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Napoli-Slovan 3-0, le pagelle: Callejon molle, Mertens sta tornando. Solo Benitez può restituirci Hamsik

Napoli-Slovan 3-0, le pagelle: Callejon molle, Mertens sta tornando. Solo Benitez può restituirci Hamsik

Le pagelle di Napoli-Slovan Bratislava 3-0, a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia 

ANDUJAR s.v. – Debutto assoluto col Napoli. Non deve compiere una sola parata di rilievo. Centrale l’unico tiro in porta degli slovacchi (30’ Stefanik). Un’uscita alta e folle al limite dell’area sfiorando la palla. Più preciso dei rinvii rispetto a Rafael. Ma non è che ci sia questa gran differenza, oltretutto in una partita senza problemi.

Per tutti i topolini, erano mesi che lì dietro non vedevo qualcuno cazziare i difensori! – 6,5

MAGGIO 6 – Qualche rincorsa per contenere le sgroppate di Kubik e, per il resto, sempre in avanti. Gran botta, ma centrale, parata da Pernis (11’). Poi un’altra conclusione, ma debole (58’). Un spunto irresistibile a inizio di ripresa quando parte come un direttissimo sopravanzando Jablonsky, ma l’azione finiva là. Si risparmia più di un cross preferendo appoggiare la palla indietro. Funziona qualche sovrapposizione con Callejon. Ma non ci sarà a Milano (squalificato).

Cioè, con tutte le cose dette sul fatto che non ne azzeccava uno, gli abbiamo fatto venire addirittura il blocco dei cross, ti rendi conto? – 6 

KOULIBALY 6,5 – Rientra con grande sicurezza coprendo non solo la zona centrale ma uscendo sulle fasce quando gli esterni di difesa sono troppo avanti. Ma dov’erano gli attaccanti dello Slovan?

Un amichetto di mio figlio ha chiesto a Babbo Natale la maglietta del Napoli con la scritta Koulibaly. Non Higuain, o Mertens, o Insigne, ma Koulibaly. Ho goduto – 6,5 

BRITOS 6 – Schierato da centrale difensivo, il suo ruolo, appare più a suo agio che non sull’esterno, ma pasticcia in qualche intervento. È però decisivo nel fermare Zofcak al limite con la difesa scoperta. Quando Peltier si sposta sulla sua fascia fatica a contenerlo.

Quel pasticciaccio brutto brutto di Britos – 5

GHOULAM 6 – Buona partita senza avversari che lo disturbassero. All’attivo il cross per il terzo gol.

Un allenamento in vista di domenica – 6,5 

GARGANO 6 – Tante corse, tanti palloni recuperati e anche tanti errori in disimpegno. Si inventa regista (compito che sarebbe dovuto toccare al cognato Hamsik). Disordinato nella foga, ma comunque utile. Una clamorosa svirgolata andando alla conclusione su un corner. Nei lanci, pretende troppo dai suoi piedi. Ma cancella dal campo Milinkovic.

Che Gargano non ha tecnica non lo scopriamo certo oggi. Ma, almeno, si inventa regista. Almeno qualcuno ci prova a dirigere – 6

INLER  6 – Senza alcuna pressione, gioca in piena libertà. Mai brillante, però continuo e più presente. Un gran tiro fuori, dal limite (34’).

Potremmo farlo giocare in uno stadio senza spettatori e senza altri giocatori, in modo da liberarlo dalla pressione. Solo, insomma… – 6 

CALLEJON 6 – Il gol latita ancora (una conclusione fuori bersaglio), ma si impegna molto, corre, recupera, cerca lo scambio sulla fascia, si accentra. Un discreto allenamento. Esce al 74’ in vista della trasferta di Milano.

Non mi piace il menefreghismo e la mollezza che ha quando arriva sotto porta, ultimamente. Mai più in Nazionale: non gli facciamo respirare l’aria internazionale, che sennò si ricorda che sta a Castelvolturno e che se ne vuole andare – 5 

MESTO s.v. – Entra per Callejon. Non ha molto da fare. Avanzato sulla destra, non sgancia neanche un cross.

Giuro che non mi spiego come sia possibile che io di questo non mi accorga mai – s.v. 

HAMSIK 6 – Un gol alla sua prima squadra, come all’andata, e l’assist per la prima rete. Più che positivo considerando queste “cifre”. Poco continuo. Cerca spunti personali, ma quando affonda non supera gli avversari che gli chiudono le giocate.

“Hamsik giocherà insieme ad altri 10 giocatori”: Benitez, ti amo – 6

MERTENS 6 – Un gol di precisione, immediato, che apre la serata facilmente favorevole. È il terzo centro in Europa League dopo la doppietta allo Sparta Praga. Su una sua punizione, Hamsik va al raddoppio. Spesso troppo individualista, finisce col perdere la palla. Ma la condizione è migliorata dopo il rientro in squadra. Cerca sempre la conclusione. Ne sfiora una spettacolare con un pallonetto dopo avere ridicolizzato Zofcak con un tunnel. Esce al 63’.

