Gentile redazione,
faccio parte di quella moltitudine di tifosi “silenziosi”, ben rappresentata dalla vostra testata giornalistica. Un popolo, direi, piuttosto che un pubblico, il quale pur non riconoscendosi in questa tumultuosa ed inarrestabile deriva di malcostume (per usare un eufemismo) verso cui il calcio nostrano deraglia, continua a seguire questa squadra, perché vittima di un’ingovernabile passione.
Sono, al pari di molti, sinceramente dispiaciuto dalla partenza di Benitez perché, in tutta onestà credo che l’uomo, prima ancora del tecnico, potesse dare tantissimo non solo al Napoli, ma sopratutto a Napoli. Le motivazioni di questa mia assunzione sono molteplici e a voi certamente ben note, per cui non mi dilungo nel merito.
Vi domando, così, trovando per la prima volta il coraggio di manifestare pubblicamente un pensiero così intimo, di voler considerare l’ipotesi di assumere un’iniziativa pubblica, possibilmente prima della sua partenza, affinché questo esempio di divo-antidivo, quest’uomo buono e perbene possa avere la consapevolezza che c’è una Napoli silenziosa, che non urla, che non fa notizia, a cui nessuno porge mai un microfono, che ha molto apprezzato la sua opera, il suo pensiero, il suo stile, il suo tentativo di piantare un seme in una terra (Napoli), verso la quale ha manifestato sempre una sensibilità non comune.
Vorrei, insomma, che partendo avesse la certezza di restare qui per sempre.
Cordiali saluti
Francesco Ciaramella