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Il Guardian: la vittoria di Mourinho su Guardiola è il manifesto del caos

Il 2-0 del Tottenham al City “non è la vittoria del pragmatismo sul possesso palla, ma solo il nichilismo grezzo e comico del calcio”

Il Guardian: la vittoria di Mourinho su Guardiola è il manifesto del caos

La prima vittoria di Mourinho su Guardiola, del suo Tottenham sul Manchester City “è il frutto di un oltraggioso accumulo di possibilità e casualità” e non proprio un classico “trattato anti-calcio”.

Il Guardian legge il 2-0 degli Spurs ma soprattutto l’incredibile statistica a supporto del match – due tiri due gol, contro venti tiri zero gol – in chiave “fortuna”. Non tanto la vittoria del pragmatismo sulla filosofia del possesso palla, ma soprattutto come “culmine di mille piccole tendenze, tutte in qualche modo puntate nella stessa direzione come il filo d’erba in un prato”.

“Nonostante la supremazia e il dominio di palla del City – scrive Jonathan Liew – non sembra il classico trattato anti-calcio. Le squadre di Mourinho sono allenate ad aumentare la pressione, e sfruttare il gioco in profondità, ma alla fine il piano generale deve il suo successo a un rigore mancato, almeno due chiamate VAR al limite, un tiro sul palo con due piccole deviazioni e uno strano cartellino rosso. Ciò che potrebbe finire per essere la vittoria distintiva della prima stagione di Mourinho al Tottenham non è il risultato di una vera strategia riconoscibile, di nessuna logica interna convincente: solo il nichilismo grezzo e comico del calcio”.

Che però è appunto una vittoria di Mourinho, il quale non ha problemi ad abbracciare il destino e l’imprevedibilità del calcio: il Tottenham è stato, ha ammesso, “un po’ fortunato in un paio di situazioni”. e il rigore, ha detto, “è stata la volontà di Dio”.

“In un certo senso, questo è sempre stato un punto centrale del suo pensiero: puoi proporre le tue fantasiose ideologie e le tue pretese di controllo, eppure ci sarà sempre una parte del gioco che non potrai mai toccare. È un manifesto del caos, un modello del nulla. E mentre la partita si concludeva in maniera illogica, sembrava l’unica verità rimasta al mondo”.

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