Sta tornando, Dries nostro sta tornando – 6,5 

DE GUZMAN 6 – Entra per Mertens, giostra da mezz’ala sinistra (Hamsik si sposta a destra), subito nel vivo del gioco. Mette più di un pallone nell’area slovacca. Una risorsa per il match contro il Milan.

Mi mette serenità: entra e so che aiuta, sempre – 6 

ZAPATA 6,5 – Ha tanta voglia di mettersi in luce. Fa valere la sua fisicità, ma va via anche in velocità in più di una occasione. Qualche palla-gol la butta fuori (9’ e 68’). Tenta anche la conclusione in torsione, non gli va bene. Prima di segnare (prima rete europea quest’anno), va via di forza sulla sinistra vincendo il duello con Jablonsky: sul prosieguo dell’azione mette dentro di testa sul cross di Ghoulam. Esce nel finale.

“Mi alleno per farmi trovare pronto e sfrutto ogni occasione che Benitez mi concede”, ha detto nel post partita. Li vorrei tutti e undici così: ‘a cazzimm’ – 7,5

HIGUAIN s.v. – Entra per Zapata allo scopo di scaldare i muscoli per il match col Milan. Entra con molta furia. S’era detto arrabbiato alla vigilia per le ultime delusioni. La rabbia (agonistica) gli passa presto e va una sola volta al tiro (82’ alto).

Se la rabbia agonistica gli passa presto, allora diamo a Zapata tutte le occasioni che merita – s.v. 

BENITEZ 6 – Risparmia solo Higuain facendo giocare al Pipita l‘ultimo quarto d’ora, ma lascia in campo lungamente Callejon e Mertens che dovranno essere le frecce di un tempo domenica sera a San Siro. Fa giocare la squadra quasi al completo lasciando a riposo Albiol e trattenendo in panchina Jorginho che, forse, per il tipo di partita facile, sarebbe stato meglio vedere in campo per valutarne lo stato di forma. Lascia in campo Hamsik per 90 minuti sperando nel recupero pieno del giocatore che va a sprazzi, però è decisivo nel punteggio. Voleva il primo posto del girone e l’ha avuto in un ultimo turno tranquillo. Si è agitato spesso a bordo-campo soprattutto per certe situazioni difensive e ha incitato continuamente gli azzurri ad accompagnare l’azione di attacco.

La partita era facile e non c’era bisogno di premere troppo. Note positive: abbiamo vinto, ci siamo qualificati primi del girone, abbiamo testato Andujar, Hamsik ha segnato un gol. Certo siamo ancora molto disattenti in difesa e non concludiamo quanto dovremmo contro l’ultima del girone. Ma partite così fanno morale, oltre che ranking Uefa. Ieri sera guardavo il Napoli ed ero orgogliosa che fosse arrivato fin lì, che stessimo passando il turno, che fosse un altro record di Benitez. Mentre giocavamo, qualcuno, dall’estero, chiedeva di aggiornarlo su interviste pre partita, commenti Mediaset e varie. Dicevano: “Noi da qui non vediamo queste cose, vediamo solo il gioco”. E io pensavo che trasferirmi all’estero sarebbe bellissimo. E incredibile è stato ascoltare l’urlo dei 6mila scarsi allo stadio, quelli che non hanno snobbato la competizione europea, quelli che non hanno smesso un attimo di incitare. Erano le curve. E allora bisogna scindere. Scindere il fatto che la mentalità degli Ultras non mi piacerà mai, ma quelle curve sono fantastiche. Ho pensato con affetto al nostro Alfonso Tatarano, che in lunghi mesi di lunghi discorsi su Ciro Esposito e sulla violenza, mi ha fatto capire che essere curvaioli non è lo stesso che essere ultras. Grazie a quello scarno ma bellissimo pubblico, fedele, ho scoperto che Benitez urla molto di più di quanto non credessi e che esistono tifosi che sono fieri di giocare in Europa.

E poi c’è una cosa che mi fa compagnia dalla conferenza stampa di mercoledì, il discorso di Benitez su come si può motivare un giocatore: o lo metti in panchina, ha detto, o ci parli e provi a farlo venire fuori dal suo momento no. E questo, secondo me, va molto al di là del calcio. Ho pensato allo straordinario articolo di Alfonso Noel Angrisani, al fatto che siamo tanti a credere che qui si tratti di vita, filosofia, mondo. Ho pensato che Hamsik non è ancora tornato ma se c’è qualcuno in grado di restituircelo è Rafa. Se c’è qualcuno in grado di insegnarci qualcosa, sul campo e fuori, è Rafa. Io continuo a difendermi questa squadra come fosse un figlio e a pensare che non dovrebbero esistere partite di serie A o di serie B, ma solo partite del Napoli. E ho pure pensato che se qualcuno vuole adottare mio marito, i miei figli e me, in Inghilterra, io mi trasferisco. Subito. E Forza Napoli. Sempre – 8
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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