In un San Paolo a prezzi popolari e piuttosto sulle sue (“non meritate il nostro sostegno”), il Napoli batte faticosamente il Cesena (3-2) giusto il suo minimo dovere e, a due giornate dalla conclusione del campionato, resta sull’uscio della prossima Champions, -3 dalla Lazio terza e -4 dalla Roma seconda.
In gol Mertens (due) e Gabbiadini che avevano segnato anche l’ultima volta, a Parma.
Sabato il Napoli giocherà a Torino contro la Juventus e il derby Lazio-Roma è stato posticipato al lunedì. Le due partite sono “legate” tra loro per i tre posti alle spalle della Juventus. Regolarità vorrebbe che fossero giocate in contemporanea. Ma comanda la tv. E conta più la Lazio. Conta molto Lotito.
Intendiamoci, anche col calendario precedente, il derby romano si sarebbe giocato dopo Juventus-Napoli (sabato a Torino, domenica a Roma). Lo slittamento conferma la irregolarità temporale del campionato. Il Napoli si è mosso ed ha richiesto la concomitanza fra le due partite alla stessa ora di lunedì.
C’è il Cesena, ultimo e retrocesso, ed è una sera di molti interrogativi. Benitez dove va, se va? De Laurentiis che fa, se fa? Bigon vuole andarsene vicino casa? La nostalgia di Madrid ha preso un Higuain deluso e deludente? Il Napoli dovrà salire sulla prossima giostra del calciomercato rinunciando a giocatori che non hanno voglia di restare in azzurro. E’ la premessa per una squadra più solida che abbia finalmente una personalità e una continuità di rendimento. All’attacco il Napoli ha un magnifico stock di giocatori. Cerchiamo difensori e centrocampisti.
La partita. Già, la partita con l’avvocato Pecchia in panchina. Benitez, squalificato, è nel “dirigibile” sopra le tribune (già in volo?). Higuain in panchina per oltre un’ora, mal di schiena. Gabbiadini punta centrale. Si rivede Jorginho. C’è Mesto (riposo per Maggio) e riecco Koulibaly. Taccuino svogliato, non è il finale di stagione che sognavamo.
Ci pensa il Cesena, che da 33 anni non segnava al San Paolo, a ravvivare il taccuino. La serata si annunciava facile e noiosa. Non è così. Perché il Cesena gioca per divertirsi e, nel primo tempo, giostra magnificamente con Brienza, Carbonero e Defrel. Il Napoli va avanti con iniziative individuali.
Segna il Cesena e raddoppia anche. Cinque azzurri indietreggiano guardando Defrel che affila il tiro per il gol sul lancio di Tabanelli (15’). Cominciamo bene. Il Napoli, trascinato da Mertens,va in rimonta. Sul liscio in area di Volta, il belga non fallisce (19’). Poi penetra a sinistra e serve a Gabbiadini la palla del raddoppio (21’).
Il Napoli si dispone alla goleada? Macché! Il Cesena segna ancora. Grande apertura di Brienza per Volta a destra, sul cross irrompe solitario Defrel ed è due a due (45’). Roba da matti.
Nella ripresa, il Cesena cala e il piglio del Napoli è diverso. Ora è più determinato e intenso. Vuole la vittoria e ci riesce col secondo gol di Mertens (57’) dopo una triangolazione stretta in area con Hamsik. Poi Marek svirgola clamorosamente, sul dischetto del rigore, la palla del quattro a due (70’).
Così la partita rimaneva sul filo e Di Carlo inseriva un attaccante (lo spagnolo Rodriguez) per un difensore (Capelli). Ma il Napoli, anche senza governare totalmente il gioco, portava a casa la vittoria. Il Cesena, a corto di energie, non era più baldanzoso e convinto di fare la sorpresa.
E’ stato faticoso. Centrocampo fitto del Cesena e gran movimento di Defrel, Carbonero e Brienza. Addirittura Cascione tre volte al tiro, però fuori (9’, 62’, 77’). Andujar non ha dovuto fare miracoli. Gabbiadini poco servito ha fatto fatica a fare il centravanti, comunque undicesimo gol in azzurro, seconda rete consecutiva, sei nelle ultime nove partite (5 in campionato). Mertens è stato il più vivace in attacco, decimo gol con la “doppietta”, cinque reti nelle ultime nove partite (6 in campionato).
Nella ripresa gli avvicendamenti azzurri: Higuain per Gabbiadini (66’), Insigne per Hamsik (83’), Gargano per Mertens (89’). Insigne dava nuova vivacità all’attacco, abile negli ultimi minuti a tenere palla sul minimo vantaggio (3-2). Ghoulam ha corso per tutta la partita, frequenti i cross. Un po’ in ombra Callejon. Meglio delle altre volte Jorginho. Bene Hamsik. Koulibaly era diffidato: ammonito, tornerà a riposo. Bene Mesto con qualche buon cross. Il Cesena ha finito sulle ginocchia sotto la maggiore pressione del Napoli nel secondo tempo.
Qualche fischio nel finale (a Higuain?) mentre continuava a sventolare lo striscione “non meritate il nostro sostegno”. Applausi per Mertens. E’ andata bene.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon, Hamsik (83’ Insigne), Mertens (89’ Gargano); Gabbiadini (66’ Higuain).
CESENA (4-4-1-1): Agliardi; Capelli (74’ Rodriguez), Volta, Krajnc, Renzetti; Tabanelli (57’ Lucchini), De Feudis (82’ Cazzola), Cascione, Carbonero; Brienza; Defrel.
ARBITRO: Irrati (Pistoia).
RETI: 15’ Defrel, 19’ Mertens, 21’ Gabbiadini, 45’ Defrel, 57’ Mertens.
SERIE A – 36^ GIORNATA.
Inter-Juventus 1-2, Sampdoria-Lazio 0-1, Sassuolo-Milan 3-2, Atalanta-Genoa 1-4, Cagliari-Palermo 0-1, Verona-Empoli 2-1, Torino-Chievo 2-0, Roma-Udinese 2-1, Fiorentina-Parma 3-0, Napoli-Cesena 3-2.
CLASSIFICA: Juventus 83 campione d’Italia; Roma 67; Lazio 66; Napoli 63; Fiorentina 58; Genoa 56; Sampdoria 54; Inter 52; Torino 51; Milan e Palermo 46; Verona 44; Sassuolo 43; Chievo 42; Empoli e Udinese 41; Atalanta 36; Cagliari 28 retrocesso; Cesena 24 retrocesso; Parma 17 retrocesso.