Sul CorSport. Cairo favorevole, Gasperini contrario: «Avremmo una sequela insopportabile di soste». Ulivieri: «Impensabile eliminare l’errore»
Nasce dalle ingiustizie rilevate da alcune società di serie A, la proposta avanzata dalla Figc si introdurre il Var a chiamata, il cosiddetto challenge. Il desiderio,come scrive oggi il Corriere dello Sport è quello di avere maggiore uniformità di utilizzo nella tecnologia, c’è che si utilizzi, come lo stesso Gravina ha chiesto.
La proposta ha colto tutti di sorpresa, e se ci sono ovviamente i fermi sostenitori, non si può nascondere che non tutti abbiano affermato di essere convinti di questa possibile novità.
Fabio Paratici (Chief Football Officer Juventus): «Siamo sempre stati aperti alle novità, poi bisogna vedere i termini in cui si concretizza questo tipo di richiesta».
Rocco Commisso (presidente Fiorentina): «Sono contento che ci sia stata questa apertura alle richieste degli allenatori. Voglio portare il calcio italiano a fare passi in avanti. Avete visto cosa è successo al Milan. Non è solo Rocco che parla di ingiustizie, ci sono anche altre squadre. Fare progressi con il Var sarà un bene per il calcio».
Claudio Ranieri (allenatore Sampdoria): «La nostra chiamata può essere simpatica, bisogna vedere come la prendono gli arbitri. Un conto è che la chiamino loro e un altro che la chiamiamo noi. E’ un segno di apertura. Gli arbitri sono sempre più competenti ma qualcosa può sfuggire e questa macchina può essere utile affinché le partite siano più giuste e reali».
Paulo Fonseca (allenatore Roma): «Sono sempre a favore di tutto quello che possa migliorare il calcio. Ma non ho capito bene la questione, preferisco aspettare prima di parlarne».
Claudio Fenucci (amministratore delegato Bologna): «Qualsiasi riforma importante nell’ambito dell’innovazione tecnologica legata agli arbitraggi andrebbe discussa prima all’interno delle istituzioni, Lega e Federazione, con le società interessate. In generale l’uso esasperato della tecnologia può creare dinamiche di comportamento dei tesserati che renderebbero difficile la valutazione degli episodi. Siamo ancora in una fase di affinamento dello strumento e credo che ora la cosa principale sia lasciare il tempo agli arbitri di migliorare i processi di valutazione, e mantenere al contempo un po’ più di serenità nei giudizi».
Urbano Cairo (presidente Torino). Nell’ottobre 2018 disse a Sky: «Una chiamata a partita o una per tempo penso che potrebbe migliorare le cose».
Saverio Sticchi Damiani (presidente Lecce): «Già dopo le proteste del Napoli per il rigore reclamato contro di noi, ho ribadito che è un problema di regole, per cui più le regole sono chiare e meno polemiche ci sono. Quindi aderisco alla proposta».
Davide Vagnati (direttore sportivo Spal): «Guardo con favore all’idea. Credo che ci possano essere delle possibilità di avere ancor più chiarezza in certi episodi. Penso anche che però debba essere una possibilità circoscritta e in numero limitato con regole chiare».
Giovanni Carnevali (direttore generale Sassuolo): «Potrebbe essere una cosa positiva, però bisogna capire bene come eventualmente procedere nell’attuazione perché c’è già molta confusione. Può essere non facile da mettere in pratica, viste anche le decisioni che deve prendere l’arbitro. E va gestita perché non può andare a spezzettare ulteriormente il gioco».
Gian Piero Gasperini (allenatore Atalanta): «Se venisse accolta avremmo ad ogni partita una sequela insopportabile di soste. Col Var lavorano ben 4 arbitri più altri addetti che se operano bene bastano ed avanzano: qui sta il problema. A prescindere che non voglio assolutamente fare… l’arbitro».
Renzo Ulivieri (presidente Assoallenatori): «Come idea, in linea generale, sono favorevole. Ma arrivare al 100% senza errori è impensabile».