Le pagelle di Palermo-Napoli 3-1, a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia
RAFAEL 3 – Inconcepibile papera sul tiro dai quaranta metri di Lazaar che avvia il successo del Palermo. Un altro errore dopo l’uscita a vuoto su Thereau nella partita con l’Udinese domenica scorsa. Il ruolo del portiere diventa ora un grosso problema per Benitez. Niente da fare sugli altri gol. Una deviazione in corner su tiro di Rigoni. Salvato in un’altra occasione dal diagonale di Bolzoni che filava a lato.
Sanremo era appena iniziato ed io guardavo la partita. Non la volevo vedere ‘sta partita, volevo vedere il Festival, lo sapevo che era meglio che guardavo il Festival. Stava per arrivare come ospite il cast di Braccialetti Rossi e io pensavo a delle manette colorate per Rafael. E non sta bene – 2
MAGGIO 4,5 – Si spende molto correndo in avanti dove conclude poco e niente. I soliti cross addosso all’avversario che gli fa schermo da vicino, i passaggi all’indietro, incertezze continue. Qualche buon contrasto a centrocampo. Non fa schermo sul secondo e terzo gol del Palermo rimanendo inchiodato in area.
Inchiodata anch’io, per tutta la settimana, di fronte alla splendida canzone di Marco Masini. Tra l’altro, il verso “Ti vedo ma sei assente, quasi trasparente” mi sembrava perfetto per Christian – 3
ALBIOL 4 – Non c’è sul secondo e terzo gol del Palermo. Non stringe su Dybala che serve a Vazquez il raddoppio siciliano. Fermo anche sulla terza segnatura. A centrocampo subisce anche un “sombrero” da Dybala. Non azzecca un lancio. Porta palla di forza al 48’ fino all’area palermitana, ma l’azione si spegne per l’anticipo di Rigoni su Callejon.
Arrivano sul palco anche i Dear Jack con “Il mondo esplode tranne noi”. Mi chiedo: ma tranne pure Albiol? – 3
BRITOS 5 – Koulibaly a riposo. Viene confermato centrale per la terza partita consecutiva. Si sa quello che può fare. Poco. Un salvataggio su Quaison nel cuore dell’area azzurra. Le punte del Palermo rientrano e si sottraggono alla marcatura. Perde l’orientamento. Non fa schermo sul gol di Vazquez.
Mi dedico ai coniugi Manenti, siculi sposati da 65 anni, quasi 66. Sono più longevi del Festival. E allora mi chiedo quanto ancora vivrà Britos – 3
STRINIC 3 – Riprende il suo posto ed è irriconoscibile. Una serataccia. Difende male, attacca peggio. Sbaglia più di un appoggio e i cross. Non è lui. Soffre contro Bolzoni che lo attacca. Si fa saltare da Dybala nell’azione del terzo gol palermitano. Partita da dimenticare.
Lo guardo incredula mentre gli canticchio il motivetto di Nek “Fatti avanti amore”. Insomma, tipo dì qualcosa, fa’ qualcosa, qualsiasi cosa, ma non giocare così – 3
JORGINHO 4 – Gioca a sorpresa e al posto di Gargano. Subito ammonito. A disagio nei contrasti, lento nel costruire gioco.
Un unico paragone possibile, quello con il monologo di Panariello. E non è un complimento – 3
DAVID LOPEZ 5,5 – Senza Gargano al fianco, soffre ma stringe i denti. È il meno peggiore a centrocampo. Conquista più di un pallone, avanza, non sempre preciso negli appoggi, ma ha animo, lotta, cerca di sostenere l’attacco. Esce al 69’.
E arriva anche Alex Britti con “Un attimo importante”, l’unico in cui ho visto una giocata determinante di David. Ma sicuro mi sono distratta io – 4
GARGANO 6 – Entra per David Lopez e dà il suo solito contributo di grinta e movimento. Conquista palla e cerca anche di offrila agli attaccanti entrando bene in partita. Un bel lancio per Zapata (78’). Ma il Palermo è ben chiuso negli ultimi trenta metri.
Chiara gli canta “Straordinario”, ma lui straordinario non è. È piuttosto un “Vento senza nome”, “Una finestra tra le stelle”, è “Grande amore”, è “Adesso e qui”, ma con la parentesi del testo di Malika Ayane, “nostalgico presente” – 5,5
CALLEJON 4 – Non c’è proprio, aggredito da Lazaar e spesso superato. Resta ai margini della partita, evanescente anche nel solito sostegno al centrocampo. Batte di poco oltre la traversa una punizione dal limite (50’). Per il resto non si fa notare. Confuso e confusionario.
