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Crosetti: fuori impazza il morbo, mentre nel calcio, teatro dell’assurdo, volano stracci  

Su Repubblica. Il campionato rischia di saltare e la Lega si contraddice ogni mezz’ora. L’Italia del Medioevo, a confronto, era un luogo coeso e sicuro

Crosetti: fuori impazza il morbo, mentre nel calcio, teatro dell’assurdo, volano stracci  

Mentre fuori c’è un’emergenza mondiale e il morbo impazza, la Lega si trasforma in una delle peggiori assemblee di condominio, tra litigi e stracci che volano. Lo scrive Maurizio Crosetti su Repubblica.

“C’è un’emergenza mondiale, ma i compagnucci della parrocchietta pensano solo agli affari loro. Litigano su tutto, scavalcano e si fanno scavalcare, si insultano. La Lega Calcio, cioè la loro assemblea di condominio, rappresenta ma non esprime. Non c’è linea di comando, nessuna intesa sull’interesse generale che è sanitario, sociale, economico e sportivo ma in quest’ordine. Invece di capire come uscirne, nel rispetto dei tifosi, degli atleti e dei calendari, c’è chi calcola il numero dei diffidati che nel caso, il 13 maggio, hai visto mai, potrebbe favorire la sora Cecioni del terzo piano o il ragioner Ciufoli all’ammezzato, quello che parcheggia sempre vicino ai bidoni dell’immondizia”.

Mentre il campionato rischia di saltare, il governo del calcio si contraddice ogni mezz’ora.

“L’Italia del Medioevo, al confronto, era un luogo coeso e sicuro, invece la serie A è lacerata in cento ducati e mille contrade mentre l’Italia, quella vera, quella che si ammala e muore di virus ma soprattutto di paura, è di fatto divisa in tre parti. Ma è sempre niente in confronto a questo teatro dell’assurdo che per comodità chiamiamo calcio italiano, un luogo da guitti dove le commedie talvolta sfiorano la tragedia e immancabilmente sfociano nella farsa”.

È molto triste, scrive,

“osservare questi signori che fanno volare i loro stracci mentre nel paese reale gli ospedali soffrono, le scuole chiudono, le città si svuotano e gli stranieri ci trattano da appestati. I dirigenti del nostro povero calcio sono quasi tutti come i capponi di Renzo, e manco a dirlo là fuori impazza il morbo. Purtroppo, però, qui non c’è traccia di Provvidenza”.

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