Camilli, ex presidente del Grosseto, al CorSera: “I calciatori sono ragazzini viziati. Girano in Jaguar in serie C e poi ti fanno i pignoramenti”

Il Corriere della Sera intervista Piero Camilli. Oggi è sindaco di Grotte di Castro, un piccolo comune in provincia di Viterbo ma per più di vent’anni è stato presidente di club calcistici, tra cui il Grosseto. E’ lui che, tanto tempo fa, ha esonerato Allegri, Pioli e Sarri, ma anche Andreazzoli e Semplici.
Al quotidiano racconta perché ne ha cambiati tanti (più di 50):
«Perché sono pochi quelli capaci. Però li ho pagati tutti. E quelli buoni sono rimasti».
C’è anche chi ha esonerato due volte, come Allegri
«A Grosseto fece 9 punti in 8 partite, presi Cuccureddu e vincemmo il campionato. Poi Cuccureddu non ha fatto più nulla, Max è uno dei migliori d’Europa, ma a quel tempo era inesperto. Mi stava simpatico, mi dispiacque».
Per Sarri invece si trattò di una “non-conferma”
«Perché aveva altre ambizioni. Sono contento che sia alla Juve, un gran lavoratore, vive di calcio».
Camilli si sofferma su una differenza tra Allegri e Sarri:
«Sarri è un po’ più ruspante degli altri, mi piace, è rimasto com’era. Allegri va in panchina con il cappotto, una volta non lo faceva. Sarri se potesse andrebbe ancora in tuta. E poi ha sostituito Ronaldo: ha fatto vedere che ha gli attributi».
Spiega che il motivo di tanti esoneri
«Cambi il tecnico per dare una scossa e perché non puoi mandare via 24 delinquenti. I calciatori sono i peggiori, dei ragazzini viziati. Gente che gira in Jaguar in serie C e poi ti fa i pignoramenti. Contano soltanto i loro diritti».
E poi non è corretto dire che ha cacciato tutti, specifica
«Non direi cacciati, ho interrotto il rapporto. Gli allenatori li mandi via, però nessuno rinuncia a una lira. Mai uno che si dimetta: che, sono matti? Pagati fino all’ultimo, tutti alla Giampiero Ventura insomma. Dopo Italia-Svezia gliel’avrei fatta vedere io».
Ha due rimpianti, Camilli.
«Non aver controllato i giocatori che mi hanno venduto le partite. L’altro è non aver preso Rolando Maran, mi piacque umanamente e poi i rossi di capelli so’ tignosi».