Sbarcano a Sanremo anche Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, un bellissimo testo e una gran dolcezza tra loro. Gli avrei dato almeno il premio della critica, invece finiranno ultimi. Ah, l’Italia. Comunque, cantano “Io sono una finestra”. Mentre penso che a Callejon la finestra la fracasserei in testa – 3
HAMSIK 6,5 – Nel tracollo della squadra, subito in svantaggio, cerca di scuotere i compagni, trascina il Napoli avanti, ma è solo a predicare nel deserto azzurro. Arretra, prende palla, cerca Higuain e Callejon. Velocizza il gioco sfuggendo alla marcatura di Rigoni. Spesso messo giù. Rimedia un pestone e una botta a un polpaccio. Deve arrendersi ed esce al 53’.
“Buona fortuna amore”. Che la Madonna ti accompagni – 5
GABBIADINI 6 – Entra per Hamsik per giocare da seconda punta (De Guzman prende il ruolo di Marek). Comincia a sinistra, si sposta a destra. Prende subito un fallaccio da Rigoni, ma ha il fisico per non farsi intimorire. Contro la fitta difesa palermitana può fare poco. Va a segno con un colpo di tacco, terza rete consecutiva in campionato.
Era sicuramente dedicata a quel colpo di tacco la canzone di Bianca Atzei, “Il solo al mondo”. Il solo a segnare un gol – 6
DE GUZMAN 5 – Più ala sinistra che in aiuto al centrocampo, ma Rispoli gli dà poco spazio e il Palermo raddoppia sempre le marcature negli ultimi venti metri. Uno dei pochi azzurri a tentare la conclusione. Tiro respinto a pugni da Sorrentino al 12’. Conclusione fuori al 29’ liberato verso il gol da un errore di Rispoli. Batte dalla distanza la punizione che Gabbiadini trasforma in gol con un colpo di tacco. Con l’uscita di Hamsik, ne prende il ruolo. Gioca molti palloni. È fra i più attivi tra gli azzurri, però mai decisivo.
A tentare la tenta, la conclusione, ma stiamo a cinque fallite, mi pare. Insomma, “Sogni infranti”, per dirla con Grignani – 3
HIGUAIN 5,5 – Impegna Sorrentino in una difficile deviazione in corner (39’), ma è l’unico acuto. Terzi e Andelkovic non gli danno spazio. Quando la squadra rientra in campo dopo l’intervallo, la riunisce a centrocampo e parla fitto fitto con i compagni. Ma sul campo non cambia nulla. Era diffidato. Ammonito per una entrataccia su Terzi salterà la sfida di lunedì col Sassuolo al San Paolo. Esce al 73’.
A lui il premio per il miglior arrangiamento – 4,5
ZAPATA 5 – Entra con decisione in partita tentando di sfondare. Mette un pallone a lato (78’). Cerca i compagni con un bel cross da sinistra (80’) ma non trova nessuno nell’area palermitana. Sarà titolare lunedì contro il Sassuolo per la squalifica di Higuain.
Premio sala stampa. Come incoraggiamento: contro il Sassuolo deve sfondare la rete, poche storie – 5
BENITEZ 4 – Cambia ancora formazione e l’errore più grave è la rinuncia in partenza a Gargano schierando al suo posto l’eterno timido Jorginho. Poi inserisce Gargano, ma non al posto di Jorginho: fa rientrare David Lopez che se l’era cavata in qualche modo. Conferma Britos centrale, non si capisce il riposo accordato a Koulibaly. Tatticamente cade nella trappola di Iachini che sfodera un inaspettato 4-3-2-1 giocando chiuso e in contropiede. La difesa torna sul banco degli accusati. La papera di Rafael gli pone un grosso problema. Il portiere è un ruolo delicato e il brasiliano continua a dare poco affidamento.
Il televoto non lo premia, la giuria di qualità sì. Finisce comunque a metà classifica. La verità è che, pur essendo un big, viene premiato come nuova proposta, scalando solo il vertice della classifica dei giovani. Perché diciamolo, la canzone de “Il Volo” faceva schifo, loro erano poco credibili e non meritavano di vincere. Ben altra cosa, Rafa. Una canzone per lui? “Nessun dorma”, of course – 5
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia