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Libero e Corsport contro il medico Casasco: voleva far ripartire le piccole imprese ma il calcio no

I due quotidiani evidenziano il doppiopesismo del presidente dei medici sportivi: «Voleva i tamponi a carico delle aziende e adesso perché no?»

Libero e Corsport contro il medico Casasco: voleva far ripartire le piccole imprese ma il calcio no

Libero oggi si dedica al cosiddetto partito degli anti-calcio: da Spadafora a Malagò al medico Casasco (presidente dei medici sportivi). E si sofferma proprio su di lui (oggi beccato anche dal direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni). Libero riporta la sua frase: «Troppi rischi nel riprendere a giugno». E aggiunge:

Il medico che vietava agli italiani la corsetta (Corriere della Sera, 20 marzo), dapresidente delle piccole e medie imprese della Confapi chiedeva la fase 2 già dal 20 aprile (Huffington Post, 9 aprile). Come? Tamponi per tutti i lavoratori a carico delle aziende. Proprio come chiede la Figc (390 euro per ogni giocatore – con cinque tamponi da regalare per ognuno svolto – e 185 euro per gli tesserati).

Ivan Zazzaroni sul Corsport scrive: «Non capisco più Maurizio Casasco». Usa più o meno le stesse armi dialettiche di Libero. Ricorda le sue dichiarazioni da presidente Confapi, quando si trovò contro i sindacati, e le confronta con le sue dichiarazioni da medico sportivo.

 

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