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Insigne è finalmente diventato il capitano del Napoli

Il dissidio con Ancelotti ha favorito la metamorfosi di Lorenzo che ora veste i panni del leader. Ieri lo ha fatto in modo deciso nel post-partita

Insigne è finalmente diventato il capitano del Napoli

Il primo indizio risale a Salisburgo. Lorenzo Insigne andò in panchina, per la seconda volta consecutiva in Champions. Entrò in campo e segnò il gol decisivo. Ricordiamo tutti la sua esultanza. Un’esultanza che parve essere la svolta della stagione del Napoli. Questo pensiero si è poi rivelato un’illusione. Da allora, il Napoli ha collezionato due pareggi (Spal e Atalanta) e una sconfitta (Roma).

Ma la svolta invece c’è stata eccome per quel riguarda Insigne. Già quella sera lui fece una scelta chiara. Disse addio all’Insigne malmostoso, al ruolo di giocatore incompreso e sempre maltrattato. A Salisburgo, invece, Lorenzo – che non aveva la fascia al braccio perché subentrò – corse incontro ad Ancelotti. Lo abbracciò. Nelle partite successive abbiamo capito perché lo fece.

Perché evidentemente Insigne ha capito che cosa Ancelotti pretende da lui, che cosa pretende da un capitano, dal capitano di una squadra come il Napoli. Ancelotti è stato capitano, è stato capitano della Roma.

Già con l’Atalanta abbiamo visto Insigne comportarsi in maniera diversa. Più volte, mercoledì sera, ha chiesto l’incitamento del pubblico. Ha accompagnato i giocatori del Napoli al momento della sostituzione. Si è realmente calato nel ruolo del rappresentante del Napoli in campo.

E ieri lo ha rifatto. Soprattutto fuori dal terreno di gioco. Ieri Insigne è andato davanti alle telecamere e ha rilasciato dichiarazioni importanti. Ha ricordato che la tecnologia a Roma è stata utilizzata e invece contro l’Atalanta no. Non ha detto che non era rigore il mani di Callejon, ha espresso un concetto diverso, condivisibile. Ha chiesto scusa ai tifosi per la prestazione. E ha denunciato le parole di Rocchi in occasione del fallo non fischiato su Lozano. “Mi ha detto che io ho commesso più errori di lui”. Una frase fuori luogo da parte del fischietto.

Il Napoli ha deciso di denunciare tutto quel che accade in campo. E fa bene. E ieri Lorenzo ha fatto da ambasciatore, com’è doveroso che faccia un capitano. Non ci è piaciuta la frase sul condizionamento di mercoledì. Il Napoli sta conducendo una sacrosanta battaglia contro le decisioni arbitrali che anche ieri hanno condizionato il campionato, ma bisogna avere i nervi e la solidità mentale per sostenerla. Napoli-Atalanta va messa in archivio, deve contribuire ad alimentare la rabbia dsa mettere poi in campo. Altrimenti diventa un alibi o un freno.

Ma il nuovo Insigne è certamente un passaggio da salutare con ottimismo. Il Napoli sta attraversando una fase di cambiamento, per certi versi non prevista, ma che può rivelarsi salutare.

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