Le pagelle di Atalanta-Napoli 1-1, a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia.
RAFAEL 5 – Poco reattivo sul colpo di testa del gol di Denis. Non deve parare nessun tiro. Un’uscita alta a vuoto su corner, da brividi. Ma l’anno scorso, a Bergamo, Reina spalancò la porta agli atalantini (due gol di Denis).
Ohhhhhhh, finalmente allora possiamo dire che il fantasma di Reina oggi possiamo accantonarlo un attimo? (No, perché ‘o tifoso adda sfugà e ho letto alcuni tifosi sui social dire che il calo delle temperature è addebitabile a Rafael, come la neve ad ottobre a Roccaraso, e pure l’aumento dell’Iva, per non parlare della rottura dello specchietto della macchina uscendo dal garage e la moglie toccatagli in sorte) – 5
MAGGIO 6 – Colantuono gli appioppa Moralez per frenarne le discese così che, nella fase difensiva, l’azzurro non ha problemi nel primo tempo, tutto in avanti. Più impegnato nella ripresa a frenare a sua volta Moralez. Qualche buon cross messo nell’area atalantina. Ma funziona poco la profondità sulla fascia destra con Callejon.
Onore a Maggio che se non altro i pacchi ce li tira scendendo in campo e non scassandosi di continuo e sparendo come Zuniga. Poi, Mimmo, la verità è che non abbiamo nessuno che giochi al posto suo: si arrabatta come può (però ‘o tifoso adda sfugà e allora diciamolo che prima o poi a Maggio l’amma trombà!) – 5
ALBIOL 4,5 – Un difensore della sua classe non può fallire la marcatura di Denis sul gol. Anziché “stringere” sull’avversario, che lascia completamene libero, guarda la palla sul cross di Raimondi e non riesce ad intercettarla. Portandosi avanti sbaglia anche gli appoggi. Un paio di volte consegna palla agli atalantini con rinvii errati.
L’unica cosa che non avrebbe dovuto fare era saltare, persino restare fermo avrebbe impedito quel gol (ma ‘o tifoso adda sfugà, perciò facciamo saltare in aria Albiol!) – 4
KOULIBALY 6,5 – Nel primo tempo, tenta anche qualche buon lancio a Ghoulam e Lopez. In due occasioni blocca Denis con energia fino al salvataggio dell’80’ sul centravanti bergamasco. Qualche pasticcio in difesa nei momenti in cui la difesa pasticcia in blocco.
Uno spettacolo di forza ed energia: l’unico vero baluardo in difesa (sì, vabbé, ma ‘o tifoso adda sfugà e allora rimpiangiamo Fernandez a vita dopo averlo maledetto a ogni partita) – 7
GHOULAM 6,5 – Continuamente in avanti a spingere e Colantuono lo fa marcare ad uomo da Raimondi. Gli capita di contrastare duramente Denis e prende una ammonizione. Mette Callejon davanti alla porta atalantina spalancata. Sostituito per un attaccante in più (Zapata) nel finale.
Una bella partita, nonostante bloccato dagli avversari. Il passaggio per Calle è stato strepitoso (eh, ma ‘o tifoso adda sfugà, perciò vattenn Ghoulà!) – 7
ZAPATA 6 – Entra per Ghoulam (89’) e deve far pressione sulla difesa bergamasca alla ricerca della vittoria. Viene affondato da Stendardo e si guadagna il rigore del successo sprecato da Higuain.
A un minuto dalla fine più recupero o segnava o creava la madre di tutte le occasioni. Ha scelto la seconda guadagnando il rigore. Per me va bene così (sì, ma ‘o tifoso adda semp’ sfugà! E allora Zapata all’89’ che senso ha?) – 6
DAVID LOPEZ 7 – Stavolta non protegge solo la linea mediana, ma gioca più avanti e lo fa con efficacia. Gran bel tiro da fuori di poco alto (6’). Migliaccio lo segue come un’ombra perché è il centrocampista azzurro più avanzato. Perde mordente e precisione nella ripresa. Ma meritava di restare sino alla fine. Viene invece sostituito.
