti minuti. Ha un istinto felino, da terra, su Ferrari al 10’, indi scherma l’ingenuo Rigoni, solo soletto dinnanzi a lui, al 18’ dopo il legno di Ciro il Biondo – 7,5
Hai visto la faccia che ha fatto quando, d’istinto, ha toccato la palla con la mano sinistra e l’ha mandata in calcio d’angolo? Subito dopo, dico. Lo sguardo era a metà tra lo sconsolato e l’incazzato. Naturalmente ce l’aveva con i suoi compagni di reparto ancora in cerca di equilibrio, ma meno “in bilico sulla follia”. E’ sempre suo il miracolo sulla defaillance di Elmas che si perde l’attaccante sparato verso la porta. Anche al 39’ è attento e concentrato. Ha capito che o così o la morte. Senza paura – 8
DI LORENZO. Scavalcato l’uragano Chiesa-Ronaldo delle prime due giornate, la morbidezza blucerchiata gli offre la vetrina per un po’ di galoppo a destra. E se sabato scorso aveva segnato, stavolta dal suo piede parte finalmente un assist vincente, per l’uno a zero. Non per essere rompiballe, Ilaria cara, ma qualche macchiolina in difesa c’è: al 10’, sul primo corner della Samp, riesce di testa solo a sporcare la pelota che poi rimbalza fino a Ferrari – 6,5
Non male come inizio di campionato, che dici Fabrizio? Un gol allo Stadium e un assist in casa, al debutto al San Paolo. Oltre al fisico ha anche i piedi buoni. Stupisce l’intesa con Callejon dopo poche settimane di condivisione di tempo e colori. Ottime prospettive – 7
MAKSIMOVIC. Un serbo per un ellenico sarebbe causa di una guerra balcanica. Ma il nostro porto di millenaria convivenza tra popoli è garanzia di un profittevole turnover tra il Maksi il Corazziere e San Kostas. Perdipiù stasera non si prendono gol, nonostante i fulminei ribaltoni dei doriani che si abbattono sul Napule, come già con Giuve e Florentia. La nota finale è per il giallo che si prende per il Figliol Prodigo stabiese – 6
All’inizio sembra stentare un po’ su Quagliarella, ma poi non demerita per niente, anzi – 6,5
KOULIBALY. Cuoncio cuoncio, dopo il fatale recupero torinese, Kalidou sta tornando in sé a difendere. Epperò apre la sanguinolenta fiera delle cappellate azzurre con quel pallone donato al Figliol Prodigo al 30’, in fase di impostazione. Decisamente meglio nella ripresa, anche quando da centrale va a fare il terzino secondo l’ultima moda albionica che piace a Re Carlo. L’attesa per il suo ritorno, Ilaria, si è dimezzata. Ergo mezzo voto in più di fiducia e di amore – 6,5
Un altro grande errore al 29’, che regala una palla clamorosa ai doriani. Sicuramente meglio delle due partite precedenti, e la rete resta inviolata. Un’iniezione di fiducia, ma il voto resta quello – 6
MARIO RUI. Anche Marittiello fa una corbelleria con quella palla arretrata incautamente a Meret al 40’. Per il resto troneggia a sinistra con spavalderia lusitana. Vanta un tiro dall’effetto stranissimo, quasi ipnotico – 6,5
Al 10’ fa una cosa bellissima: ruba palla al doriano e che fa? Lancia nel vuoto, a km di distanza, manco volesse tirare in porta. Ovviamente, la butta. Nella ripresa va meglio che nella prima frazione – 6
ELMAS. Questo Magnifico Macedone, imberbe ma già sapiente, completa la balcanizzazione del Napule. Potrebbe segnare uno, due, tre volte anche con numeri d’accademia. Talento ma pure tanta interdizione. Appartiene alla genìa reale dei centrocampisti totali come l’Aquila Fabian e che all’ancelottismo servono per inventare calcio. Si ritrova infine a fare il difensore sullo sciagurato Rigoni al 18’ – 7
Peccato per l’indecisione che ha avuto sotto porta al 14’. Alla fine non riesce a concretizzare ed è un peccato per come ci era arrivato. Brutta la disattenzione che poi, al 18’, è riparata dal miracolo di Meret. La costa che stupisce è la giovane età. 20 anni a settembre, eppure presente a se stesso e in campo. Sembra farsi male e invece resiste. Una grande prova di temperamento – 7,5
INSIGNE dal 75’. Il Grande Equivoco del Napule di quest’anno entra e perde subito due palle. Indi s’ambienta e potrebbe segnare due volte, di cui una con tiroaggggiro. Chiariamoci, Ilaria: la sua vocazione sono gli assist e la velocità degli scambi, oltre che i tiri predetti. Ecco, coltivasse questo talento anziché tentare di superare l’uomo. Anche perché ormai sono in tanti a fare i dribbling meglio di lui: Lozano, Elmas, Younes, Fabian e Ciro il Biondo – 6
