Insigne lo sprecone, l’incubo Koulibaly, la concentrazione di Di Lorenzo, la concretezza di Llorente, la leggerezza di Callejon. C’è vita sul pianeta Lozano
MERET. In area, almeno nel primo tempo, piovono palloni come meteoriti durante il Big Bang, però i malefici rossi della Red Bull non centrano mai la porta. Ci vuole l’aiutino di Kalidou per far fare un tiro in porta al bovino Haaland, di rigore. E chest’è, Ilaria cara – senza voto
Tu te l’immagini Meret nello spogliatoio? Con il suo àplomb da nordico, come potrà aver reagito all’ammutinamento? Di lui mi colpisce il modo discreto e distinto in cui smadonna ogni volta che in difesa gli combinano un patatrac come ieri. Un altro al posto suo avrebbe assalito Kalidou. Lui si limita ad esternare il disappunto con una smorfia rassegnata del viso. Lo immagino seduto sulla panca dello spogliatoio, con le mani tra i capelli, mentre tutti urlano. A pensare: “Come si fa a procurare un rigore così? Ma che ci faccio qua?” – sv
DI LORENZO. Oggi prevale la sinistra dello Sprecone Lorenzo ma la destra di Di Lorenzo è tenace e nel secondo tempo ha più spazio per avanzare. Risultato: due grandi incursioni in area e una cabeza su corner, questo ragazzo si conferma ancora una volta – 6,5
Un altro a cui la tensione della settimana nera fa un baffo. Concentrato e attento. Non sbaglia quasi niente, si propone in attacco. Sta in silenzio e pedala – 7
MAKSIMOVIC. Ecco: durante la pioggia di meteoriti di cui sopra non ne prende nemmeno una. Nella ripresa, la battaglia non è più aerea ma sul terreno bagnato e il Corazziere Serbo migliora nettamente rispetto al primo tempo: anticipi, chiusure e uscite palle al piede – 6
Si perde Hwang e poi è costretto a fermarlo facendo fallo. Impreciso soprattutto nel primo tempo, quando sembra andare in stand-by sui calci d’angolo, poi migliora. Tutto sommato mi sembra regalare fiducia a Meret quando il portiere è costretto ad uscire – 6
KOULIBALY. Il Napule sta diventando specialista nel donare rigori. Dopo i due del Due Novembre (e quello dell’andata a Salisburgo, provocato da Riccioli d’Oro), tocca all’ex Colosso nostro regalare un penalty agli austriaci. Il suo primo tempo è da incubo, in linea con le sue ultime prestazioni, e così i rossi ne approfittano, rimanendo spesso da soli in area sui calci piazzati. Nella ripresa Kalidou si sceta e torna in sé, facendo la media tra i due tempi la sufficienza è stentata – 6
Con quel fisico che ha è uno scempio vedere come è ridotta la sua personalità, come sia scomparso il carattere, quanto fragile sia in questo momento di crisi azzurra. La maggior parte dei gol presi nelle ultime partite sono colpa sua. Non si può passare sopra il rigore regalato al Salisburgo, Fabrizio. Un incubo. Poi si riprende un poco, ma è grave che non trovi la forza di uscire da questo momento terribile – 4,5
MARIO RUI. Un solo aggettivo: mediocre. E al 39’, ultimo uomo in difesa, perde una pelota molto perigliosa – 5
Posso solo segnalare che, ad un certo punto, sembrava essere sotto attacco da parte dei giapponesi. Un quadro molto triste – 5
LUPERTO dal 45’. In teoria dovrebbe pensare più a difendere che a discendere per li rami sulla izquierda. E invece. E invece il nostro Lupo Alberto parte eccome, come al 78’ che anticipa tutti e va di slancio davanti. Bravo – 6,5
Mi è piaciuto. Un altro con la testa sulle spalle nonostante tutto – 6,5
CALLEJON. I legni sono un’altra specialità della casa in quest’autunno caldo e nero. E il Senatore Ispanico, uno dei ribelli anti-Dela, ne prende uno con la testa su un magnifico taglio di Lorenzo. Per il resto appare leggerino. Molto – 5,5
Palo, palo, palo, palo. Potremmo ripeterlo all’infinito. Come il suggerimento di eliminare quel biondo platino dai capelli. Tutto già scritto. Non si impegna, questo è – 5