Un ottimo primo tempo, preciso, pulito e con grande forza fisica. Nella ripresa cala un po’. Sì, forse poteva restare in campo, ma preferisco rivederlo in forma contro la Roma (ma ‘o tifoso adda sfugà, e allora diciamolo che Lopez è un cuoppo pigliato con la botta!) – 7
JORGINHO 5,5 – Entra per David Lopez (76’), tenta di dare ordine alla pressione del Napoli. Tocca molti palloni, ma non ha mai lo spunto decisivo.
Non c’è paragone con David Lopez, almeno non c’è stato paragone ieri (chiariamoci, ‘o tifoso adda sfugà, perciò: Jorghinho chi?) – 5,5
INLER 5,5 – Gioca molti palloni, ma sempre a ritmo di lumaca. Poche verticalizzazioni, molti passaggi orizzontali. Arrivando a ridosso dell’area dell’Atalanta, non ha mai la rapidità per piazzare il tiro dalla distanza. Giochicchia invece di giocare. Pure ha sempre molto spazio per la battuta. Ma aspetta sempre l’avversario che lo chiude e che lo costringe a forzare la giocata o a fare passaggi orizzontali e banali.
La lentezza di Inler mi prende allo stomaco (‘o tifoso adda sfugà e adda sfugà ‘ncopp a Inlèr!) – 5
CALLEJON 4 – Incredibile. Sbaglia il gol a porta vuota sulla linea di porta alzando la battuta oltre la traversa! Poteva essere il pareggio anticipato con più tempo per cercare la vittoria. Non ha la solita effervescenza. Spesso va al tiro non vedendo i compagni in posizioni più favorevoli. Non salta mai l’uomo. Indietreggia per giocare meglio la palla, ma non ha la brillantezza consueta. Sulle corsie, comunque, l’Atalanta vigila con molta attenzione. Resta capocannoniere del campionato, ma avrebbe potuto allungare a 8 gol.
Non lo dimenticherà mai più quel gol non fatto. E noi con lui (‘o tifoso adda sfugà: Callejon, si’ capocannoniere pe’ scagn!) – 5
HAMSIK 6,5 – Comincia alla grande muovendosi tra le linee, prendendo palla, giocandola rapidamente, proponendosi per gli scambi volanti. Higuain non sfrutta mai i suoi assist. Tenta di sorprendere Sportiello con un lungo pallonetto. Comincia a mancare nella precisione dei lanci, perde qualche contrasto, cala. Esce.
Nel primo tempo è stato sublime. La squadra lo ha seguito in velocità e cattiveria e lui non ha mollato un istante. Sì, dopo è calato e ha fatto anche un paio di erroracci brutti, ma è in via di guarigione di sicuro (‘o tifoso adda sfugà: 17 hai stufato, vattene!!) – 7
INSIGNE 6 – Entra per Hamsik (65’) per rendere più vivace la manovra azzurra. In parte ci riesce. Ma l’Atalanta è molto chiusa e non lascia varchi. Cerca continuamente Higuain e Callejon rinunciando a trovarsi lo spazio per il tiro.
Dà velocità e nuovo gioco alla squadra e lotta contro il muro atalantino senza perdere generosità e altruismo. Bravo Lorenzo (sì, sì, ma ‘o tifoso adda sfugà! Facciamogli due fischi in capa così, per farlo crescere) – 7
MERTENS 6 – È l’azzurro che tira di più nonostante non disputi una grande partita, anche a lui riesce difficile vincere negli uno contro uno. Impegna tre volte Sportiello (11’, 42’ e 90’) trovando sempre pronto il portiere nella “risposta”. Leggermente spinto da Stendardo cade in area e becca l’ammonizione per simulazione (68’). Nel finale pasticcia in difesa difendendo male la palla e cedendola a Moralez, ma poi Koulibaly rimedia su Denis (80’). Al 90’ Sportiello gli para sulla linea il tiro più pericoloso, da distanza ravvicinata.
