La sottosegretaria: «Il modello italiano garantisce la salute della squadra». Brusaferro: «Ci uniformeremo a quel che farà l’Europa»
Il Governo apre al calcio, scrive il Corriere dello Sport. Ieri le dichiarazioni della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, hanno aperto un ulteriore spiraglio. E anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha aperto uno spiraglio.
La Zampa ha parlato di un percorso che sta andando «verso una buona direzione». E di un modello italiano che non può che essere diverso da quello tedesco.
«Questo è il modello italiano che garantisce la salute di tutti i componenti: entrano sani e devono restare sani. Prendere in considerazione la Bundesliga, ovvero un modello che porta il contagio a tutti, non è così lungimirante: prima o poi non solo ci si ferma, ma ci si ferma facendo un grande danno alla salute degli atleti. L’idea che si continua fin quando non si trova un positivo, non è geniale».
La Zampa ha anche chiarito che il ministro Speranza «Non è contro la riapertura del calcio».
Più prudente il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.
«Il Comitato tecnico scientifico sta valutando i protocolli che il calcio deve seguire. Quando ci sarà completezza su tutti i dati disponibili il comitato potrà prendere una posizione. Sarà comunque difficile immaginare di riempire di nuovo gli stadi. Si tratterebbe di un grande affollamento di perone, un raduno di massa che nella fase attuale dell’epidemia non può essere preso in considerazione. È stato consentito l’allenamento individuale, un primo passo. Ora valutando l’andamento epidemiologico e guardando i vari protocolli che la Figc ci sta sottoponendo, si cercherà di dare una risposta appropriata e sostenibile. Tenendo conto che viviamo in un contesto europeo e dobbiamo cercare di armonizzarci”.
Il quotidiano sportivo traduce in parole povere le dichiarazioni di Brusaferro.
“Tradotto: se la Germania, l’Inghilterra e la Spagna riapriranno i loro campionati, l’Italia dovrà fare i possibile per fare lo stesso”.