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Inchiesta Universiade, al vaglio dei pm anche le carte dell’Anac

Trasmessi ai magistrati i documenti su cinque gare bandite. Sulla sistemazione del villaggio atleti a bordo delle navi sarà sentita come teste l’ex commissaria Latella

Inchiesta Universiade, al vaglio dei pm anche le carte dell’Anac

Abbiamo scritto ieri dell’inchiesta aperta dai pm Woodcock e Raffaele sull’Universiade. Oggi Repubblica Napoli torna sull’argomento. Il quotidiano scrive che nei primi sei mesi di indagine gli inquirenti hanno acquisito anche atti dell’Anac.

L’Autorità anticorruzione ha effettuato il controllo sulla regolarità formale delle gare bandite per l’evento. Ha trasmesso ai magistrati i documenti che riguardano almeno cinque opere realizzate per l’Universiade.

I pm, scrive il quotidiano, potrebbero ascoltare come testimone la prefetta Luisa Latella. Oggi in pensione, è stata lei a guidare, tra gennaio e luglio 2018, la macchina organizzativa della manifestazione sportiva.

La decisione di ospitare il villaggio sulle navi

In particolare, la Latella sarà ascoltata sulla decisione di stabilire il villaggio degli atleti a bordo delle due navi Msc e Costa. Una decisione controversa, criticata dal Comune, che ha vissuto due fasi, spiega Repubblica.

La prima, nel 2017, quando l’Aru, gestita in quel momento dal professore Raimondo Pasquino, avviò il bando. La gara andò deserta e poi fu aggiudicata a Msc.

Durante la gestione della Latella furono poi avanzate ipotesi alternative. Una di queste era la realizzazione del villaggio nelle casette prefabbricate della Mostra d’Oltremare oppure nell’aerea Ex Nato. Alla fine si decise per le navi da crociera e fu perfezionata anche la seconda gara con la Costa.

Pasquino: l’ipotesi Mostra non era sul tavolo

Repubblica riporta le dichiarazioni di Pasquino:

“Fino a quando sono rimasto in carica, l’ipotesi Mostra non era sul tavolo. Ma al di là degli aspetti di carattere burocratico-formale, credo che la scelta delle navi sia stata migliore”.

Basile: la scelta fu preceduta da polemiche

Sul tema parla anche l’attuale commissario Aru, Gianluca Basile, in carica da luglio 2018, dopo l’uscita di scena della Latella:

“C’era il problema di concentrare 8000 atleti in un unico luogo, con grosse difficoltà in fatto di tempistica e con un impatto economico enorme. La scelta delle navi fu preceduta da polemiche e fu sofferta perché eravamo a pochi giorni dalla manifestazione. In questo modo fu ripresa l’idea originaria che era stata messa da parte dal commissario Latella in favore della Mostra d’Oltremare, salvo poi tornare sulla prima ipotesi. Questo potrebbe aver attivato una verifica”.

Basile aggiunge:

“Siamo sereni, abbiamo lavorato in piena trasparenza su centinaia di appalti, gli atti sono a disposizione. Aspettiamo il lavoro della magistratura. Tutti gli appalti hanno ricevuto parere preventivo dell’Anac, ma quando si fanno centinaia di gare gli interessi in gioco sono tanti. Siamo a disposizione per fornire tutte le informazioni possibili. Ma al momento non sappiamo molto di più, se non che sono stati acquisiti dei documenti su navi e trasporti prima e subito dopo l’evento. Nessuno della struttura è stato convocato dai magistrati”.

Il commissario assicura che entro il 30 ottobre saranno conclusi tutti i lavori tranne quelli per lo stadio San Paolo. E che sono stati pagati quasi tutti i 6mila volontari impiegati nella manifestazione, e anche i 600 tirocinanti.

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