Sotto tono rispetto al solito: quella bananata in area mi ha fatto tirare giù tutto il calendario (ma ‘o tifoso adda sfugà e allora diciamolo che Mertens deve solo segnare, tutto il resto non ci riguarda, po’ pure murì) – 6
HIGUAIN 5 – Sigla il pareggio (quarto gol in campionato) evitando due avversari ed è un bel gol. Poi fallisce nel recupero il rigore della vittoria. Secondo rigore parato dopo quello di Verona contro il Chievo che poi vinse (1-0). Complessivamente, sembra non avere forza nelle gambe. Spesso non intuisce il passaggio dei compagni, sbagliando gli incroci e la profondità.
Vabbè, dai, ha segnato il gol del pareggio senza il quale mo’ staremmo piangendo tutti i peana del mondo. Certo, ha tirato un rigore come una ciofeca, e sarebbe ora di cambiare rigorista e dare un po’ di imprevedibilità al tiro uno contro uno. Però un voto in più lo merita (ah, naturalmente ‘o tifoso adda sfugà e allora ho letto pure, di nuovo, “vendiamo Higuain, ridateci Cavani!”.. ahahahahahhaha) – 6
BENITEZ 6,5 – Fa giocare tutti i titolari sperando nel bis della gara col Verona. Colantuono impiega difensori a tutto spiano, non solo i tre della linea davanti a Sportiello, ma due terzini, Raimondi e Del Grosso, sugli esterni del centrocampo per ostruire le corsie al Napoli. La squadra azzurra gioca un gran primo tempo, forse però un po’ lezioso, squadra poco pressata e troppo compiaciuta del giro-palla. In ogni caso, Sportiello annulla le conclusioni di Mertens (due volte) e Hamsik inchiodando il primo tempo sullo 0-0. Sorpresi dal gol di Denis nella ripresa, gli azzurri perdono il filo del gioco. Benitez corre ai ripari con Jorginho per avere più ordine e incisività a centrocampo, ma, anziché sostituire il lentissimo Inler, chiama fuori David Lopez che stava giocando benissimo. Cerca anche con Insigne, calando Hamsik, di avere più vivacità in attacco. Azzecca, se vogliamo, l’ingresso di Zapata per Ghoulam, un attaccante per un difensore, per acciuffare la vittoria in extremis. E il colombiano gli regala il rigore (steso da Stendardo) che Higuain si fa parare. Cazzimma lontana e di nuovo leone in gabbia.
Ha fatto turnover, poi ha buttato tutti dentro, poi ha provato a vincerla fino alla fine. Ha inserito persino Zapata all’89’ che, per inciso, ha anche spianato la montagna, poi è arrivato Higuain e ha buttato di nuovo il cemento davanti alla porta. È vero che i gol li prendiamo quasi sempre su errori della difesa, ma è altrettanto vero che continua a venire meno il nostro straordinario attacco: Callejon, Mertens e Higuain devono sfondare la rete e basta. Comunque, per quanto schifiamo tutti l’Atalanta, certo una vittoria al 93’ sarebbe stata un momento di goduria pura e assoluta, come dare uno schiaffo sullo scozzetto a Denis, Colantuono e Cigarini e dire loro: “Guagliò, ci vediamo la prossima volta, mo’ tornate a casa e tante cose”. Invece ci siamo dovuti beccare il gol dell’ex (che è ancora ex dopo anni e anni e ancora ce l’ha con noi, evidentemente perché ci cresima ogni volta) e la rabbia di vedere questa squadraccia pareggiare contro di noi. Ovvio che partite così vanno vinte, ma teniamo una sfiga quest’anno che non si può credere e alla fine, con tre partite in meno di dieci giorni, abbiamo fatto 4 punti e siamo tornati a giocare come si deve. La vera battaglia si gioca sabato e quella si deve vincere per forza (e comunque ‘o tifoso adda sfugà, a lui gli piace solo quando vinciamo, gli fa schifo vedere la squadra giocare bene, tirare fuori la grinta, cercare di vincere e sbagliare un rigore al 92’, perciò Benitez se n’adda ‘i, però Cigarini adda murì) – 6,5
p.s. La prossima volta piazziamo il fantoccio di Zuniga dietro la porta avversaria con gli spilloni infilati nel petto tipo bambolina voodoo: può essere che fa lo stesso effetto del figlio di Denis dietro la nostra (‘o tifoso adda sfugà: levate quella ciucciuettola da là!)
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia