Il film spagnolo “Il movente” tratto dal libro d’esordio di Cercas. Risponde a una delle ossessioni del cinema iberico. Su Netflix
Il cinema spagnolo ha le sue ossessioni. Tra queste il legame quasi simbiotico tra letteratura e realtà creatrice. Questo il tema de “Il movente (El autor)” il film Netflix – produzione ispano-messicana – che ha vinto una caterva di premi perché è indovinatissimo già dal libro da cui è stato tratto: quell’esordio dello scrittore madridista Javier Cercas (“El móvil”) che in Italia venne pubblicato nella seconda metà degli anni ’80 da Guanda. Álvaro Martin (Javier Gutiérrez Álvarez) è un legale che lavora in uno studio di notaia a Siviglia: ha una bella moglie Amanda (María León) che è una scrittrice di successo con un romanzo che narra della relazione amorosa con il marito. Anche Álvaro coltiva, tra scuole di scrittura e mondo autoriale, la sua personale ricerca del romanzo autentico.
Il tradimento della moglie lo porta a cercarsi un’altra vita ed un’altra casa dove conosce la portiera Lola (Adelfa Calvo) una viziosa impicciona che lo introduce nei segreti dei casigliani. Il legale perde il posto di lavoro ma è determinato a scrivere un romanzo proprio sulla vita segreta dei suoi coinquilini, cercando di porsi come origliatore delle loro vite. Una giovane coppia di immigrati messicani, un vecchio militare in pensione e la stessa portinaia vengono a fare parte di questo canovaccio romanzesco che Álvaro scrive insieme al suo insegnante di scrittura creativa Juan (Antonio de la Torre Martín), letterato attaccato molto al cibo ed al vino. La fine del romanzo coincide con il colpo di teatro vitale. Il regista Manuel Martin Cueca e lo sceneggiatore Alejandro Hernández sanno bene tradurre Cercas, scrittore difficile da ridurre. Le musiche di José Luis e Pablo Perales sono da ricordare. La Spagna è un universo creativo che dà molti punti a tante letterature ed alle corrispettive cinematografie.