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Napoli-Liverpool 2-0, pagelle / Il Napoli di Re Carlo: sacrificio, sofferenza, personalità e calcio

Il ritorno di Kalidou, la partita perfetta di Mario Rui, il sacrificio polmonare di Allan, il flagello Mertens e il ladro gentiluomo Llorente. E, alle spalle, il portentoso Meret

Napoli-Liverpool 2-0, pagelle / Il Napoli di Re Carlo: sacrificio, sofferenza, personalità e calcio

MERET. Foderato di giallo, il Giovane Meret non fa mai uscire il rosso nella prodigiosa roulette di stasera. Il Liverpool è pericoloso solo quando gli azzurri fanno cazzate (Insigne e Manolas) e Yellow Meret smanaccia e salva. Su Mané al 20’. Su Salah al 65’. Ancora su Mané al 74’. Davanti ai microfoni, Re Carlo in pieno stile Tenente Colombo (copy Max Gallo) dice pure che non sapeva dell’esordio di Meret nella Coppa dalla Grandi Orecchie – 8

Quest’anno aveva iniziato più rilassato. Non pensava che i compagni potessero commettere i clamorosi errori mostrati ad inizio campionato. Li ha ritrovati a pezzi e rincoglioniti e proprio non se lo aspettava. Ma gli sono bastate due giornate – e 6 gol presi – per capire di non potersi concedere nemmeno la minima disattenzione. In ragazzi così giovani una tale capacità di ripresa e di razionalità va lodata, credo. Lo ha mostrato sabato contro la Sampdoria: attenzione massima anche nei lunghi spazi temporali in cui non era impegnato. Concentrazione altissima. Ieri una volta in più. Tutto questo pistolotto per dire che questo ragazzo è dotato di intelligenza e di un carattere straordinario, oltre alle altre cose – 7

Il ragazzo che non butta mai via la palla

DI LORENZO. Il mandato del sovrano in panca è quello di giocare come il Corazziere Serbo l’anno passato in Champions. Non muoversi dalla destra, cioè, e difendere soprattutto. E lui esegue con notevole sangre gelido per un debuttante di Coppa. Da maestro la chiusura al 51’ su Mané in area – 7

E’ al debutto in Champions, eppure si mostra sin da subito coriaceo e tenace, intelligente, freddo, attento. Un carattere che, se ci pensi, è già impresso in quei lineamenti marcati e nel sorriso fermo anche se fresco come quello di un qualsiasi ragazzino. Altro che ragazzino, Di Lorenzo. Sembra già un maturo titolare europeo. Sbaglia veramente poco e arriva anche davanti con molta lucidità. La cosa bella di questo ragazzo è che non butta mai via la palla. Sembra abbia dalla sua un’esperienza che invece non gli appartiene, a questi livelli – 7,5

Gli svirgoloni di Kostas

MANOLAS. San Kostas fa tante cose belle, cara Ilaria. Mura un Salah sfuggito a Kalidou, per esempio, e con la cabeza prende una quantità enorme di palle. Epperò c’è quello svirgolone indi rimediato da Meret versione Yellow Face alias Faccia Ngialluta, nostro Patrono – 6

Con le cazzate inizia subito. Al 2’ abbatte un attaccante del Liverpool in area ma per fortuna nessuno vede niente. Buona la chiusura al 63’. Gravissima la defaillance al 64’. Non dà completa fiducia, come se talvolta andasse in confusione. Errori da dilettante che gli fanno perdere ulteriormente la concentrazione. In mezzo, tanti recuperi. Carletto dovrà lavorare un po’ – 6

La coppia improbabile ma splendida Kalidou-Mario Rui

KOULIBALY. L’aria della Champions fa bene a Kalidou come quella di montagna a un neonato nella settimana di Ferragosto. Rinasce dalle sue ceneri di Torino e ridiventa un Colosso Maestoso. La sua vittima prediletta è Firmino, e abbiamo detto tutto. All’11’ fa una doppia uscita dall’area che suscita meraviglia infinita. Bentornato, finalmente – 7,5

