Preoccupano i cinque positivi trovati finora. Il Papa è protetto da un cordone anti Covid-19: pranzo e cena in solitaria, messe senza fedeli e gel disinfettante per i suoi collaboratori più stretti
Il Vaticano – dove sono finora 5 i positivi – ha ordinato 700 kit di tamponi negli Stati Uniti. Il Messaggero, che ne dà notizia, scrive anche che sono stati spediti il 19 marzo. Poiché in Vaticano ci sono 650 residenti, vuol dire che c’è più di un tampone per abitante. Segno che si temono altri positivi oltre a quelli finora emersi. O magari è solo per precauzione.
Intanto la Santa Sede è quasi in lockdown. Molti uffici lavorano in modalità smart working. Dove non si può, i lavoratori si alternano, a molti è stato chiesto di smaltire le ferie. La Basilica di San Pietro e i Musei Vaticani sono chiusi al pubblico. L’Osservatore Romano lavora solo sull’online. Rinviato il viaggio del Papa a Malta (previsto per il 31 maggio), si è anche deciso che la Pasqua sarà “a porte chiuse”.
Il Papa è protetto in modo che incroci meno gente possibile. Pranza e cena da solo nella sua stanza, con il cibo che gli viene portato dai segretari. Al mattino celebra la messa nella Cappella senza fedeli. Ma, scrive il quotidiano, continua a lavorare con i suoi più stretti collaboratori, “sempre muniti di prodotti disinfettanti” per lavarsi le mani. Ogni mattina gli ambienti vengono sanificati.
Stasera, sul sagrato della Basilica in una San Pietro deserta, il Papa darà la benedizione Urbi et Orbi in risposta alla pandemia.