Molto bello quello che fa all’82’ peccato che non gli riesca – sv
ZIELINSKI. I tempi sono cambiati anche per San Piotr: in questo centro affollato di piedi buoni non è facile lasciare il segno. Alterna grandi pensate con asinerie varie, deve mutare pelle per stare al passo – 6
Assist al bacio per Elmas al 14’, cosa che rende ancora più amara la mancata conclusione in rete. Procede a fasi alterne, ma con delle gran belle giocate. Migliora man mano che scorre la clessidra dei 90 minuti – 6
CALLEJON. Tra i figli dell’Estetica Ludica che fu, l’Ispanico Intelligente dimostra di essere un camaleonte in grado di giocare in ogni assetto tattico. Ed è sempre una sorta di cerniera che mantiene uniti i reparti, dalla pressione avanti al recupero in difesa. Al 70’ potrebbe anche segnare un gol da cineteca, al volo – 6,5
Bel tiro al 70’ che però Audero ribatte. L’intesa con Di Lorenzo è bellissima. La sensazione, con Josè Maria, è che possa continuare a crescere e a crescere e a crescere ancora – 7
FABIAN RUIZ. Incarna il Mistero Buffo del falso quattro-due-tre-uno. Re Carlo ha confermato ciò che il Napolista aveva anticipato: “Ho sempre giocato con il quattro-quattro-due”. Epperò l’Aquila Fabian si piazza venti metri più dietro rispetto alle prime due giornate e quasi riprende a volare come un tempo. Fa anche il prestigiatore all’uopo, nascondendo la pelota e bucando le gambe degli avversari. Purtroppo commette lo stesso peccato di Kalidou e Marittiello e perde qualche palla di troppo – 7
Riesce a unire difesa e attacco con grande qualità, corsa e fatica – 6,5
LOZANO. Come ogni messicano che si rispetti, ha portato la revolucion nell’ancelottismo. E’ l’hombre vertical che spalanca le porte della profondità e rende tutto più semplice. Il primo gol origina da lui per Di Lorenzo, infine Mertens. Potrebbe fare il due zero al 16’ e tre minuti dopo regala alla platea uno stop ultraterreno. Que Viva Mexico – 7
Hai presente la domanda che il Piccolo Principe rivolge alla volpe, Fabrizio? Le chiede: “Cosa vuol dire addomesticare?”. Ecco, ce lo ha spiegato con una sola immagine Hirving al 19’, accogliendo dal cielo quella palla che ha prima arpionato, poi messo giù e condotta esattamente dove voleva. E che velocità che ha. E’ rientrato giovedì sera ed era già pronto per giocare. Io sinceramente mi auguro di rivederlo anche martedì. E’ proprio un bel vedere – 7
LLORENTE dal 65’. Il tempo di calpestare la prateria sanpaolina e si esibisce nel suo ruolo prediletto, quello di ladro gentiluomo e rubacuori che si frega una palla in area e la regala a Ciro il Biondo, che raddoppia – 6,5
Il gigante e il bambino: ecco l’immagine dell’accoppiata tra lo spagnolo e il belga. Dolcissima la sua esultanza al gol del compagno. E ancora più deliziosa la corsa verso Mertens quando l’arbitro ha deciso di assegnare il gol dopo il controllo al Var. Primo pallone toccato e già è assist. Un debutto con i fiocchi – 6,5
MERTENS. Si è fatto Biondo e ne fa due, più una traversa che traballa ancora. Lui e il Messicano sono una bomba lanciata nella trincea avversaria. Il primo gol è fantastico per esecuzione e velocità. Un lampo abbagliante – 7,5
Insallanisce letteralmente la difesa della Samp. Standing ovation meritata – 7,5
YOUNES dall’80’. Dieci minuti sono sufficienti per vederlo mulinare gambe e palloni – 6
E’ uno che quando lo vedi entrare in campo pensi che comunque vada potrai vedere cose piacevoli – sv
ANCELOTTI. Finalmente libero dalla mattonella di Insigne, Re Carlo schiera la sua formazione ideale e chiude immediatamente la partita. Il suo obiettivo, quest’anno, è il gioco con Lozano versione Profondo Rosso che sventra gli avversari – 7,5
Il nodo è proprio la libertà da Insigne. Credo che sia questa la chiave di (s)volta, Fabrizio. Oltre alla prova, ancora una volta, alla terza di campionato, del fiuto di Carlo per gli acquisti al mercato. Di Lorenzo, Elmas, Lozano, Llorente. Mi piacciono molto, si sono integrati immediatamente. Oggi il Napoli è stato diverso dalle prime due giornate. Segno di un’evoluzione. Re Carlo, quando decide, ha ragione – 8
ARBITRO LA PENNA. Massì, è stato bravo, anche se ha ammonito Ancelotti – 6,5
Un colpo al cuore quel cartellino. Credo anche per il mister – 6