Dopo le prime due giornate in cui ci siamo chiesti tutti dove fosse finito, è tornato. Quando non sono passati nemmeno 2 minuti dal fischio di inizio raddoppia in maniera egregia su Salah mentre Mario Rui si ammazza di corsa per riacciuffare l’imprendibile egiziano. E, formando una coppia splendida, separata da un bel po’ di centimetri di altezza, i due insieme prendono e annullano il motorino riccioluto. Al 10’ intercetta una palla pericolosa in attacco e la respinge mostrando grande attenzione e concentrazione. Rischia moltissimo all’11’ ma in maniera egregia riesce a riprendersi senza danneggiare la squadra. Al 12’ guarda solo il pallone e lo sradica ancora una volta dai piedi di Salah. Al 37’ è stupendo. Al 40’ prende, come si dice, Manè per il collo: lo acchiappa proprio con la mano sulla giugulare, forse vorrebbe spostarlo, comunque è un metodo educato per dirgli “fatt’allà, la serata è mia, non appartiene a te”. Al 44’ è ancora lui che ferma Salah con un intervento pulitissimo sul pallone. Al 61’ altra chiusura perfetta. E potrei continuare. Anticipi notevoli, contrasti coraggiosi, mostra la capacità – che non si vedeva da un po’ – di prevedere le mosse degli avversari. Sembra essersi ripreso dalla terribile notte allo Stadium. E porca miseria, Fabrizio, merita un voto più alto – 8

L’impossibile che diventa possibile

MARIO RUI. Marittiello e la Partita Perfetta. La sua. Già al secondo minuto tallona Speedy Salah senza mollarlo. Spinge come sempre perché stasera la Sinistra è soltanto lui, ma dietro non sbaglia nulla. Da citare ad perpetuam rei memoriam un anticipo e poi un salvataggio al 43’, dopo che i Reds erano ripartiti su un corner a nostro favore – 8

Se mi avessero detto che un giorno avrei visto il portoghese dolente annullare il motorino Salah mi sarei sganasciata dalle risate. Ma è successo, Fabrizio, e forse è anche questa la bellezza del calcio. Lo ha fatto per tutta la partita, mantenendo la stessa velocità dell’egiziano, che non è cosa da poco. Strappandogli palle in scivolata, anticipandolo. Lo ha stracciato. Mamma mia, che Mario Rui! Non so se ricapiterà ancora, ma sul mio taccuino ho annotato una sola disattenzione che, però, scompare di fronte a tanta bellezza. Mario Rui ci dimostra che tutto è possibile, anche l’impossibile. E’ una di quelle cose che tra qualche anno potemmo raccontare a i nipotini: quella volta che il normale Mario Rui si trasformò in Eccezionale. Il voto è alla grandezza del calcio, alla trasformazione possibile, all’evento eccezionale – 9

CALLEJON. Il mare azzurro che vuole in campo Re Carlo deve essere profondo ma anche ampio. E Callejon s’inabissa nel suo ruolo preferito, quello dello squalo che non sai mai dov’è, in perenne agguato a ridosso della riva destra. Basterebbe il penalty guadagnato a scolpire il suo nome stasera, ma poi c’è quel dialogo con Ciro il Biondo che conduce al due a zero – 8

Giocatore di sostanza, partita di sostanza. Come al solito, José Maria è stato fondamentale e instancabile. Ora, però, non vorrei che la sua straordinarietà non facesse più notizia perché è sempre straordinario. Perché sul mio taccuino annoto pochissimo su di lui. L’eccezionalità, però, non deve mai smettere di sorprendere – 7,5

Il sacrificio polmonare di Allan

ALLAN. Il centro stasera è destinato a resistere con sofferenze indicibili, ma Allan come Kalidou manifesta il suo potere polmonare fino al sacrificio estremo. Al 5’ il Faraone egiziano vince un rimpallo con molto sedere alias culo e tocca al nostro amato Marziano sventare in fallo laterale. Nella ripresa è lui che avvia a destra, con dribbling e corsa, l’azione che sbocca nel quasi gol di Ciro, al 49’. Poderoso – 7,5

Quel pallone strappato a Salah al 5′, che Allan gli spazza tra le gambe, avrebbe dovuto avvisarci di ciò a cui avremmo assistito di lì a poco. Dà tutto quello che ha, recuperando decine di palloni e smistandoli ai compagni. Non riesce a completare la partita ma, decisamente, sta tornando – 7,5

ELMAS dal 75’. Qualche errore lo fa ma va bene così – 6

Recupera palle e porta a termine azioni pulite e pacate. Calma e sangue freddo, un’altra buona prestazione – 6

FABIAN RUIZ. Con lui, i rossi praticano il waterboarding dei torturatori americani di Guantanamo, ma l’Aquila Fabian riesce ogni volta a cacciare la testa fuori dall’acqua e a toccare palloni su palloni. Ne perde però due di troppo, in quei “momenti selvaggi” della partita, per citare Klopp. Al 7’, proprio a inizio partita, spara due palle violente su Adrian, una dopo l’altra, di destro e di sinistro – 6,5

