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Lo sguardo triste di Ronaldo premiato alla sagra di paese mentre il calcio vero era a Parigi

Mentre Messi ritira il Pallone d’Oro, lui riceve controvoglia (e non fa nulla per nasconderlo) il premio come “miglior calciatore della Serie A”. Van Dijk lo sfotte, le sorelle lo difendono

Lo sguardo triste di Ronaldo premiato alla sagra di paese mentre il calcio vero era a Parigi

Aspetta fuori, circondato dalle guardie del corpo, fino a quando Diletta Leotta lo introduce sobriamente come “il campione dei campioni”. Mentre il campione dei campioni – l’altro – posa col suo sesto Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo fa anticamera in disparte. Entra da una porta secondaria del Megawatt Court di Milano, solo per ritirare il premio come miglior giocatore della scorsa stagione di Serie A. Mentre l’altro a Parigi ritira quello di miglior calciatore d’Europa, cioè del mondo. Ronaldo non partecipa al “Gran Galà del calcio”: passa per le cucine, prende il trofeo, ringrazia, saluta e se ne va.

Quando sale sul palco, ha l’aria di uno che sta per ricevere un prosciutto vinto alla riffa di una sagra di paese. Diletta Leotta va in over-acting quasi subito. Lui la guarda, ma non sorride. Mancano solo i covoni di paglia rotolanti al vento. Tanto che persino a Sky non possono non commentare. Bergomi la butta lì: “Voglio essere malizioso, vorrebbe essere a Parigi. Messi, il suo grande rivale, ha vinto il sesto Pallone d’Oro e lo ha superato nel record, lasciandolo a cinque”. Non ci aveva pensato nessuno, effettivamente…

Intanto a Parigi, c’è chi lo prende pure in giro in contumacia. Un giornalista chiede a Van Dijk dell’assenza del portoghese: “E’ un avversario in meno per la vittoria?”, e quello risponde così: “Perché? Era candidato alla vittoria?”.

Il “Ronaldo chi?!” colpisce nel segno, tanto che Katia Aveiro, sorella di Cristiano, la prende bene, mette mano ai social e risponde: “Caro Virgil, nel posto dove tu stai andando Cristiano Ronaldo ci è andato mille volte. Vedi, mio caro Virgilio, Cristiano Ronaldo è stato tre volte campione, cannoniere e miglior giocatore nel Paese in cui giochi. Quando vincerai una manciata dei titoli che ha vinto lui, potrai essere in grado di sederti al tavolo con Cristiano”. Eccetera Eccetera.

Ma lui, “il miglior giocatore della Serie A” è, appunto, in Italia. Ed è come se accettasse con un certo malanimo questo suo downgrade alla dimensione regionale, mentre il mondo gira da un’altra parte. Sì, insomma, dalla parte di quell’altro. Diletta Leotta le prova tutte per rianimarlo, ma lui niente: indossa un sorriso sghembo e va avanti così per lunghissimi minuti di gelo. La presentatrice chiede a Pjanic, che lo affianca, per chi abbia votato e il compagno di squadra fa un cenno con la testa, a destra, manco risponde. Come a dire “e per chi vuoi che abbia votato?!”. Che è poi il sottotesto di tutta la serata: un caldo abbraccio italiano al “campione dei campioni” che in Europa osano lasciare terzo dietro quello lì, e persino dietro un difensore. “Ti coccoliamo noi, stai qua”. Se Ronaldo gioca in Serie A, la Serie A lo elegge miglior giocatore e basta: è un imperativo categorico, più che altro. Mica il capocannoniere Quagliarella, eh. È il campione dei campioni, pure se la Serie A l’hanno scorso l’ha messa da parte in primavera per dedicare gli sforzi alla Champions. Funziona così.

Lui ad un tratto fa pace col momento e l’imbarazzo strisciante, strappa bruscamente il microfono da Leotta e comincia a ringraziare in italiano. Stentato, ma lo sforzo vale comunque un lunghissimo applauso.

“Sono orgoglioso di aver vinto questo premio, grazie ai miei compagni della Juventus e ai giocatori che mi hanno votato. E’ stato il mio primo anno in Italia, un campionato difficile. Per questo sono davvero felice e voglio far sì che anche questa stagione sia come quella passata”.

A Sky si rilassano: “Si è sciolto, dai”. Anche perché nel frattempo li ha raggiunti Giorgio Chiellini che entra in tackle subito:

“Quest’anno era difficile dire chi lo avrebbe meritato di più il Pallone d’Oro fra Ronaldo, Messi e Van Dijk. Hanno fatto tutti una grande stagione. Sembrava di decidere uno fra Federer e Nadal. Se volevano premiare più la Champions, allora avrebbe meritato il centrale del Liverpool. Al contrario, puntando maggiormente sul campionato, allora poteva starci premiare Ronaldo, anche se Messi c’è sempre. Ma il vero furto c’è stato l’anno scorso, quando il Real ha deciso di non farlo vincere a lui ed è stato davvero strano. È stato palese. Modric non era nemmeno nel suo migliore anno”.

Ronaldo posa per i fotografi, azzarda un sorriso ulteriore, poi fila via verso la porta secondaria e se ne va. Che come metafora della serata è perfetta.

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