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Caressa inaugura lo sciopero Var: «non ne parliamo, cambiate canale»

Nuova frontiera a Sky Sport: «Spiegassero prima bene il regolamento, ci diranno che lo facciamo per favorire tizio o caio ma non ci interessa»

Caressa inaugura lo sciopero Var: «non ne parliamo, cambiate canale»

Siamo addirittura allo sciopero Var. Lo strumento tecnologico sta diventando sempre più protagonista e ieri sera è stata abbattuta un’altra frontiera. Il pioniere è stato Fabio Caressa che, non poco malmostoso, ieri sera ha informato che nella sua trasmissione non si sarebbe parlato di Var né di episodi dubbi. Basta, Sky Sport ha detto stop. Almeno per ieri.

La scena andata in onda è stata quella di Caressa indispettito perché la scorsa settimana, dopo che nelle sue intenzioni era stata donata agli ascoltatori una lezione di regolamento, gli sono arrivati una serie di messaggi in cui ciascuno è rimasto sulle proprie posizioni. E questo Caressa non l’ha digerito. Pare che non abbia retto al fallimento dell’indottrinamento, almeno lui così l’ha posta.

Non ha fatto nomi, ma si è certamente riferito a Sarri e Ancelotti quando ha detto: «È ora che il Var venga spiegato bene. Innanzitutto agli addetti ai lavori che hanno dimostrato di non aver capito il regolamento, c’è chi ha parlato di attacchi alla persona».

E poi ha aggiunto: «Ci diranno che siamo pro qualcuno, contro altri», ha citato Juventus, Napoli, Roma ma il concetto era generale. Che parlare solo di arbitri e regolamento sia alla lunga noioso, non c’è dubbio. Il calcio viene dimenticato e si entra in una dimensione di rissa continua che fa passare la voglia. Però il Var è la notizia del momento. In Italia, in Inghilterra, se ne parla anche in Spagna, in Francia. Oggi, per citarne uno, c’è uno strepitoso Garanzini su La Stampa.

“Tutto quanto fa spettacolo” recitava il sottotitolo di una strepitosa trasmissione tv degli anni Settanta: “Odeon”. E Caressa ha centrato il punto. Certo sorprende che il giornalismo adotti la decisione che da sempre viene caldeggiata dai vertici arbitrali. E in genere da chi comanda: il silenzio. Così come è bizzarro non parlare più di un argomento soltanto perché non si riesce a convincere il cento per cento dell’uditorio. Quindi di razzismo non si dovrebbe parlare mai. Tanto per fare uno dei mille esempi possibili.

Ovviamente – a Sky ci perdoneranno – a noi il pensiero malizioso rimane. Anche perché ogni tanto ci sarebbe piaciuto guardare il piscinazo (così lo hanno definito in Spagna) di Ronaldo contro il Genoa. Tanto per fare un esempio. Però, abbiamo anche ascoltato commenti puntuali in studio sul rigore concesso all’Inter a Bologna, così come le dichiarazioni di Sabatini. Su De Ligt è calato lo sciopero. Aspetteremo la fine della vertenza.

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