Sarà un trionfo della dietrologia che piace al tifo, alla dirigenza, ai cacciatori di alibi. Ci trascineremo il discorso che questo campionato non è stato regolare

La decisione di rinviare le partite previste a porte chiuse salva solo il business, non il senso dello sport, scrive Riccardo Signori su Il Giornale. Con questa decisione si rafforza solo il virus del sospetto calcistico, “non certo la credibilità di chi vincerà lo scudetto”.
Non è uno stadio vuoto a danneggiare l’immagine del Paese. Magari lo sono
“spettacoli calcistici un po’ sconci, non spalti vuoti; magari vedere Juve e Inter, ultimamente così malridotte nel gioco in Europa, disputarsi lo scudetto in Italia come se l’aria patria resuscitasse il miglior modo di proporsi al calcio”.
Decidendo il rinvio si è voluto solo onorare il business.
“Sia per chi avrebbe dovuto restituire danari per biglietti e abbonamenti, sia per chi avrebbe visto dimagrire comunque gli incassi”.
L’effetto sarà quello di dare adito alla dietrologia.
“Sarà un trionfo della dietrologia che piace al tifo, alla dirigenza, ai cacciatori di alibi. Ci trascineremo il discorso che questo campionato non è stato regolare: lo dirà chiunque lo perderà, lo confermeranno le accuse che terranno in scacco chi lo vincerà. E così per retrocessione e qualificazioni in Europa”.