Il miracolo di Adrian, anzi, i miracoli. Fabian non è ancora al massimo della forma e lo dimostra quando perde palla sulla trequarti. Si muove in maniera troppo lenta e non sembra essere completamente lucido. Nella ripresa gioca meglio – 6

La psiche di Lorenzo è salva

INSIGNE. Il Dottor Insigne cerca di incunearsi e inventare qualcosa di buono, come al 16’, mentre il Mister Lorenzo s’incarta su palloni orridi, sempre alla sua maniera. Per fortuna che esce tra gli applausi, almeno la psiche è salva per stasera – 6

Troppo frettoloso al 15′: non aspetta Mertens che va in sovrapposizione e vanifica una bellissima palla che aveva guadagnato. Una cagata pazzesca quella palla che perde al 19’ che lancia in porta Manè. Non riesce a trovare l’azione gol – 6

ZIELINSKI dal 66’. Si fa una mezz’ora, compreso il recupero, di sostanza vera senza sbavature eccessive – 6

Se dovessi indicare il peggiore direi lui. Non convince – 5,5

Il flagello biondo

MERTENS. Per dirla alla Beppe Grillo, cara Ilaria, Ciro il Biondo è l’Elevato del Napule di oggi. In tutti i sensi, anche quando si alza da terra modello salto in alto e indirizza quella pelota a colpo sicuro al 49’, deviata per miracolo da Adrian in caduta libera. Ciro è un flagello che sosta soprattutto a destra, lasciando l’area al Messicano. Indi c’è il rigore e quel palleggio con Callejon che origina il due a zero. L’Elevato, appunto – 8

Quel tiro parato da Adrian ha dell’incredibile, era un prodigio bellissimo quello del biondo. E il rigore! Di quanto il portiere rosso non gli ha parato quel rigore, Fabrizio! Quanta potenza deve averci messo Ciro per abbattere la resistenza di quel guantone? Un leader. Se devo trovargli un difetto indico il giallo dei capelli. Non si può guardare – 7,5

LOZANO. Al Messicano tocca la parte più ingrata del copione: prendere calci e trovare spazi da falso nueve. Stasera ha più che altro un ruolo statico di attesa, non certamente quello da hombre vertical – 6

Segna in fuorigioco al 6’ di testa dopo la doppia parata su Fabian Ruiz. Una prova tutto sommato modesta che registra un calo nella ripresa – 6

In faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà

LLORENTE. Confermo, Ilaria, quello che ho scritto sabato con la Samp: Fernando è un ladro gentiluomo che ruba palloni fatali. Aggiungo un feroce gentiluomo. Entra e segna. Applausi – 7

Ancelotti lo mette in campo negli ultimi 20 minuti e lui, di esperienza, coglie al volo l’errore di Van Dijk e segna. C’è una strofa di De Gregori che spiega Llorente ieri: “In faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà”. Voleva trapanare il Liverpool, ci è riuscito. Mamma mia – 7

Una dimensione di vita, non solo di calcio

ANCELOTTI. In diretta tv, Capello gli chiede: “Carlo, quando vedremo una partita così veloce nel nostro campionato?”. Lui sorride e risponde dubbioso. Come a dire: mai. Questo signore di nome Carlo Ancelotti, cara Ilaria, e che io chiamo Re Carlo, stasera ha battuto i campioni d’Europa in carica. Con “una partita sporca”, per citarlo, in cui il sacrificio e la sofferenza non hanno fatto “perdere l’idea”. Una dimensione di vita, non solo di calcio – 8

Schiera in campo una formazione che non lo tradisce e che gioca una partita straordinaria contro il Liverpool campione d’Europa. Diverte, sorprende, vince. Il Napoli, soprattutto, mostra personalità e carattere. Sembra assolutamente scomparsa qualsiasi fragilità psicologica. I nuovi acquisti non furono mai così azzeccati come in questa stagione, in cui si integrano alla perfezione con i top player azzurri. Guardare il Napoli in campo contro il Liverpool fa davvero pensare di avere una squadra straordinaria – 8

ARBITRO BRYCH (GERMANIA). Esemplare sul rigore. Per il resto ha tollerato più del dovuto il calcio duro del Liverpool – 6

Un arbitro tedesco che dirige una gara all’inglese. Che vuoi di più? Ah sì, ha subito due tunnel nei primi 15 minuti. Solo una curiosità – 6

 

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