FABIAN RUIZ. I dopati da Red Bull pressano come ossessi e il lento Fabian soffre al limite della tortura. Quando però riesce a scansare l’onda rossa, può finalmente mostrare le sue delizie, tra aperture e assist. La sua partita è un saliscendi continuo – 6
Mostra troppa ansia e questo forse lo penalizza. Certo commette tanti errori, fa fatica. Nella ripresa migliora, ma solo perché calano gli ossessi austriaci. Certo non una delle sue migliori prestazioni – 5,5
ZIELINSKI. Anche oggi si esercita da mastino del centro, modello Allan, ma senza acuti. Perdipiù partecipa alla sagra dello spreco e dalla stessa posizione di Zaniolo di sabato scorso (da lì sbaglierà anche Insigne al 33’) si mangia un gol facile facile – 5,5
Più che mangiarselo se lo divora. Certo, ci prova, per carità, ma è come se fosse distratto. Non dirige, e questa è una grave pecca. Prende un giallo ad inizio partita e forse questo lo blocca ancora di più – 5,5
INSIGNE. Se avesse avuto una mira più precisa, cara Ilaria, anche oggi sarebbe stato l’eroe della serata. Il suo è uno show di giocate, servizi per i compagni e conclusioni personali. Peccato, appunto, per l’esito dei tiri. Avrebbe potuto fare almeno una doppietta. Lorenzo lo Sprecone vanta finanche una traversa al 73’, che gli nega un gol fantastico alla Lui – 6,5
Costruisce, penetra, inventa, ma quando è il momento di realizzare si perde nelle cosiddette cuciture. Almeno tre i tiri lanciati alle stelle. Si può continuare così? – 6
MERTENS. Col tacco innesca un’azione che porta Insigne al tiro al 33’. Di suo, invece, è pericoloso una sola volta al 60’ – 6
I suoi scatti mettono in difficoltà il Salisburgo, ma gioca spesso troppo a memoria, senza concentrarsi e ragionare, come quando manda il pallone a destra convinto ci sia Callejon, che invece, impegnato a non dare il massimo, non è proprio partito – 6
MILIK dal 72’. Avrebbe venti minuti per lasciare il segno ma si perde senza costrutto – 5,5
Allarga il gioco ma non incide. E come dici tu ne avrebbe avuto il tempo – sv
LOZANO. Ola Ilaria, il Messicano comincia ad ambientarsi e fa un gol davvero pesante. Palla servita da Insigne, lui rientra e la infila a fil di palo da fuori area. Una rete decisiva che ricompensa e spiega l’insistente fiducia con cui Re Carlo lo manda in campo. Dà anche altri segnali di vitalità, come quel gran tiro al 57’. – 6,5
C’è vita sul pianeta Lozano. E questa, Fabrizio, in tutto questo casino che sta succedendo, mi sembra un’ottima notizia. Una bella partita – 7
LLORENTE dall’85’. Ne prende due di testa, in pochissimi minuti – 6
Uno che, qualsiasi cosa succeda fuori dal campo, è sempre concentrato su quello che avviene nel rettangolo di gioco. Uno spagnolo concreto – 6,5
ANCELOTTI. Al momento di chiudere le pagelle, Ilaria cara, non sappiamo l’esito dell’ammutinamento anti-ritiro. Re Carlo sembra stretto tra le due fazioni in campo, il presidente padre-padrone e la squadra guidata dai senatori ribelli. Quanto questo abbia inciso sugli ultimi risultati non lo sapremo mai. Quello che sappiamo, invece, è che il Napule è a un passo dalla qualificazione agli ottavi di Champions – 7
In genere i misteri, nel Napoli, vengono fuori verso aprile, quando hai puntato tutto sul campionato e all’improvviso ti ritrovi con un pugno di mosche e di giornali e di illazioni e supposizioni. C’è di nuovo che siamo appena a inizio novembre ed è scoppiato un casino che nemmeno sappiamo bene come sia andato. Le parole di Insigne, tuttavia, mi sembrano un chiaro schieramento dei senatori con il padre-allenatore che ha provato a difenderli. Non tutto, forse, è perduto. Certo non deve essere facile essere Carlo Ancelotti, oggi – 6,5
ARBITRO MARCINIAK (POLONIA). Non so perché Ilaria, ma con un arbitraggio internazionale, nella fattispecie polacco, mi sono sentito più rassicurato nell’uso politico del Var – 6
A me basta che non ci siano i nostri arbitri, poi mi puoi mettere in campo chiunque – 6