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CorSport: crisi Napoli, quattro casi da risolvere per Ancelotti

Le ultime quattro partite mostrano un Napoli involuto. Lorenzo non più strategico, Hirving in ritardo. Sparito il calcio spettacolo. E poi c’è il modulo

CorSport: crisi Napoli, quattro casi da risolvere per Ancelotti

Nelle ultime quattro gare il Napoli ha collezionato una sconfitta (Cagliari), una vittoria sofferta (Brescia) e due pareggi (Genk e Torino). Ci sono diversi indizi per pensare che siamo davanti ad un’involuzione della squadra, scrive il Corriere dello Sport.

Forse una flessione passeggera ma Ancelotti ha quattro casi da risolvere, mentre la lucentezza della prova contro il Liverpool sembra lontanissima.

Insigne che spreca

Il primo caso riguarda Insigne, che non è più strategico per la squadra.

Scrive il quotidiano sportivo:

“I giocatori veri, i ‘talenti’, quelli che rientrano, più o meno, nella categoria dei fuoriclasse, non hanno capricci, non scelgono consapevolmente di fare tutto da soli, e se ci provano, vanno persino oltre la propria genialità, la sfruttano affinché esploda nel suo splendido cinismo: ecco, vedete, ci penso io. Ma ne hanno certezza o altrimenti lasciano che li guidi l’istinto, per non ritrovarsi sommersi dalla rabbia e dall’ingordigia”:

Insigne non è così. Contro il Torino, lanciato in contropiede, era talmente accecato da non accorgersi di Mertens a sinistra e Lozano a destra. Aveva il tre contro due a disposizione, la possibilità di attaccare il Toro in superiorità. E invece deve essergli calato un velo davanti agli occhi, si è fatto prendere dai pensieri di Genl e dal chiacchiericcio della tribuna e ha buttato via un’occasione preziosa.

Il suo ultimo gol è stato il rigore contro il Lecce. Non è la stessa cosa senza il vero Insigne.

Lozano in ritardo

Il secondo caso riguarda Lozano. L’acquisto più costoso del Napoli è ancora in ritardo. Ha mostrato solo un contropiede alla prima giornata poi più nulla.

Ha capito soltanto adesso cosa vuol dire difendere all’italiana, quanta cura mettano le squadre del nostro Paese nei raddoppi e quanto è tortuoso il percorso verso la porta. La sua preparazione è stata ritardata dall’infortunio precedente all’acquisto ma la strada che ha davanti è ancora lunga.

Niente più bollicine

C’è poi l’andamento altalenante del Napoli, la riduzione palpabile di bollicine del suo calcio champagne. Non dipende da forma fisica, visto che la stagione è appena cominciata. Piuttosto si vede una maturità solo a sprazzi, come se la squadra non credesse completamente in se stessa e in ciò che fa e in come farlo. Manca la maturità per smettere di restare bambini.

L’assenza di un regista

Infine ci sono gli interrogativi sul modulo. Manca un regista. Non c’è più Jorginho e nemmeno un play alle sue spalle che potesse fungere da collegamento con gli altri reparti del campo. Allan non può farlo. Forse potrebbero Zielinski e Fabian Ruiz ma lavorando un po’

“mentre invece l’ansia da prestazione rifiuta il laboratorio e va di fretta. Ciak, si ricambierà ancora (questo è il sospetto)”

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