La splendida parata di Ospina, le lacrime di Malcuit, l’estro di Fabiam. Le cose migliori vengono da Insigne. Elmas peggiore in campo
OSPINA. Domanda: chi può miracoleggiare più del formidabile Meret? Risposta: il Gatto Ospinik. Ci sono parate, Ilaria cara, che entrano nella nostra memoria di tifosi: quelle sui quasi gol degli avversari, modello il magnifico Gordon Banks su Pelè a Mexico 70. Certo era pur sempre Spal-Napoli e questa non è la parata del secolo ma ricorderemo a lungo come Ospinik alza una mano santa sulla cabeza di Vicari al 51’. Non la accarezza, né la schiaffeggia, non so come fa, ma evita il gol. Da segnalare poi l’assistenza preziosa di Santa Traversa al 2’ – 8
Non dirlo a me, che ancora ricordo la parata di Rafael nella Supercoppa, Fabrizio! Da oggi ci mettiamo pure questa di Ospina, nel cassetto dei bei pensieri. Perché il nostro si è immolato davanti a un misterioso dio. La manona che ha colto al balzo quella palla (che era praticamente dentro), resterà scolpita nella nostra mente. Per di più ci ha anche rimesso un fianco. L’incoscienza che solo l’istinto di sopravvivenza sa darti – 8
MALCUIT. Riccioli d’Oro resta il nostro miglior dispensatore di cross: ne sbaglia solo uno, al 34’, in confronto a Di Lorenzo e Callejon. Indi si fa male assai ed esce – 6
Che tenerezza quelle lacrime, Fabrizio. Si era reso conto subito che qualcosa non andava, che era successo qualcosa, ma ci ha provato lo stesso. E fino a quel punto non aveva nemmeno demeritato, anche in fase difensiva – 6,5
CALLEJON dal 69’. Non incide per nulla la nostra amata Intelligenza Ispanica. E non è mai capace di mettere una palla decente in mezzo. Irritante, molto – 5
Avrà servito almeno 5 o 6 cross a Llorente, solo che Llorente era da un lato, e lui gliela passava altrove. Bah – 5,5
KOULIBALY. Non passa nemmeno un minuto e già deve risolvere una delicata matassa di gambe estensi in area. Ecco: dà la sensazione di guidare con più sicurezza questa difesa d’emergenza vista nell’arena gladiatoria di Salisburgo – 6
Copre tanto e copre bene. Diciamo che quelli della Spal non sono esattamente Haaland, per dire. Nessuna colpa sul gol – 6
LUPERTO. Ci sono momenti in cui quel maxi-comò di Petagna sembra la controfigura del gigante Haaland. Non solo: il gol di Kurtic è la convergenza di vari errori degli azzurri. Però visto che a Salisburgo sono stato troppo severo con lui, la sufficienza c’è – 6
In fondo non commette errori gravi. Certo, ogni tanto spedire la palla alle stelle per allontanarla dalla porta non fa male, peccato che non lo faccia mai – 6
DI LORENZO. Ancora a sinistra, stante la fermezza di Re Carlo su Ghoulam “non pronto”. Però su quella fascia comincia a mostrare i naturali limiti pedestri in fase offensiva – 5,5
Il tono imperioso di Ancelotti nel parlare di Ghoulam mi ricorda il mio quando alla ennesima richiesta impossibile dei miei figli rispondo seria con un lapidario “ho detto no” – 5,5
ELMAS. Il peggiore, Ilaria. E si perde Kurtic che pareggia – 5
Non è il solo errore che commette, purtroppo, ma è quello che sicuramente si vede di più. E da un gioiello non te lo aspetti – 4,5
FABIAN RUIZ dal 54’. Con lui in campo, la pressione azzurra diventa assedio senza soste. Al 74’, Insigne serve una palla perfetta, l’Aquila Fabian tira a giro e trova un maledetto palo. Quando si dice la ciorta – 6,5
Al 60′ becca una bellissima palla, se la porta dove dice lui e, se non ci fosse stata la deviazione, staremmo parlando di un gol che ha trapanato la rete. Poi ci si è messo pure il palo… Si mostra un signore quando Kurtic lo manda a quel paese prima di uscire dal campo. Bella la prestanza fisica nei duelli – 6,5
ALLAN. Una delle sue migliori partite della stagione, anche se non è ancora mostruoso come lo abbiamo visto l’anno scorso. Innanzitutto, da lui principia il servizio per il golazo di Sant’Arcadio. Lì in mezzo è una sorta di jolly tappabuchi per ogni evenienza – 6,5
Grinta e resistenza. L’anima del centrocampo. Recupera palle e le elargisce ai compagni. L’assist a Milik gli vale anche da solo il voto – 6,5
ZIELINSKI. Non gioca male, ma non va mai oltre un mero compitino di sponda per i compagni. Insomma non spacca mai tranne al 48’ quando fa l’hombre vertical e serve il connazionale Sant’Arcadio – 6
Noioso e poco convinto – 5,5
INSIGNE. Le cose più belle originano da lui, come quella perla al 35’ per Mertens che anziché tirare preferisce l’assist per Milik, poi anticipato. Detto della palla per l’Aquila Fabian, il povero Lorenzo deve anche fronteggiare quello zappiello di Tomovic, più da rosso che da giallo. Dopo l’ultimo, intenso articolo di Max sul suo gol alla Red Bull Arena, ho realizzato che anche con lui sono stato troppo severo a Salisburgo, ergo mezzo punto in più – 6,5
E’ bellissima anche la palla per Di Lorenzo che però la rimette dentro ma male. Quell’abbraccio con Ancelotti deve avergli fatto proprio bene. L’articolo di Max ha colpito anche me – 7
MERTENS. Non tira mai in porta. Però provoca un quasi rigore – 6
Non ha grandi palloni da giocare, ma almeno è attivo e alla ricerca del record di Hamsik. Poi spegne la luce. Ancelotti se ne accorge – 6
LLORENTE dal 72’. Al 95’ avrebbe potuto castigare gli estensi, ma Milik gliela dà malissimo, tesa e forte – senza voto
Credo che quella sia stata l’unica palla ricevuta ad altezza testa, che era poi l’unico motivo per cui era stato messo dentro. I compagni non lo hanno sfruttato. Che peccato, mamma mia – sv
MILIK. Tre tiri pericolosi e un gol. Sant’Arcadio conferma la sua resurrezione psicologica e questo è un fatto positivo. Peccato per la citata palla per la testa di Llorente – 7
L’unico appunto: poteva crederci un po’ di più su quella palla che il portiere gli ha tolto dai piedi – 6,5
ANCELOTTI. In questo ottobre grigio il Napule non ha mai vinto in trasferta. Siamo delusi, è vero, ma nessun dramma o polemica. Se non altro rispetto al confuso sarrismo in bianco e nero, giusto per fare un esempio, la squadra di Re Carlo gioca a calcio ed è prima per possesso palla – 6
Non si può dire che il Napoli non ci abbia provato. Un po’ di sfortuna, qualche infortunio a complicare le cose, la fatica della Champions. Certo, Fabrizio, resta il rammarico, che è grande. Era un’occasione da cogliere. Siamo rimasti fermi ai box – 6
ARBITRO LA PENNA. Prima dà il rigore, poi lo toglie. Secondo Re Carlo ha fatto bene e noi ci adeguiamo a malincuore, però non vado oltre la mediocrità – 5
Rigore è quando arbitro dà. Ma col Var non si sa mai e con le nuove regole non ci si capisce più niente – 5