Undici leoni ci vogliono. Undici leoni. Più tre di scorta, se necessario. Maglie sudate e caviglie roventi. Cuori azzurri e saldi. Morire, se serve, sull’ultima spiaggia.
Questo Napoli-Lazio è una finale, uno spareggio da giocare allo spasimo, la partita dell’anno dopo che tante partitissime sono andate in fumo.
Ci vogliono orgoglio, forza, determinazione. Serve solo la vittoria per quest’ultima chance di guadagnare il preliminare di Champions. Col pareggio si resta fuori.
La Lazio giocherà alla morte per non mollare il terzo posto e mandare a monte un girone di ritorno di undici vittorie, otto consecutive, e 35 punti, secondo miglior bottino dopo quello della Juve, terza miglior difesa del torneo, terzo migliore attacco. Non ha avuto fortuna nel derby, due palle-gol al vento sullo zero a zero.
Questa Lazio sarà un avversario tosto, tostissimo. La Roma l’ha aspettata (4-1-4-1) colpendola in contropiede. Non potrà aspettare il Napoli. È una sfida da azzannare subito. La Lazio è portata ad aggredire con un pressing alto, ha una difesa solida, tiratori da fuori come Candreva, Parolo, Cataldi. Ha due risultati a favore, non si scoprirà lasciando al Napoli di farsi avanti per colpire di rimessa.
Partita dura, durissima, scorbutica. La Lazio è “ammaccata” per le due consecutive partite fallite, la finale di Coppa con la Juve e la sfida Champions con la Roma. Ne farà tesoro per non rimanere ancora a secco.
In questa stagione le due squadre non hanno vinto sul proprio campo nelle sfide dirette. Gol di Higuain a Roma in campionato (1-0), gol di Lulic al San Paolo nella semifinale di Coppa Italia (1-0).
Il Napoli ha 58 partite nelle gambe, una stagione lunghissima che ha lasciato il segno di appuntamenti falliti. È il momento di cancellare tutto e alzare la testa. Pioli vuole undici eroi al San Paolo, il Napoli deve contrapporre undici leoni qualunque sia la formazione.
È la partita dell’addio di Benitez dopo il grande sogno del primo anno e le delusioni del secondo. Ma il tecnico madrileno può ancora rimediare una qualificazione Champions.
Higuain, che pretende una grande squadra e il più alto palcoscenico internazionale, metta i panni del guerriero e trascini il Napoli al traguardo europeo. Servono i suoi gol, serve Hamsik sulle ali della classe, servono uno scatenato Mertens e un Callejon che torni a scuotere la rete. Serve una squadra compatta (Britos squalificato, rientra Koulibaly) che di testa e di cuore affronti questa finalissima. Gli azzurri hanno scelto di andare in ritiro prepartita. Una scelta saggia per rinsaldare propositi e intesa.
Il San Paolo sarà gremito. Spalla a spalla, come dice Benitez. Per una sera, un blocco solo, tifosi e squadra, uniti, senza mugugni e nervosismo, ma con pazienza, con grande attenzione e la forza per uno slancio vittorioso.
E su tutto, quel lutto al braccio, il ricordo struggente di Bruno Pesaola, il petisso, uno che al Napoli ha dato il cuore e tutta una vita.
Mimmo Carratelli
SERIE A – ULTIMA GIORNATA.
Verona-Juventus 2-2, Atalanta-Milan 1-3. Domenica 31, ore 20,45: Cagliari-Udinese, Fiorentina-Chievo, Inter-Empoli, Napoli-Lazio, Roma-Palermo, Sampdoria-Parma, Sassuolo-Genoa, Torino-Cesena.
CLASSIFICA: Juventus 87 campione d’Italia; Roma 70; Lazio 66; Napoli 63; Fiorentina 61; Genoa 59; Sampdoria 55; Inter e Milan 52; Torino 51; Palermo e Sassuolo 46; Verona 45; Chievo 43; Empoli 42; Udinese 41; Atalanta 37; Cagliari 31 retrocesso; Cesena 24 retrocesso; Parma 18 retrocesso.