Oltre all’isolamento, ovviamente. Sul Fatto quotidiano un italiano rientrato dalla Cina ha spiegato come si è dovuto comportare
Sull’edizione online del Fatto Quotidiano i metodi cinesi per sconfiggere il Covid-19. La chiusura totale e il controllo sui movimenti della popolazione. La privacy e le libertà individuali passano in secondo piano rispetto all’emergenza. E, dopo 50 giorni dall’inizio dell’epidemia, i risultati si vedono. Negli ultimi dieci giorni, a Wuhan, città da cui è iniziato tutto, i contagi sono circa dieci al giorno.
Sono due le applicazioni installate sugli smartphone. Registrano i dati personali delle persone e monitorano tutti i loro spostamenti. Così la Cina controlla che i suoi abitanti rispettino la quarantena e ricostruisce la mappa dei contatti tra contagiati.
Il New York Times, qualche giorno fa, aveva scritto di una delle due app. Sul Fatto un italiano appena rientrato dalla Cina le descrive entrambe. E descrive anche l’isolamento cinese. Divieto di uscire di casa, si possono comprare beni solo online. E solo beni di prima necessità, che vengono lasciati alla porta. L’amministrazione condominiale gestisce le consegne e fa da referente alla polizia. L’italiano racconta:
“Ogni tot tempo (ancora non ci è chiaro quanto) degli incaricati del governo verranno a verificare che noi stiamo effettivamente rispettando queste indicazioni”.
In caso di violazione la polizia mette i sigilli alla porta, in modo da costringere a rimanere in casa.
Quanto alle app, una di esse consente di misurare la temperatura due volte al giorno e trasmetterne i dati al governo. Un’altra invece, serve per individuare e bloccare le catene del contagio, avvisando le persone che devono mettersi in quarantena.
“Il governo cinese traccia tutti tramite un’altra applicazione che abbiamo già installato da tempo sugli smartphone dove deve essere fatto il login inserendo le proprie generalità. Questa genera poi un QRCode che deve essere scannerizzato ogni volta che per esempio si accede a un edificio, si entra in un ufficio pubblico, si prende il treno o la metropolitana, così che il governo ha la possibilità di rintracciare tutti i movimenti. Così sanno subito anche se qualcuno è entrato o sta entrando in contatto con persone risultate infette e possono intervenire tempestivamente”.
In questo modo, chi è in quarantena viene subito individuato, anche se esce di casa solo per comprare del cibo.
Pechino ha inoltre cancellato, da subito, voli, treni e autobus da e per la città. E ha soppresso il trasporto pubblico interno. Il governo non ha scatenato il panico, ha solo stabilito ordine e controllo. Chiuso tutto. Tutti chiusi dentro. Così hanno fermato il Covid-19.