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Roberto Carlino, il giovane ingegnere napoletano ignorato in Patria e apprezzato dalla Nasa

Sul Mattino la sua storia. In Italia era disoccupato, negli Usa progetta robot spaziali: “Resto qui, non torno. Qui si lavora senza ansia”

Roberto Carlino, il giovane ingegnere napoletano ignorato in Patria e apprezzato dalla Nasa

Sul Mattino la storia di un cervello in fuga. Un cervello sottovalutato, anzi, neppure preso in considerazione, qui in Italia, che è allora emigrato in America, per approdare alla Nasa.

Lui è Roberto Carlino e lavora al Nasa Ames Research Center in California. Napoletano, di Fuorigrotta, è un giovane ingegnere aerospaziale laureato a Napoli con il massimo dei voti e la menzione d’onore. E’ alla Nasa da cinque anni, impegnato nella messa a punto degli Astrobee, i robot spaziali che navigano nella Stazione Spaziale Internazionale e che devono aiutare gli astronauti nel loro lavoro nello Space lab.

roberto carlino

“Ho fatto un master a Roma, uno dei prof era americano e grazie a lui, con altri del corso, sono andato negli Usa per visitare aziende aerospaziali. A queste ultime abbiamo presentato un progetto di gruppo elaborato a Napoli. Lo hanno accettato e da allora sto qua”.

In Italia aveva provato ad inserirsi in diverse aziende aerospaziali, ma era stato ignorato dai più. In America ha trovato la sua strada. Tanto da non essere più interessato a tornare.

“A Roma, dove ho lavorato qualche mese in un’azienda, dovevo timbrare ogni mattina entro le nove: per i minuti di ritardo ero obbligato a prendere minuti di ferie. Qui non esiste questa cosa, il mio capo non mi sta addosso… per lui è importante il risultato. Così sto tranquillo e lavoro anche di più. In Italia questo non è immaginabile, nemmeno lontanamente”.

 

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