Benito Lorenzi, detto “Veleno”, era il più estroso attaccante dell’Inter che nella stagione 1952-’53 vinse lo scudetto. Fu lui a segnare anche al Vomero l’unica rete che servì ai nerazzurri per battere il Napoli. Nell’andata, a Milano, contribuì con tre gol ad arrotondare il risultato finale che i milanesi acquisirono con un un punteggio rumoroso, 5 a 3. Furono loro a vincere lo scudetto.
L’anno dopo, il Napoli chiuse in quinta posizione, l’Inter si confermò campione. Nell’andata, a Milano, Mazza e Nyers batterono due volte Bugatti e fu ancora vittoria dell’Inter, che con Milan e Juve formava il trio delle “grandi”. Il Napoli contava su una squadra che oggi diremmo di “centro classifica”. Davanti a Bugatti i terzini Viney e Comaschi (primo “lione” per i tifosi, che poi fregiarono Vinicio con lo stesso titolo). Agli ordini di mister Monzeglio c’erano in mediana Castelli, Gramaglia e Granata e in attacco Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei e Pesaola. Ma veniva impiegato anche Ciccarelli, inesauribile motorino centrocampista d’attacco. Una squadra che non poteva puntare allo scudetto ma riusciva a far sue partite importanti e a ben figurare in incontri con avversari forti e di più alta collocazione. Al vertice, Inter, Juventus e Milan mostravano la loro complessiva superiorità.
I tifosi napoletani seguivano il campionato con le loro tradizionali caratteristiche di vivacità e passione. A sette giorni dalla fine del torneo, 18 aprile, il calendario prevedeva Napoli- Inter. Era il giorno di Pasqua. Le gradinate del Vomero stracolme di pubblico, le curve affollate già molto tempo prima del fischio d’inizio. Dagli altoparlanti musica e comunicati commerciali. Chi tardi arrivava, avrebbe visto la partita addossato alla cancellata. Dagli altoparlanti anche slogan pubblicitari, come quello, più volte ripetuto, della magnesia san Pellegrino: “O alla sera, o al mattino / basta prenderne solo un cucchiaino…”.
E arrivò l’ora della partita, arbitrata dal signor Pieri. Furono 90 minuti di passione sportiva, un confronto aperto e combattivo. Segnò Armano per l’Inter ma il Napoli tirò fuori l’asso dalla manica: Ciccarelli. Il bravo e instancabile uomo del centrocampo si presentò anche in veste di goleador. Due tiri imparabili e il punteggio si fissò sul più bello dei momenti di una particolare Pasqua calcistica. Due gol di Ciccarelli e festa grande. Dopo poche ore, un giornale sportivo napoletano pubblicò a tutta pagina la foto dell’autore dei gol che usciva, come un trionfale pulcino, da un gigantesco uovo di Pasqua.
Mimmo Liguoro